Sistema, paradosso, aporia, dogma

Sistema, paradosso, aporia, dogma

Sistema, paradosso, aporia, dogma

Sistema, paradosso, aporia, dogma

Voli bassi, credit Mary Blindflowers©

 

Angelo Giubileo & Mary Blindflowers©

Sistema, paradosso, aporia, dogma

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Nell’ambito del discorso prettamente filosofico, è ben nota l’aporia rappresentata dal paradosso del mentitore, nella formulazione di Epimenide, il cretese, il quale asserisce che tutti i cretesi sono bugiardi. E quindi, ecco spiegata l’aporia: Epimenide dice il vero quando mente e mente quando dice il vero. In merito alla risoluzione del Paradosso, Paul Watzlawick ha annotato: “Tutti i numeri sono positivi, negativi o zero. Di conseguenza ogni numero che non sia positivo o zero è negativo e ogni numero che non sia negativo o zero deve essere positivo. E come la mettiamo allora con l’apparentemente innocua equazione x²+1=0? Se spostiamo l’1 dall’altro lato dell’equazione, otteniamo che x²=-1, e quindi che x=radice quadrata di -1. In un universo concettuale costruito in modo tale che ogni numero può essere solamente positivo, negativo o zero, tale risultato è però inimmaginabile, perché quale numero moltiplicato per se stesso (elevato al quadrato) può dare il risultato di -1? L’analogia di questa impasse con il dilemma paradossale precedentemente citato, che nasce in un mondo basato sul concetto di vero e falso e del terzo escluso, è ovvia. Tuttavia, per quanto immaginabile o inimmaginabile essa sia, matematici, fisici e ingegneri hanno già accettato con equanimità la radice quadrata di -1, le hanno assegnato il simbolo i (che significa immaginario), l’hanno inclusa nei loro calcoli al pari delle altre tre (immaginabili) categorie numeriche (positivo, negativo e zero), e con essa hanno ottenuto risultati pratici, concreti e perfettamente immaginabili” (P. Watzlawick, La realtà inventata).
Non c’è dubbio quindi che ad alcuni problemi, per così dire, “pratici” sia stata trovata una soluzione, prescindendo dalla logica di coerenza di un sistema, così come strutturato, incapace di offrire alcuna (possibilità di) risoluzione al riguardo. In effetti, quindi, la risoluzione di alcuni casi pratici deriva essenzialmente dall’introduzione al sistema fino ad allora in uso di nuove “categorie” o “proposizioni”, prescindendo dal fatto che tali proposizioni siano dimostrabili o confutabili all’interno del sistema in gestione, ma rivelandosi in concreto e in qualche modo – nient’affatto completo e qui è fondamentale sottolinearlo – risolutive.
Nonostante questo, che è punto non trascurabile ma spesso trascurato dalla massa oltre che dagli intellettuali venduti, il sistema o forse bisognerebbe dire i sistemi dominanti, articolano artificiosamente tutta una serie di certezze risolutive che di fatto non risolvono nulla, ma in teoria dovrebbero formare generazioni di idioti perfettamente funzionali ai dettami del potere. Gli scrittori che riescono ad avere un bacino d’utenza allargato grazie alla pubblicazione con la grossa editoria, non possono che confermare la falsità di soluzioni apparentemente risolutive e certe, indipendentemente da fonti, storia e urgenza di evidenze differenti a qualsiasi essere senziente che abbia conservato la minima capacità di pensare. Così il mondo, obnubilato dal senso di certezze mai certe nelle realtà, ma certe per il sistema dei dogmi, decide di abolire le sfumature di grigio e di vedere il mondo o tutto nero o tutto bianco, aborrendo il concetto base della relatività del male e tutte le varie sfumature di grigio che compongono la realtà storica del mondo reale. E non è inusuale vedere schiere di dogmatici appassionati di assolutismo dire che non esiste il grigio e che la storia va interpretata in un senso oppure nell’altro. Si trascura la complessità delle vicende storiche a favore di un appiattimento mentale che semplifica la realtà, modificandola e facendola aderire ai propri canoni estetico-morali. Un fatto non è più analizzato criticamente, ma parcellizzato e pubblicizzato in improbabili semplificazioni ad uso di masse sempre più stupide attraverso gli slogan dei soliti noti che invitano i sempliciotti a pattinare sulla superficie delle cose e a rendersi protagonisti di un mondo fittizio da cui è bandita l’essenza a favore dell’apparenza. Wikipedia con tutti i suoi errori (e sono tanti), diventa da imput di consultazione da verificare, la fonte di teorie sciorinate bellamente sui social in cui si confondono malamente cause ed effetti, trascurando sempre i testi veri, le fonti primarie che nessuno legge più perché tanto c’è il Bignami Wikipediano a riassumere in tre righe le faccende storico-scientifiche, quindi perché affaticare le menti? C’è una inattività globale di menti a riposo che non è la saggezza dell’epoché, ma al contrario, la supponenza dell’ignorante che apre bocca e non riesce ad avere il minimo dubbio su niente perché sa già tutto, quindi non sospende il giudizio nemmeno per un istante che sarebbe necessario per pensare. Sospendere il giudizio presupporrebbe un momentaneo farsi da parte, evitando protagonismi inutili, troppo costoso. Meglio parlare di cose di cui non si ha la minima cognizione, meglio dire e dire all’infinito girando su se stessi senza aver di fatto detto nulla. Questo dire-non dire, paradosso della nostra epoca ma anche metafora della massa amorfa e manipolabile, è la moda del momento amplificata dai social, uno spettacolo di stupidità creato ad hoc dalla struttura che rende le menti completamente incapaci di destrutturare in autonomia il reale.

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Comment (1)

  1. giancarlo

    tutto il mondo è paese e quattro coglioni riescono a far credere fischi per fiaschi

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