
Il concime, credit Mary Blindflowers©
Mary Blindflowers©
La paura della letteratura
La piazzetta letteraria, voilà, mesdames et messieurs, faites vos jeux, gruppo social che, a detta dell’amministratore, parlerebbe di letteratura, un gruppo che domani magari potrebbe cambiare nome e chiamarsi la mezza calzetta letteraria, gestita da chi pensa di essere scrittore e non ammette repliche.
A dire il vero, fino a poche ore fa non sapevo nemmeno che questo meraviglioso gruppo facebook esistesse e non avevo notato da chi fosse gestito, mi è solo arrivato un invito ad iscrivermi, ho accettato e il risultato è stata l’immediata censura degli articoli del mio blog, dei post, tutti segnalati.
Questo perché?
Contengono offese o parolacce?
No.
Ho osato difendere il punto di vista critico di qualcuno a cui la scrittura della Morante non garba più di tanto e che, motivando le sue opinioni, ha espresso un parere legittimo e documentato. E ho violato la regola numero uno dei gruppi letterari, l’adorazione del divo. Non si può assolutamente criticare il nome celebre, il divismo impera e regge le coscienze. Interviene, così, a tempo di record una signora offesissima a darmi dell’ignorante patentata. Ho scritto infatti che la Morante ha una scrittura stentata e cerca, con il suo stile realistico poco accattivante, di imitare un gergo che si vede non le è proprio, quello delle classi subalterne, creando di fatto un’opera che si sente che è inautentica, con uno stile poco scorrevole, a tratti sgrammaticato. Una sorta di posa letteraria.
Aiuto, aiuto! Allarmi, allarmi!
Delitto di lesa maestà, la Morante non si può toccare, si deve fingere di leggerla e basta, poi dire brava, bravissima, come le marionette o le scimmiette ammaestrate. Ordunque, per tornare alla dolce signora, dopo avermi detto che io della Morante non avrei capito men che un tubo, la invito a dire le sue, di ragioni, a fare degli esempi che mi convincano della bravura di sì pregiata campionessa grande scrittrice e lei mi risponde: “Per lei non ne vale la pena”.
Il divismo non ha bisogno della critica letteraria, è dogmatismo puro. Quel “per lei”, è una perla!
La risposta denota un’offesa implicita e un artefatto snobismo disprezzante che serve semplicemente per nascondere il fatto che non si hanno argomenti. La reazione della sciura così sicura di sé nell’offendere e così carente nel dimostrare, suona ancora più ridicola e patetica, se si considera che è stata la gnognora a rivolgermi per prima la parola, io infatti non la conoscevo e non la conosco. Se leggendo i miei interventi, l’esimia ha valutato che non vale la pena rispondermi, perché risponde? Perché rifiuta poi di dimostrare le sue affermazioni laudative con lo studio del testo? Forse non lo ha letto? Non so, ne ho il forte sospetto.
Il dogmatico infatti non legge, sente di non averne bisogno, ha sempre ragione, indipendentemente da tutte le ragioni del mondo.
Insomma la Morante, così come altri nomi celebri, ci deve piacere per forza, come una medicina amara che farebbe bene alla salute. A detta dei medici antichi però, pure il mercurio fa bene, lo mettevano perfino nelle pillole medicinali. Certuni bevevano la pipì per curarsi o usavano lo sterco come corroborante. Qualcuno, già in passato, aveva dei dubbi su questi metodi di trattamento che la scienza ufficiale riteneva validissimi, ma veniva stigmatizzato come un idiota miscredente. Il tempo gli ha dato ragione, anche se ci sono divette che bevono la propria urina per diventare immortali. Ma sono più che altro casi umani, un po’ come la signora del “non vale la pena”…
Personalmente ritengo che il divista sia un idiota integrale, come uno che si beve la pipì o si prende il mercurio per curarsi, uno che crede ciecamente e senza verifica critica, a tutto ciò che il mainstream gli dice.
Lungi dall’avercela con la suindicata signora sa tutto lei per partito preso e senza argomenti, provo pena perché la cultura sta andando a farsi benedire. E provo pietà anche per quell’amministratore, con il quale tempo fa ho avuto qualche scambio di battute non proprio idilliache, che mi impedisce di postare perché le mie idee sarebbero offensive per la comunità. Sono offensive solo per chi non accetta che si critichi il divo, che si abbia un punto di vista indipendente su un libro, su un’opera d’arte; per chi pensa che dobbiamo credere e annullare ogni disposizione critica. Veleggiamo verso il nulla fritto e condito di censura e paura della letteratura, quella vera, quella che sa vedere la realtà con occhi propri non con il filtro del potere dominante.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
In realtà diva Morante
quando scrive è claudicante
e si fregia poi di un gergo
paludante a mo’ di usbergo
contenuti invero privi
del mordente caro ai divi.
Chi la loda mai l’ha letta
e sui gruppi si diletta
a lanciar peana e encomi.
Gente buona in manicomi!