Traiano Boccalini, pacifista, anti-imperialista

Traiano Boccalini, pacifista, antimperialista

Traiano Boccalini, pacifista, anti-imperialista

Traiano Boccalini, pacifista, antimperialista

Traiano Boccalini, De Ragguagli di Parnaso, 1614, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Traiano Boccalini, pacifista, anti-imperialista

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Tutti conoscono Machiavelli ma sono in pochi a conoscere Traiano Boccalini (1556 – 16 November 1613). Mi è capitata tra le mani un’edizione antica del suo libro De Ragguagli del Parnaso, stampata in Milano un anno dopo la sua morte, nel 1614 per l’Herede di Pietro Martire Locarni & Gio. Battista Bidelli compagni. Il testo, giocato tra personaggi veri e fittizi, tra realtà e fantasia, espone alcuni punti fondamentali del pensiero di Boccalini, che hanno, a distanza di secoli, una straordinaria modernità. L’autore colloca le scene sul Monte Parnaso, dove oltre alle Muse e ad Apollo che giudica ed emette una sorta di sentenza finale, ci sono letterati e uomini politici noti al pubblico colto dell’epoca. L’autore satirizza il dispotismo, esalta la libertà, aborre l’uso delle armi per sottomettere i popoli vicini, critica ferocemente la vita politica italiana e quella romana, attraverso una serie di Ragguagli.
Il Ragguaglio III (Centuria II), è particolarmente interessante nella sua brevità: Il grande Euclide, per disgusto dato ad huomini potenti, da loro sicarij crudelmente è sacchettato. Narra infatti del pestaggio di Euclide, che, resosi colpevole di essersi ribellato al potere, viene crudelmente picchiato dai sicari degli uomini potenti che ritenevano di essere stati offesi dal suo pensiero:

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… nel mezzogiorno, sotto il Portico di Urania, il gran Principe de’ Matematici Euclide con sacchetti pieni di rena da alcuni, che l’assalirono, così malamente fu trattato, che in terra lo lasciarono come morto. Incredibil disturbo questa gran novità ha dato ad Apollo, e tanto maggiormente, che se bene più di qualsivoglia altro Letterato si vede Euclide esser’amato, accarezzato, e del continuo regalato da’ maggiori Principi di quello Stato, un tanto eccesso nondimeno si argomenta, che da persone molto potenti sia stato comandato, perché Euclide da due sicarij prima fu pigliato, e tenuto saldo, mentre, che due altri crudelmente lo maltrattavano, ‘a quali molta gente armata fu veduta far spalla. Varie cagioni si sono addotte di tanto risentimento; ma la più comune opinione è, che alcuni soggetti grandi di quello Stato fortemente sieno rimasi mal soddisfatti di Euclide, per la figura matematica ch’egli pochi giorni prima haveva pubblicata nelle scuole, nella quale concludentemente si mostrava l’importante segreto, che tutte le linee de’ pensieri, e delle attioni de’ principi, e de’ privati, di necessità vengon a terminare in questo centro, cavar con gentilezza i denari dalla borsa del compagno per metterli nella propria.

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Boccalini usa l’arma della satira per condannare il dispotismo e la rapina che spesso i Principi commettono a danno dei popoli vicini usando le armi e mietendo vittime.
Cosa è dunque la libertà se non un “istinto di natura” e la capacità di governare ciascuno la propria terra in pace senza spargere il sangue del vicino?
Ha parole di biasimo sia per l’espansionismo che per la sete di potere dei principi romani, nonché per gli adulatori e i cortigiani che affollavano le corti:

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Tutto questo ch’io dico chiaramente si conosce dalle miserie nelle quali dopo seicento anni cadde alla fine la Repubblica Romana, la quale (per tacer gli altri infiniti, che ella fece in Italia, e fuori) per l’ultimo acquisto, che volle fare della Francia, (Regno sempre fatale a quei forastieri, c’hanno tentato di soggiogarlo), miseramente precipitò nella Tirannide di Cesare, e i Fiorentini con l’ostinata ambizione loro di voler far servi i Pisani, in tanti disordini posero la propria libertà, che chiaro documento sono al Mondo, miglior partito, grandezza più sicura esser alle Repubbliche haver le cittadi e le nazioni vicine confederate, e amorevoli, che suddite, e nemiche… Che dalle lor case perpetuamente esterminassero quegli Adulatori, que’ Buffoni, e que’ Mignoni, che tanto scoloran la riputazione di qualsivoglia gran Prencipe…

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Dalle pagine di questo autore, spesso accusato dalla critica di satireggiare senza offrire soluzioni, emerge invece una straordinaria modernità. Boccalini è pacifista, anti-imperialista e cultore della libertà in tempi in cui tutto questo non era poi così scontato.
Perché allora ci siamo dimenticati di lui?

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Rivista Il Destrutturalismo

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Comment (1)

  1. POETA DELL'AMIATA

    Di soliti ci si dimentica di chi è scomodo. Cambiano i regimi, i poteri, ma di rado si riconosce chi ha pestato i piedi al potere o comunque ai potenti.

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