In cima alla salita dell’Università

In cima alla salita dell'Università

In cima alla salita dell’Università

In cima alla salita dell'Università

The witch, the phoenix and the storm, mixed media on canvas by Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

In cima alla salita dell’Università

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«Mi sembra che questi gaglioffi vogliano ch’io paghi loro il mio benvenuto, il mio proficiat. Ed è giusto. Adesso gli darò io da bere, ma in modo che non s’aspettano, e che li tirerà pari pari.
E, sorridendo, sbottonò la sua bella braghetta, e brandendo la mentula in aria, li scompisciò con tal violenza che ne annegò duecentossessantamila e quattrocentodiciotto, senza contare le donne e i bambini.
Un certo numero di loro si salvò da quella gronda affidandosi alla agilità dei piedi; e quando furono in cima alla salita dell’Università, tosicchiando, sputacchiando e senza fiato, si misero a rinnegare e bestemmiare le piaghe di Nostro Signore: «Roba da negar Dio! Sacrebleu! Ma varda che gioeugh! Ah Merdonna! O sacrabiô! Potta di Cristo! Ventre di San Quinidio! Virtù divina! Aiutami San Sulpizio! Aiutami San Patrizio! San Teobaldo ti faccio il voto! Pasqua di Dio! Giorno di Dio! Che il diavolo mi porti! Fede di gentiluomo! Santa salsiccia! San Codegrino che fosti annegato nel vino! O San Fottino apostolo! O san Pistolino! O Santa Mamica!»…

Questa è la descrizione contenuta nel Gargantua e Pantagruel, una solenne urinata di Gargantua sulla folla parigina, ripresa da Bachtin nel suo libro L’opera di Rabelais, (Einaudi, p. 208). Bachtin così interpreta questo passo:

«In quest’atmosfera carnevalesca diventa comprensibile anche l’allusione di Rabelais al miracolo della moltiplicazione dei pani. Egli afferma che Gargantua ha annegato nella sua urina 260418 persone senza considerare le donne e i bambini. Questa formula evangelica (che Rabelais utilizza molto spesso) è presa direttamente dalla parabola evangelica della spartizione dei cinque pani tra il popolo. Così tutto l’episodio dell’urina e della folla popolare non è altro che un’allusione mascherata al miracolo evangelico…»

Vediamo il passo evangelico:

Matteo 14,13-21

«Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qua». E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini».

 

L’unica frase in comune tra i due passi è il riferimento a donne e bambini. Forse un indizio troppo labile per affermare con sicurezza che tutto l’episodio dell’urinata sia un’allusione mascherata alla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Perché liquidare l’episodio soltanto come un riferimento evangelico, escludendo altre probabili piste? Siamo davvero sicuri che Rabelais volesse parodizzare i Vangeli o non piuttosto chi dei Vangeli ha fatto burletta? Il riferimento all’Università, per esempio, completamente trascurato da Bachtin, non è per niente casuale e nemmeno innocente. I rapporti degli umanisti con la famosa Sorbona, non erano dei migliori, tant’è che più volte Rabelais incorse nella censura sorboniana.
Il riferimento anti-accademico è più che chiaro, ma Bachtin non ne parla. Perché? Forse perché egli stesso era un accademico tuttora citatissimo? Oppure perché gli interessava soltanto un aspetto interpretativo e non altri? Quello funzionale al suo discorso sul riso popolare? Guarda caso è proprio in cima alla salita dell’Università che la massa si mette a tosicchiare, sputacchiare e bestemmiare dio, la madonna e i santi. È lì che tutto ciò che è sacro viene abbassato, involgarito, paragonato alle parti basse del corpo: Santa Salsiccia, San Codegrino… Lo stesso Bachtin ammette l’involgarimento:

 

«Così fra la folla, alcuni evocano la santa Salsiccia che ha qui il significato del fallo, altri San Codegrino, cioè grande calice, ma che era anche il nome di una bettola molto popolare nella piazza di Grève e che Villon menziona nel suo Testamento. Altri invocano San Fottino, travestimento parodico del nome San Photin, altri San Pistolino, che ha qui il senso di fallo… Santa Mamica il cui nome è diventato espressione comune per indicare l’amante. Così tutti i santi che vengono evocati qui sono travestiti o sul piano osceno o su quello conviviale…»

Però lo studioso non sottolinea che l’antisacralità e la negazione di dio si esplica “in cima alla salita dell’università”. Il passo di Rabelais non vuole rinnegare il Vangelo, ma chi non ne seguiva i precetti, ossia la Sorbona. Il riferimento al Vangelo, ad una lettura attenta, sembra avere un valore umanistico contro la censura dei teologi.

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Video – The Black Star of Mu

Rivista Il Destrutturalismo

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Mi sembra un commento e una valutazione pertinentissima. Aggiungerei che siccome nei due brani, quello di Rabelais e del Vangelo si parla di parti anatomiche (il pene e le interiora) i due brani proprio per ragioni fisio-psicologiche mi appaiono confezionati con intenti e fini completamente antinomici, atteso che Gargantua usa il membro per devastare con il suo secreto urinario la folla immane che è sotto di lui, mentre i 5.000 di cui Gesù Cristo avverte nel suo ipocondrio compassione (τὸ σπλάγχνον vuol dire viscere, fegato, polmone, cuore, anima intesi come omnicomprensive sedi delle passioni più intime, talché in maniera traslata da essi si passa al concetto di compassione, pietà) vengono da lui sfamati dopo un senso di malessere fisico intimo che ha sede proprio all’interno del suo stomaco.
    Il pene in Rabelais per offendere una folla, lo stomaco in Matteo per rifocillarla!
    Bachtin è completamente o scientemente fuori strada.
    Gli intenti dei protagonisti sono completamente antipodici!

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