
Ecco il signor Chissenefrega, disegno su quaderno degli appunti, Mary Blindflowers©
Ecco il signor Chissenefrega
Mary Blindflowers©
.
Buongiorno, oggi vi presento il signor Chissenefrega.
Chi è?
Un tipo sveglio, molto perbene, sempre elegante, la cui specialità è alzare le spallucce come due alucce che non volano, di fronte alla poliedricità della realtà.
Al signor Chissenefrega non interessa nulla tranne che se stesso, non approfondisce niente, tranne ciò che lo tocca direttamente, non alza il naso dal suo sé a meno che non vi sia costretto da circostanze che giudica avverse. Non è raro incontrare il nostro eroe, perché è un tipo comunissimo, fin troppo!
Per sapere se un individuo appartiene alla famiglia dei Chissenefrega basta poco, parlateci due minuti del più e del meno.
Se vi nomina la tv e gli dite che anche i programmi culturali sono pieni di raccomandati, vi risponderà, “va bene, ma chi se ne frega, tanto per me non cambia nulla, io li guardo lo stesso, tanto il mondo è fatto così”.
Se parla di politica, il signor Chissenefrega, urlerà contro tutti i politici, seguendo l’opinione generale, salvo poi dirvi che è andato dal sindaco a chiedergli un favore in cambio di un regalino, o che dovete votare il nipote che si è appena candidato alle elezioni amministrative comunali del suo paese. Se gli fate presente che non si votano i parenti solo perché sono parenti, e non si va a chiedere favori ai politici, semmai si dovrebbero far valere i propri diritti, vi risponde “ma chissenefrega, tanto si sa come vanno le cose, non possiamo mica cambiarle noi”.
Ma è al supermercato che il signor Chissenefrega dà il meglio di sé. Avete una caramella da far passare in cassa? Ebbene, vi girate un attimo e tac, il signor Chissenefrega si è infilato nella fila con un enorme carrello stracolmo di roba e finge di non aver visto che ci siete già voi, solo perché vi siete leggermente scostati di lato per guardare uno di quegli oggettini acchiappapolli che si piazzano vicino alla cassa. Gli fate presente che eravate già in fila prima di lui, ma vi risponde con l’aria della più candida innocenza, che non vi ha nemmeno visto e poi in fondo, “chissenefrega della fila”, inoltre ormai ha già appoggiato la roba, mica può rimettere centodieci articoli nel carrello per far passare voi che ne avete uno, quando si è mai visto, “ma sì, chissenefrega!”
Ma ecco un altro signor Chissenefrega che fa l’intellettuale e vi dice che ha scritto una recensione al suo stesso libro che tanto poi la firmerà un suo amico giornalista che gliela pubblicherà su un quotidiano, e voi gli fate presente che non è per nulla etico questo modo di procedere, ma il grande intellettuale vi risponde, “come sei pesante, goditi la vita, te lo ha mai detto nessuno che sei antipatico, non avrai mica qualche malattia mentale? Ma dai, chissenefrega!”
Oh, ma eccone un altro che arriva, è un saggista che si lamenta del sistema e vuole fare la rivoluzione e voi pensate, oh che bello, finalmente uno che non si adegua, che critica perfino la casta degli accademici, poi ci parlate e capite che questo gran saggista non odia il sistema perché è socialmente iniquo, ingiusto, perché crea circoli chiusi, perché impedisce a molti, soprattutto i poveri, di far valere le proprie capacità, macché, vi dirà “chissenefrega dei molti e delle ingiustizie, io voglio entrare nel sistema e lo odio perché mi esclude, ho anche provato a farmi raccomandare tempo fa, ma non è andata bene!” Gli fate presente allora che forse agli inizi della propria attività di scrittori si può immaginare di poter entrare nel sistema perché non si è capito ancora come funziona, non si è capito che è totalmente marcio, ma che una volta compreso il meccanismo e i giretti delle consorterie che infestano le editorie, forse non è più il caso nemmeno di tentare di entrarci, ma il signor Chissenefrega che si sente defraudato di qualcosa, vi risponderà picche: “chissenefrega, io non voglio fare mica la rivoluzione per tutti, voglio solo farla per me, io voglio il mio posto al sole, tant’è che pago l’università per farmi presentare il mio ultimo libro! Sarà un successone! Ma come sei musone! Se continui di questo passo nessuno al mondo comprerà i tuoi libri, rilassati, sei sempre agitato, nervoso, pare che ti abbia morso la tarantola, si vede che sei un povero frustrato, dai su, chissenefrega!”
Quando vi voltate poi lo vedere che parcheggia nel posto dei disabili e gli dite, “guarda che qua mica si può parcheggiare”, e vi risponderà: “ma chissenefrega, proprio ora che parcheggio io secondo te, arriverà un disabile? Ho studiato a lungo la Cabala e lo ritengo improbabile! Sei sempre il solito rompiscatole, ma che sei bipolare o hai qualche malattia mentale?” Allora ve ne andate sperando che passi un vigile a mettergli una bella multa salata, salvo poi vedere che il vigile parla con lui perché è suo amico e la multa non gliela mette, anzi gli dà una pacca sulla spalla e ammira le cromature della sua macchina di lusso perché il mondo appartiene per intero al signor Chissenefrega… (continua)
.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti
Stare lungi d’ogne bega,
il signor chissenefrega
par che solo questo tema:
l’esclusione dal sistema.
Questo mondo non è male,
dice, sai, che me ne cale
se l’altrui gabbando fotto?
Io di lui me ne strafotto!
Quel che a me dona piacere
è difendere il sedere!
Quello mio, non quello d’altri!
W il mondo degli scaltri!