De Gubernatis, usi funebri

De Gubernatis, usi funebri

De Gubernatis, usi funebri

De Gubernatis, usi funebri

De Gubernatis, Storia comparata degli usi funebri, 1878, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

De Gubernatis,  Storia comparata degli usi funebri

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A. De Gubernatis, Storia comparata degli usi funebri in Italia e presso gli altri popoli Indo-europei, Treves, 1878, è un libro che ho riletto volentieri. Nonostante la tendenza dell’autore a una certa frammentarietà espositiva, il testo rimane comunque interessante, non soltanto perché riferisce su usi funebri noti, dall’offerta di cibo al morto, alle lamentazioni rituali delle prefiche antiche e moderne, nonché usi indiani pre-bramanesimo, ma perché sviluppa un punto di vista oggettivo sulla reale e comprovata dipendenza del cristianesimo dai culti pagani e un punto di vista critico e non edulcorato sulle contraddizioni della Chiesa cattolica che da un lato insegna la tripartizione Inferno, Purgatorio, Paradiso, dall’altra riprende le formule pagane di scongiuro contro la morte perpetua che quindi implicitamente ritiene possibile, in barba alla tripartizione dogmaticamente accettata:

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La Chiesa, a conforto della morte, raccomanda ai fedeli di credere in dio eterno, e nella risurrezione, e fa scongiuri contro le porte dell’inferno e augurii perché l’anima venga assunta nel regno della luce e della perpetua beatitudine. Ma è poi singolare che essa stessa, mentre predica la fede nella risurrezione della carne e dello spirito, per recarsi al cospetto del sommo giudice, fra gli scongiuri delle sue litanie de’ morti, abbia sentito la necessità di scongiurare anche la morte perpetua. Così, mentre la Chiesa insegna che l’anima del morto in peccato mortale va difilata all’Inferno, che l’anima de’ santi uomini viene portata dagli angeli in Paradiso e che l’anime de’ mezzi peccatori cade nel Purgatorio a scontare il fio delle mezze sue colpe, prima di guadagnarsi la gloria ed i gaudii del Paradiso, è assai curioso il trovare, nell’Ufficio de’ morti presso il Breviario romano come presso l’Ambrosiano, con sentimento pitagorico e buddhistico, e, in ogni modo, pagano, supplicato il signore di non consegnare alle bestie le anime di coloro che credono in Lui (ne tradas bestiis animas confitentium tibi). Puerile è pure la preghiera, rivolta nel dialogo, al Signore, di non giudicare i suoi servi e di non dimenticare all’ultimo i suoi poveri… bestemmiandosi così due volte contro il Signore giustissimo che non può far giustizia, e contro il Signore sapientissimo che può mostrarsi smemorato…

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De Gubernatis sottolinea inoltre come certi riti cristiani affrettino con lo strepito la fine di un moribondo che, lungi dall’essere lasciato tranquillo, fra suoni, mormorazioni, scongiuri, pianti, inviti perché sia forte come Cristo, rassegnandosi a soffrire come lui, gli si confonde la mente tanto che finisce col vedere intorno a sé soltanto diavoli e spauracchi, inferno e paradiso, preti e becchini.
Descrive quindi l’abitudine dei preti cattolici di molestare i malati per ottenere denaro quando sono ancora in vita:

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I preti cattolici invidiarono l’ufficio delle mercenarie prefiche pagane; ma dove le antiche prefiche aspettavano a piangere, quando vi fosse un morto, essi molestano, invece, col loro zelo per la salvazione dell’anima, anche i poveri vivi dai quali sperano mercede… Già gli antichi Celti usavano mettere nelle mani del morto lettere speciali di raccomandazione pel suo ingresso nel regno dei beati, al quale si doveva avviare col denaro e con le scarpe di viaggio che gli si mettevano insieme nella tomba. Ora la Chiesa cristiana si toglie essa stessa l’incomodo di far viaggiare il morto, pigliando per sé la provvisione del viaggio…

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Il libro è straordinariamente moderno quando critica l’edificio fallace di tutte le religioni:

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Togliete, di fatto, paradiso e inferno, angeli e demoni a queste religioni, e tutto il loro meccanismo, lasciando in piedi la sola morale, che non ha bisogno di cosi fatti amminicoli per sostenersi, cadrà distrutto.

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Comment (1)

  1. giancarlo rosati

    Molto interessante, ma la religione è fatta per far paura ai poveri di una volta, è come dare il cioccolatino al bimbo per farlo star zitto.

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