Istituzioni Farmaceutiche, esame, speziale

Istituzioni Farmaceutiche, esame, speziale

Istituzioni Farmaceutiche, esame, speziale

Capello, l'esame dello speziale

Gio. Battista Capello, Istituzioni Farmaceutiche, 1770, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Capello, l’esame dello speziale in Istituzioni farmaceutiche

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Lessico Farmaceutico – Chimico Contenente li rimedj più usati d’oggidì di Gio: Battista Capello, speziale all’insegna de’ tre monti in capo a Sant’Apollinaire, ebbe nel Settecento ben dodici edizioni. Nelle edizioni tarde del 1770, alle varie sezioni si è aggiunto anche un Trattato delle droghe. L’esemplare in mio possesso contiene diverse sezioni rilegate insieme. Il testo accorpa sia opere di Capello sia di altri autori. Ci sono infatti le seguenti sezioni: Istituzioni farmaceutiche per uso de’ Signori Speziali Medicinali approvandi nel Collegio Nobile dell’Inclita Città di Venezia da pag. 1 a pag. 24; Lessico farmaceutico chimico da pag. 25 a pagina 199; Nuova aggiunta di nuovi rimedj del medesimo autore, da pag. 200 a pag. 207; Trattato delle droghe, da pag. 208 a pag. 260. Tutte queste sezioni sono scritte da Capello. Il testo poi presenta una sezione di rimedi raccolti dal Garzia: Nuova aggiunta di rimedj moderni, novellamente ritrovati, e sperimentati giovevoli a diversi mali, da varj celebri Autori, e raccolti dal dottor fisico Vincenzo Garzia a pubblico vantaggio. Qui la numerazione ricomincia da pag. I in numeri romani fino a pag. IX. A pagina X c’è un sonetto dello stesso Garzia a F. Michele Vecchione, speziale della Regia Spezieria nel Regal Monistero di San Luigi di Palazzo. La numerazione ricomincia per introdurre La Nuova aggiunta de’ Rimedj moderni fino a pag. 15, indici compresi. La numerazione ancora ricomincia per introdurre Lucae Carlucii philosophiae, et medicine doctoris, atque almi chemiatrorum collegii Neapolitani Socii, Lectiones Medico Chemicae fino a pagina 35. Segue un Indice generale dell’opera in cui son compresi ancora Li nuovi Rimedj dell’Aggiunta del medesimo Autore.
Non è infrequente trovare libri antichi di diversi autori rilegati insieme in epoca successiva, specie se trattano dello stesso argomento. Sono testi che comunque vale la pena di leggere anche oggi, perché offrono un preciso spaccato delle conoscenze medico-farmaceutiche in questo caso settecentesche, del modo di preparare medicine e perfino degli esami che un aspirante farmacista dell’epoca doveva affrontare per far parte degli “speziali”.
La prima sezione, Istituzioni farmaceutiche, di cui parlerò in questo primo articolo dedicato a Capello, si occupa proprio di questo. Spiega passo per passo come si svolgeva un esame per diventare “speziale”, ed è davvero curioso seguirne lo svolgimento, perché l’autore è chiaro e preciso nelle descrizioni. Nel Collegio Farmaceutico di Venezia c’erano otto Signori che svolgevano la funzione di Giudici durante gli esami dell’Approvando. Due professori accreditati col titolo di Promotori, avevano il compito di istruire l’Approvando in modo che potesse cavarsela “con onore e applauso”.
Quando uno dei signori Promotori pensava che l’allievo fosse pronto, dopo otto anni di servizio presso una spezieria, lo si presentava con un discorso alla Banca, ossia alla Commissione d’esame.
Il Priore ordinava all’approvando di leggere alcuni Paragrafi della Particola di Saladino, dopo di che lo interrogava sui punti principali della stessa, “estraendo da un’urna tre numeri corrispondenti a tre composizioni usuali”, che erano registrate in un Libro scritto a mano: “Deve l’Approvando leggere una dopo l’altra tali composizioni, render conto delle Droghe, che vi entrano, e con ordine Farmaceutico esporre brevemente il modo di prepararle. Dopo le tre composizioni, con altre domande lo va interrogando il Signor Priore istesso intorno le difficoltà dell’Arte, sì Galeniche, che Chimiche, a piacer suo”.
Poi si passava al secondo esame. Si estraevano ancora dall’urna tre altre composizioni e si facevano altre domande col metodo usato nel primo esame. Seguiva dunque  “la ballottazione, che per esser favorevole” doveva “avere due terzi de’ voti, e tale essendo”, si riconduceva “l’Approvato al Tribunale” dove doveva giurare di “ben oprare” secondo una precisa formula:

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Solennemente attesto, e prometto al Creator del tutto in Trinità Iddio, di osservar interamente e costantemente per le forze, e giudizio mio tutte le infrascritte cose. Viverò sempre e morirò nella Cristiana Fede. Porterò la debita riverenza ai Medici, ed onore con fedeltà alli miei Precettori, ed amore alli miei maggiori…non darò veleno, né manco consiglio di questo ad alcuno. Non darò cosa, che possi far abortire, e che sia in danno del prossimo. Non farò alterazione alcuna nelle ordinazioni de’ Medici…

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Ma non finiva qui, perché gli esami da affrontare per l’Approvando erano ben otto, durante i quali doveva rispondere alle domande dei Giudici sulla preparazione e composizione di moltissime sostanze ritenute all’epoca medicamentose e utili, anche se in realtà molte di queste erano velenose.
Con le domande si partiva dalle basi fino a quesiti più complessi. Si partiva dal compito dello Speziale, fino alle decozioni, alla distinzione tra materie dure e molli, alla distillazione, infusione, alla composizione e utilizzazione delle droghe, delle pietre, delle erbe, etc. etc.
Davvero una lettura interessante.

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