Tempo di De Chirico e Montale

Tempo di De Chirico e Montale

Tempo di De Chirico e Montale

Tempo di De Chirico e Montale

Quando piove, credit Mary Blindflowers©

 

 

Paolo Durando©

Tempo di De Chirico e Montale

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MERIGGIO

C’è quel tempo sospeso nella luce estiva
che si cristallizza, quel tempo di De Chirico e Montale,
che coglie l’estate nella sua essenza abbagliata,
terrazze aperte su colline che le cicale
ammantano di fibrillazione stordita,
la pietra bollente, gli scorci su vite lontane,
remoti meriggi del 1100,
storie abbozzate, chiuse nel presente,
occhi e orecchie che percepivano
e un pensiero che non sapeva osare.
Stanze e pulviscolo, la famiglia in cucina,
la porta-finestra aperta, scale in ombra,
cortili nel divenire bloccato,
la vita che trattiene il respiro, la sonnolenza
che combacia col calore.
Il pensiero si ferma ed ecco, si avvicina
il presentimento degli altri,
delle vicende presenti e future,
il brusio del mondo che preme in esilio.
Marciapiedi, bambini alle fontanelle,
tutto tra parentesi, aspettando di ricordare.
Il dipanarsi dei concetti, delle opinioni
e, con esso, il rientro nel flusso,
la ripresa di algoritmi quotidiani.
Il corpo macigno, il corpo fermo.
Accorgersi che siamo dispositivi frenati
e forse poco altro. La forza delle cose
indipendente da noi.
Della natura, della città che si separa.

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POMERIGGIO

Si può cercare l’essenza del pomeriggio,
quella tela stesa verso la cena,
in più punti sfilacciata, forata.
Quando alcuni anelli non tengono,
la tensione, l’energia si smorza
a tratti, talora cede, il vuoto intravedo
della depressione o il troppo pieno del non-senso,
la mente non è addomesticata, non è persuasa.
Non c’è la tendenziale alta marea del mattino.
Verso sera si rischiano le secche.
La vita degli uffici, delle scuole procede
fragile tra momenti morti.
È il vero momento della quotidianità sperduta
dei tinelli, dell’anonimato in vie secondarie.
Il pomeriggio è un ponte
con diramazioni, inconsistenze.
A novembre il buio arriva presto nelle mercerie,
nelle cucine anni ’70. Una zia può impastare
e di pomeriggio la pasta della vita
è meno duttile, il dolce atteso dal destino
tarda a venire. Incontri tra amiche di the,
ricordando l’estate a Riccione, o alle terme.
La spesa, l’organizzazione domestica,
i progetti per i figli o dei figli stessi.
Letti che accolgono pause e ripensamenti,
proiettati verso una sera di rimorsi.
Sospensione apnea. Inspirazione.
Il traffico cittadino aumenta verso il buio.
E delle nostre sbarre ci si ricorda
quando piove.

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Christ was a female

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Comment (1)

  1. GIANCARLO

    Molto bella, buona serata.

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