La ragnatela, credit Mary Blindflowers©
Mary Blindflowers©
Lessico farmaceutico, sterco colombino, urina
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Nel 1999 il South Carolina ha varato una legge che ha reso illegale il commercio di urina. Sì, avete capito bene, la comune pipì che veniva venduta perfino on line perché c’era richiesta sul mercato. Evidentemente qualcuno aveva bisogno di “urina pulita” perché obbligato a sottoporsi a esami tossicologici.
Wetz, che qualcuno chiama artista, sulle orme della merda imbarattolata, nel 2019 ha proposto una variante non troppo originale del noto bluff di Piero Manzoni, in pratica la pipì in barattolini trasparenti di vetro, in vendita a 18.90 CHF al pezzo.
La pipì in questo caso non era però una semplice metafora artistica, c’era veramente: «Abbiamo fornito dei contenitori che i visitatori hanno riempito nelle toilette», ha detto Wetz. I vasi dunque sono stati riempiti e messi in vendita.
Che delizia! Chissà che profumino!
Se lo scarto oggi è diventato metafora di una pseudo-arte che non sa più cosa inventarsi per stupire, come se la misura dell’arte fosse ormai soltanto stupire in un mondo che non si meraviglia più di nulla, nemmeno gli antichi disdegnavano l’urina.
Nel settecentesco Lessico Farmaceutico-chimico di G. Battista Capello, c’è più d’una ricettina a base di urina:
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Spirito d’orina.
Raccolta molta orina si esponga in vasi di legno al Sole a marcire: ben corrotta, e fetente si distilli in vasi di vetro con fuoco mediocre, ed ampio recipiente per metà: lo stillato si rettifichi distillandone solamente un terzo; ovvero Fatta cuocere in orinale di vetro molta orina a forma di mele, vi si unifica un terzo di calce viva freschissima, e polverizzata, chiudendo subito l’orinale con suo cappello, ed applicatovi un ampio recipiente, stillerà senza fuoco lo spirito penetrantissimo.
Dose da due goccie a sei.
Può usarsi in vece dello Spirito di Sal Ammoniaco.
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E ancora:
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Sal volatile d’orina
Si faccia svaporare molta orina recente in orinale di vetro o di terra a consistenza di un densissimo mele: coperto l’orinale col suo capello, ed applicatovi un ampio recipiente, si distilla per tutti i gradi di fuoco, finché più non appariscano vapori. Raffreddati i vasi si versi lo stillato in saggiolo altissimo, e lavato il capello con acqua fresca, questa ancora si versi nel saggiolo e con fuoco moderatissimo di secondo grado si sollimi il sale, come s’è detto nel sal di vipera volatile. Dose da grani quattro a dieci.
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Non solo veniva impiegata urina umana per le preparazioni galeniche ma anche sterco di animali e urina di cammello, usata anche per fare il “sale armoniaco”, un sale artificiale che si produceva al Cairo e si cavava dalla “fuliggine raccolta nei camini”. Capello dà la ricetta completa di come si otteneva il sale, sostenendo infine che qualcuno univa alla fuliggine un “poco di sale marino e di urina di cammello”.
Anche lo sterco colombino era molto apprezzato e veniva unito a numerose altre sostanze, “elleboro, trementina, serpentaria, garofani, radice d’ireos, mastice, olibano, cera gialla, pece, canfora, foglie di pistacchi, semi di peonia maschio” e quant’altro, per curare le scrofole, i tumori, le cisti, e altri mali.
Ancora nell’Ottocento si faceva in parte uso di sterco e urina a scopo terapeutico.
Del resto non mancano nemmeno oggi i folli che pensano che bevendo urina o facendosi gargarismi, clisteri e iniezioni con la stessa, si diventi immortali. La chiamano urinoterapia, una forma di medicina alternativa basata sull’assunzione di urina.
Ovviamente non ha nessun senso, ma è utile cercare un senso nelle azioni umane?
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
