L’aquila, credit Mary Blindflowers©
Mary Blindflowers©
La scelta dei 4 Vangeli canonici
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I Vangeli sono tanti, più di cinquanta, ma soltanto 4 sono stati accettati dalla Chiesa ufficiale, gli altri vengono considerati apocrifi. Bianchi-Giovini al capo Settimo, libro primo, della Critica degli Evangeli, pone delle domande:
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Nella moltitudine degli Evangeli di cui cinquanta o circa furono riprovati come falsi, e quattro soli furono ricevuti come veri, è naturale che un uomo si faccia a chiedere quali precauzioni e quali norme di critica furono adoperate per verificare l’autenticità dei quattro e la falsità dei cinquanta? Come fu verificato che questi quattro appartengono veramente agli autori di cui portano il nome? E che il testo quale lo abbiamo al presente ci sia stato tramandato integerrimo; o che avendo patita alcuna alterazione, non si può dubitare che ne abbia patite più altre, e che non essendo più tal quale lo fece l’autore, anche dei caratteri essenziali ad un genuino autografo?
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In teoria non dovrebbe esserci nessuna contraddizione tra i 4 Vangeli accettati dalla Chiesa, dato che stanno comunicando una verità rivelata e fatti che dovrebbero essere incontrovertibili secondo l’opinione dei credenti. Ma la teoria non è pratica e la pratica osservazione ed analisi dei testi indica che sono un fascio ininterrotto di contraddizioni e inverosimiglianze storiche.
Il dogma dei quattro Vangeli venne stabilito già verso il 180. Ecco, in sintesi, le ragioni di Sant’Ireneo nel suo scritto contro gli eretici: siccome quattro sono i principali spiriti e venti e quattro le regioni del mondo, occorre che anche i Vangeli siano quattro perché rappresentano lo spirito della vita sparso per tutta la terra. Inoltre i Cherubini attorno al trono di Dio, sono di quattro specie e quattro forme: leone, vitello, uomo, aquila, quindi l’intenzione del Verbo era che vi fossero quattro Vangeli e non di più, scritti da quattro evangelisti, ciascuno dei quali coincidente con una forma, ma con un solo spirito.
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Si tratta di argomentazioni di stampo cabalistico, storicamente inaccettabili per la ragione. Oltretutto non vi è alcuna certezza storica che i Vangeli siano scaturiti dalla penna dell’autore di cui portano il nome e non ci è mai pervenuto l’originale dei quattro vangeli ma soltanto copie a cui si sono aggiunte altre copie con gli errori degli amanuensi che passavano di copia in copia. I copisti amavano aggiungere postille, facevano errori di ortografia e proponevano varianti con traduzioni che hanno senza ombra di dubbio alterato il testo originale:
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Si arrige che gli amanuensi non erano molto scrupolosi, e costando molta fatica a trascrivere un libro, e molto denaro ad acquistarlo, chi copiava per lucro abbreviava onde vendere a buon mercato, o ingrossava di altre notizie il suo Evangelio onde accrescere il pregio alla sua edizione; e chi copiava per proprio uso tralasciava quelle cose che non gli importavano, e ne introduceva altre più prementi a lui. Accadeva ancora che in margine ad un esemplare taluno vi postillasse qualche annotazione o ponesse glossemi fra gl’interlinei affine di ampliare o di chiarire il testo, le quali cose un copista ignorante trasportava poi nel testo medesimo, e diventava una parte di esso (Bianchi-Giovini).
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La copie delle copie della copia della storia di Gesù che ci è pervenuta nei Vangeli, è per forza di cose alterata, dunque scegliere 4 Vangeli su 50, sulla base di argomentazioni cabalistiche che per Sant’Ireneo avevano il sapore della lotta contro le eresie, ha davvero poco senso storico.
La Chiesa non ha mai dato ai fedeli ragioni sufficientemente convincenti che giustifichino la scelta, dato che i 4 Vangeli canonici non sono più veri ma forse soltanto più funzionali agli scopi dottrinali della Chiesa.
Lo stesso discorso di inattendibilità si può fare per la genealogia di Gesù, mai storicamente dimostrata, costruita ah hoc per provare la sua discendenza dalla tribù di Davide, come era stato annunciato dai profeti.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
