Neocolonialismo, le nuove etichette

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Neocolonialismo, le nuove etichette

Parassiti, credit Mary Blindflowers©

 

Neocolonialismo, le nuove etichette

Mary Blindflowers©

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William Prescott ne La Conquista del Perù giustificava l’imperialismo anglosassone dopo aver sostenuto che la conquista spagnola è stata condotta con criteri disumani, il che è vero, ma è pure vero che non esiste un imperialismo buono e uno cattivo, infatti la sopraffazione di un popolo da parte di un altro, è sempre negativa. Questo concetto però non sfiorava affatto la mente di Prescott che non criticava l’imperialismo in sé come fattore negativo, ma si limitava a constatare che se venivano esercitate troppe violenze sulla popolazione sottomessa, anziché portare progresso, si finiva con l’esportare cupidigia e delitto nelle zone di conquista.
Il concetto di diritto dei popoli non apparteneva alla mentalità dell’epoca di Prescott e in questo senso quest’ultimo non fu per niente un innovatore, basta leggerlo per capirlo:

Il Castigliano, troppo orgoglioso per essere ipocrita, commetteva più crudeltà in nome della religione di quante ne avesse mai praticato il pagano idolatra o il fanatico musulmano. L’olocausto dell’infedele era un sacrificio gradito al cielo, e la conversione dei sopravvissuti espiava ampiamente i più vergognosi delitti. È una considerazione malinconica e mortificante, che il più assoluto spirito di intolleranza – lo spirito dell’inquisitore in patria e del crociato fuori – potesse emanare da una religione che predicava la pace sulla terra e il bene tra gli uomini.
Quale contrasto presentavano questi figli dell’Europa meridionale con le razze anglosassoni che si sparsero nella grande porzione settentrionale dell’emisfero occidentale! Perché il movente delle azioni di questi ultimi non era la cupidigia… (Prescott, 126).

Qui occorre fermarsi, Prescott la spara grossa, dire che il colonialismo anglosassone non era animato da avidità, è davvero una grande castroneria. Subito dopo aver detto questo, l’autore inizia una tiritera campanilista sul valore dei pionieri anglosassoni, sui nobili scopi del loro agire, sulle privazioni che hanno dovuto sopportare in nome della civiltà, sulla vita frugale che avrebbero condotto, e via dicendo, in una sequela di stupidaggini che avallano in ogni caso la conquista e la sottomissione di altri popoli.

Storie passate? Forse sì e forse no… (continua su Destrutturalismo n. 8, Novembre 2024).

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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