Clubs londinesi, curiosità, bizzarrie

Clubs londinesi, curiosità e bizzarrie

Clubs londinesi, curiosità, bizzarrie

 

Clubs londinesi, curiosità e bizzarrie

Ricordi Londinesi, Ferruccio Rizzatti, dettaglio, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Clubs londinesi, curiosità e bizzarrie

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Ferruccio Rizzatti nel suo articolo Ricordi Londinesi in Natura ed Arte, Rassegna Quindicinale Illustrata Italiana e straniera di Scienze, Lettere ed Arti, 1894-95, Casa Editrice Dottor Francesco Vallardi, Roma-Milano, Fasc. XV, pp. 188-196, descrive la pullulante vita della Londra ottocentesca, le strette vie nei quartieri poveri vicino al Tamigi, i mendicanti cenciosi, la merce dei venditori terribilmente esposta appestante l’aria:

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Ricordo le vie… le strette vie, soprattutto nei quartieri poveri, vicini al Tamigi: le vie dove sono più frequenti i “lodging houses”, i pubblici dormitori, ove non si incontrano che i miserabili e i tristi: dai mendicanti cenciosi ai “pick-pockets”, terribili, i tagliaborse audaci, ai “rushers”, i ladri che s’introducono nelle case dalle finestre, ai mercanti di stracci che vanno attorno mandando il monotono grido: “Rays ans bons!” ai “mudlaskes” che frugano nella melma a marea bassa per toglierne il legname, il carbone, il ferraccio arrugginito, ai ragazzetti ignudi, brulicanti infermicci nei rigagnoli, alle precoci fanciulle dal pallido viso, dal volto cereo, dai capelli scoloriti, cui la troppo corta veste in brandelli scopre la povera nudità: tutto l’esercito immensurabile della miseria e del delitto. Ricordo anche le viuzze sudice di Soho-square… e l’altre attorno al Covent-Garden… I venditori di carne, di pollame, di ova, di pesce, di legumi, escono dalle loro bottegucce, invadono con le loro mostre, il marciapiede, la via melmosa. Le triglie e le sogliole fanno l’occhiolino dai banchi di marmo brutti di sangue alle comari; la carne di bue, nereggiante, appesta l’aria; i barili di patate si sfasciano o vomitano la loro mitraglia tra le gambe di chi passa; le testine di vitello lessate, livide, fetenti, orribili, s’ammonticchiano in colossali piramidi…

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Di contro all’umanità dei quartieri popolari, così minuziosamente descritta, con qualche evidente errore “Rays and bons” invece di “Rags and bones”, “stracci e ossa”, ecco quella dei circoli, i famosi clubs. I circoli francesi e italiani, sostiene Rizzatti, sono di importazione e imitazione inglese. In Inghilterra infatti sono nati i circoli più curiosi e bizzarri che mai fantasia umana possa aver partorito: Il Circolo dei calvi, che ammetteva soltanto persone calve “nel maggior grado possibile”; il Club dei disgraziati che accettava tra i suoi membri soltanto individui che avessero fatto almeno una volta bancarotta; Il Club dei senzanaso; il Club dei grassi; il Club dei magri, quello dei giganti e quello dei nani. Quest’ultimo, precisa l’autore:

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venne fondato un 21 dicembre perché è il giorno più corto dell’anno. Le riunioni dei soci avevano luogo nella “Little piazza”, una piccola piazza ove era un teatrino di marionette, personaggi pei quali i soci nutrivano una simpatia fraterna. La prima volta che si adunarono, il presidente scomparve in un seggiolone, mentre i soci, in piedi, erano ecclissati da una tavola di dimensioni ordinarie. I nuovi soci pronunciavano discorsi in lode del piccolo David, il quale uccise il gigante Golia, del piccolo Alessandro il Grande, di Pipino il Breve. Anche il celebre Pope appartenne a questo club. Com’è noto, egli era un vero nano, provvisto di due lunghissime braccia, sicché egli stesso si paragonava al suo ragno…

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Non mancavano poi il Club dei bisbetici, “frequentato da celibi impenitenti”, quello degli avari, dei falsi eroi, il Club dei cerretani, il Club dei mendicanti, dei ladroni, addirittura quello dei suicidi e degli eccentrici:

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I soci del primo si obbligavano a morir suicidi, e il palazzo ove il club aveva la sede offriva ad essi i più strani mezzi di morte. Armi bianche ed armi da fuoco d’ogni specie: frecce avvelenate e misericordiose, yatagans e lance, rivoltelle e cannoni; veleni d’ogni sorta, dal curaro ai volgari zolfanelli, alle vipere vive; vasche per chi voleva far la morte di Seneca, piscine per chi preferiva di morire annegato, caldaie per l’olio bollente, forche, ghigliottine, strumenti di tortura, roghi, belve feroci, stanzini per lo sviluppo di gas deleteri d’ogni fattq, terribili macchine elettriche!
Per essere ammessi a far parte dell’Excentric Club non era stranezza che non si commettesse. Taluno si fingeva morto per darsi al gusto d’assistere ai propri funerali e di resuscitare. Tal altro si recava a Nagara Bauraum e traversava lo stretto a nuoto… Chi attraversava il San Bernardo in carrozza nel mese di gennaio; chi si faceva vedere per le vie di Londra vestito di rosso, a condurre attorno un orso ammaestrato; chi si recava in America a tentare di attraversare le rapide del Niagara entro a una botte… Il times menzionava gli eccentrici, il Punch ne pubblicava i ritratti in caricatura, e il premio compensava ad usura d’ogni pena…

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E non dimentichiamo, Il club dei Brutti che “aveva avuto origine a Cambridge durante un pranzo al quale erano stati invitati gli uomini più brutti della città”. Mirabeau, durante una sua visita a Londra, pare che sia stato eletto membro onorario del suddetto club. Per essere ammessi occorreva essere deformi. Mirabeau durante il suo discorso al club sembra abbia parlato della bruttezza fisica in rapporto a quella morale. “Per amor di contrasto”, precisa l’articolista, esisteva anche il Club dei Belli i cui membri si disegnavano delle fossette sulle gote nel caso ne fossero sprovvisti…

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

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Rivista Il Destrutturalismo

 

 

 

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