E i lettori dove sono?

E i lettori dove sono?

E i lettori dove sono?

 

E i lettori dove sono?

Cattle market, 1865, credit Antiche Curiosità©

Fluò©

E i lettori dove sono?

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Dove sono andati a finire i lettori? A.A.A. Cercasi lettori attenti e con ampio corredino di neuroni per critiche letture che superino le iatture concentrate di nomi e premi e ultraterreni divini patemi da operetta, non abbiamo fretta, attendiamo, mhm, vediamo…
Caspita, molti lettori sono scrittori! Che bello, marcondirondirondello! Gli scrittori leggono? Siamo sicuri?
Ogni scrittore che si rispetti prima deve essere un lettore poi diventa scrittore, forse, e non è nemmeno detto.
Che cosa leggono gli scrittori o aspiranti tali?
Un po’ di tutto, direte voi, saranno informatissimi.
Condividono le loro letture meravigliose e non, nei social?
Ma certo, direte voi, danno consigli di lettura, mostrano foto di libri letti con attenzione e cognizione di causa, che splendide creature! Colte, sensibili, che bravi! Che belli, amarcondirondirondelli!
Stop! Non è che ci prendono un po’ tanto per i classici fondelli?
La maggior parte degli scrittori dice di leggere e consiglia, ma cosa?
Libri di grossi editori. Abbondano nei social le condivisioni di libri Mondadori, Marsilio, Adelphi, Ponte alla Grazie, Sperling, Einaudi e chi più né ha ne metta! Ecco, vedete? Molte condivisioni di scrittori presunti o aspiranti tali che mostrano le copertine più in voga con qualche commentino buonista. E sono pochissimi a fare critica seria. I blog che la fanno si contano sulla punta delle dita e costituiscono motivo di imbarazzo per molti, per tutti quelli che hanno mandato i neuroni in vacanza e ritengono che sia più produttivo pubblicizzare gratis libri di sistema.
Sui social è un continuo viavai di titoli pubblicati con editori illustri condivisi da gente che dice a sua volta di scrivere.
Caspita quanto leggono!
Leggono?
Siete sicuri?
No, nel 90 per cento dei casi, e sono casi umani, per non dire umanoidi, gli aspiranti scrittori non hanno letto i libri che consigliano, non li hanno nemmeno mai comprati, fanno addirittura articoli su libri mai letti, articoli? Più che altro riassunti piaggeria, ossia i blogger della domenica vanno sui siti di vendita e copincollano la quarta di copertina dei libri più noti al momento o comunque pubblicati dai grossi gruppi editoriali, postano l’immagine di copertina, i dati del libro e lo pubblicizzano a manetta nei social.
Perché fanno questo?
Devono solo fare pubblicità ai grossi editori, nella speranza, poveri illusi, che li notino e vedano quanto si stanno prodigando per pubblicizzarli gratis senza comprare però, nemmeno un libro che sia uno.
E non è affatto un caso se nei social circolino sempre gli stessi nomi sia di scrittori vivi che morti. Sono gli stessi che stanno o stavano in tv e che hanno raggiunto, attraverso il mezzo televisivo, le masse senza le quali uno scrittore non è nessuno.

Lo scrittore defunto è ancora più funzionale al sistema della piaggeria perché può ovviamente essere manipolato a piacimento, si possono prendere le sue frasettine  e le si possono  incorniciare e far girare in un turbinio di wow che bello, minchiongirongirondello!
Si instaura così una sorta di necrocrazia letteraria seriale che prevede la circolazione di pochi nomi e solo di quelli, utilizzati a mo’ di prezzemolo su ogni pietanza.
Tra i vivi gli scrittori di partito e gli accademici figli di accademici che non sono nemmeno scrittori, sono i più gettonati: Galimberti, Alberto Angela, Saviano e Arminio, fra i tanti, sponsorizzati da pagine che comprano followers a pacchetti come noccioline. Per i necrocrati invece ci sono pur sempre Eco, la Merini e Pasolini, nonché de André considerato un poeta, questi vanno bene per ogni stagione dell’anno, infilarli in ogni discorso rende liberi e belli, svampitelli e sciocchi come bignami tarocchi da collezione dentro vasetti d’imprinting.
Generazioni di scrittori dimenticati vivi e morti assistono nel buio alla patetica esposizione di trofei vivi e morti da parte di pseudo-lettori che dicono di voler fare gli scrittori, lisciando le penne al sistema. Che pena!

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

Comments (3)

  1. Mariano Grossi

    Lo scrittore di sistema
    adulato senza tema
    dal lettore che mai rema
    contro di cultur la crema.
    E se critichi Merini o l’Eco
    lor ti guardano di sbieco:
    “Poveraccio, questo è cieco!
    Ma io leggo e me ne freco
    solo i figli di papà
    laureati d’Università
    criticando senza mai pietà
    chi for di quei banchi sta!”

  2. Giorgio Infantino

    I lettori ci sono, esistono, solo che non lo sanno. Parlo di quelli che si accostano per caso a qualche bancarella, che decidono a caso, senza intermediari. Questo è un messaggio di un tipo di lettore del genere, arrivato stamattina: “Buongiorno volevo darti un saluto e dirti che le tue storie …” (seguiva un commento sulle mie storie che non ho trascritto. Non era negativo ma non importava metterlo qua). E’ importante come ha accostato il libro. Come ci siamo messi a parlare di letteratura ma soprattutto di quello che accade, realmente, nella vita di tutti i giorni. Questi lettori in Arminio e negli altri non avranno mai una sponda, semplicemente perché sono numeri. Per quanto riguarda Galimberti, ad esempio, aspetto da ormai vent’anni una sua risposta. Come disse “il commodoro” a Tesla? “le faremo sapere”.

    1. Destrutturalismo

      Ah, Perché tu pensavi che ti rispondesse? Che ridere… Mary

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