Sor Minio, gestisce farmacie
Mary Blindflowers©
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Sor Minio
C’è sor Minio che, franco, gestisce farmacie
dei parenti e delle zie,
ci sono ragli in nuove apologie stantie,
versi mediocri, cagli dozzinali come orinali aperti
lacerti di sintagmi accozzagliati,
e ci sono gli amici ammanicati al fianco,
e il cavalier Minio, capobranco, lancia in resta,
difende la sua canina causa superiore,
la parte sua anteriore è infatti tutta in festa,
produce suoni e peti
per i nuovi slettori analfabeti.
Gli editori pronti con pannolone, guinzaglio e reggitesta,
estasiati raccolgono quei suoni allo sbaraglio
del genio più che rincitrullito,
ma siamo noi lo sbaglio,
i cattivi, gli invidiosi,
vivi dichiarati morti,
siamo noi, gelosi,
a non aver capito la bontà del genio
che spara peti corti
al parascenio illividito,
nelle micosi
di tutti i più curati orti di partito.
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Mandra
Stinte le labbra del destino scuoiato
sembrano dipinte di minio,
negli interstizi di ore defunte
chi ci sarà è stato progettato,
un dono rovinoso, di bisunte consorterie.
Piange impastoiato l’occhio di Cassandra
mentre si festeggiano scure piaggerie
d’atroce mandra agreste,
le meste parche tagliano i fili del genio,
solo buffoni al proscenio,
oh se li vedeste!
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti