Quando muore un uomo

Quando muore un uomo

Quando muore un uomo

Quando muore un uomo

I campi, credit Mary Blindflowers©

 

Calogero La Vecchia©

La scomparsa di Franco Battiato, l’uomo, l’artista e il poeta

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Quando muore un uomo si schiacciano gli affetti che lo attorniavano, emergono i ricordi e rimane la memoria che sarà viva nelle persone che ricorderanno. Quando muore un artista rimane quasi intatto il suo pensiero più o meno incastonato nelle sue opere e gli affetti e la memoria potranno accompagnare tutto ciò che rimane della sua arte. Quando muore un poeta scompare il filo trasmissivo della sua anima condivisa con chi ha avuto il privilegio di cum-prenderne l’essenza. Rimane però netto e delineato il suo contenuto emozionale. E quel filo si materializza tra la sua poesia, sempre viva, e il destinatario consapevole. Con Battiato se ne va l’uomo, l’artista e il poeta. La sua valigia era pronta da tempo e lui, nelle sue interviste, puntava spesso il dito verso la destinazione con quel sorriso complesso ma sereno.
I grandi uomini sono quelli che riescono a incidere sulla Memoria dell’umanità e sono convinto che Franco Battiato sia tra questi. Ha iniziato il suo percorso artistico con una sperimentazione “pura”. Scarna fino all’osso ma genuina e vera. Le sue prime “creature” hanno fatto scuola e hanno saputo dare nuovi orizzonti alla musica che va oltre le “canzonette”. Ha così maturato dentro di sé una musica originale certamente al di fuori degli schemi imperanti nella musica commerciale. La sua arte non è mai stata banale né ha mai banalizzato temi e situazioni. Così come non è stata banale la sua voce. Una voce certamente fuori dai canoni classico – melodico ma  esclusiva e fortemente connotata che diventava strumento al pari degli altri e con gli altri strumenti riusciva a partecipare attivamente, con pathos autentico, alla melodia musicale al di là delle parole.
Le sue opere musicali rimarranno oltre Kronos così come i suoi versi o, meglio, i versi delle sue canzoni che non sempre erano suoi. Nonostante avesse il dono della poesia è stato sempre aperto alle nuove esperienze e curioso dell’intelligenza altrui fino ad evidenziarsi in maniera esplicita generoso e “veramente” umile.
L’ho conosciuto nella sua Milo e ho scambiato con lui pochissime parole di occasione. Sono molto legato a Battiato per diversi motivi. Alcuni strettamente e intimamente personali legati proprio all’emozione di alcuni suoi versi che ho sentito dentro e fatti miei. Mi piace trascrivere di seguito quel capolavoro che è “La Cura” certamente inflazionato in questi momenti ma per me essenzialmente ed emotivamente importante.

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LA CURA

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te…

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Video – The Black Star of Mu

Rivista Il Destrutturalismo

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