Francesco Doni, spirito bizzarro

Francesco Doni, spirito bizzarro

Francesco Doni, spirito bizzarro

Francesco Doni, spirito bizzarro

Anton Francesco Doni, Scritti varii, Formiggini, 1925, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Francesco Doni, spirito bizzarro

.

Scritti vari di Anton Francesco Doni (Firenze, 16 maggio 1513 – Monselice, settembre 1574), riproposti agli inizi del Novecento da Formiggini, Serie Classici del Ridere, con una introduzione a cura di Fernando Palazzi e xilografie di Emilio Mantelli.
Molti dicono che le introduzioni ai libri non le legga nessuno. Io le leggo.
Fernando Palazzi, con il suo linguaggio brioso e talentuoso, presenta uno scrittore oggi poco noto, il Doni, in chiaroscuro, esaltandone la luce ma anche le ambiguità. Non gli sfugge infatti che Anton Francesco era geniale, estroso, inquieto e di una loquace quanto talvolta esplicitamente oscena, genialità, ma fu anche plagiario e talvolta disordinato nell’esposizione, perdendosi, in talune novelle, nei meandri di trame lunghe e facendo perdere il filo al lettore. Ci troviamo di fronte a una sorta di Cirano de Bergerac, a uno storditaccio in cui “le più pazze stramberie” si uniscono ad alcuni temi tradizionali delle letteratura.
Come Boccaccio, Rabelais e Cirano, il Doni, è un guastatore di stilnovismi che deforma in saporite quanto dicotomiche forme caricaturali tese al gioco, all’iperbole. Così le istituzioni religiose, i pedanti, e gli eruditi vengono costantemente messi alla berlina.
Devo dire che ho trovato i dialoghi di impronta filosoficheggiante, più interessanti delle novelle, le cui trame ricordano troppo da vicino opere di autori precedenti, come per esempio Boccaccio.
Nei dialoghi e negli avvertimenti filosofici, il Doni offre invece il meglio di sé. Qui si può trovare l’inquietudine nella teoria dell’eterno movimento di girelle. Secondo l’autore infatti il mondo si regge su un perpetuo moto continuo che macina ogni aspetto del reale. Ne Le stramberie delle girelle il tempo fa un monologo, sostenendo di essere responsabile di aver portato le girelle, ossia le ruote dell’orologio, al mondo:

 

Parla il Tempo:
Vi dirò. Voi avete inteso come io sono stato quello che ho portato le girelle al mondo, onde gli uomini me le manomessero. Io sono il padrone delle girelle che hanno gli uomini; talmente che loro et io, come accade, giriamo spesso insieme. Delle mie girelle eglino hanno fatto tondo il mondo, tondi i cieli, le zone, la terra e l’altre cose…

 

Inizia così una geniale dissertazione su come le ruote del tempo dominino ogni cosa, creando un’ardita quanto bizzarra associazione mentale basata sulla forma ma significante in via di metafora, qualcos’altro. Partendo dal girarrosto e dalle rotelle del capo del primo uomo che, cacciando le mosche si inventa il girarrosto, l’autore attiva una geniale sfilza descrittiva. I denari dunque sono tondi e sono stati inventati dall’uomo, lo stesso dicasi per gli anelli, il ballo a tondo, il pane, etc. e tutti gli elementi girano e si muovono per via delle girelle. Perfino lo scrittore scrive perché gli gira il cervello e la penna:

 

Così tutti gli elementi girano, il ciel gira, il cervel gira, nello scriver si gira sempre le penne che le gira la mano, che la fa girare il capo, che le girelle che vi sono dentro, girando, fanno girare; e così ogni cosa gira… e chi crede di non girare gira più di tutti, perché così è in effetto destinato dall’ordine mio (del Tempo), che ogni anno e ogni cosa giri…

 

La scrittura di Doni affascina nel suo costante sfuggire e reinventarsi all’infinito e in queste girelle associa di tutto di più in modo talmente fantastico e geniale da strappare più di un sorriso al lettore.
Molti sono i temi affrontati nei dialoghi filosofici, alcuni di una sconcertante attualità. Vale la pena di leggerli perché contengono sfumature critiche interessanti per un lettore colto.

.

Christ was a female

Rivista Il Destrutturalismo

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Video – The Black Star of Mu

 

 

 

Post a comment