Mary Blindflowers©
Tossi di pulci
Nessuno parla,
si ciarla soltanto,
intorno all’etica, alla consunzione del viso,
delle mani, tutti colossi a Rodi,
tacciono senza preavviso,
il silenzio aliena micropodi,
canti sulla schiena delle righe bianche,
ha precoci rughe sfiatate,
immeschinite dal rumore,
nessuno parla ma c’è chiasso,
un fiato di misere polveri
al semigrasso, unto.
Si usa il punto dove si dovrebbe circolare,
ci si stoppa, per salire in groppa all’asino d’oro.
Si fa il coro ripetente.
Troppe filanche.
Il filo è perso sull’omero dei fossi.
Si sentono solo tossi di pulci.
.
Petoripeto calafatativo
Rocambolando caramboliche riprese,
il senso delle offese ormai è smarrito,
pubblico è privato in disamore, aperitivo,
imperatori d’ismi almanaccano,
trabaccando delirio petoripeto calafatativo,
ognuno a suo modo,
pensa davvero di esser vivo.
.
Tricoglosso
Rabarbarativo
indotto da eccesso di notizie,
polmoni gonfi e tronfi tronfiettanti,
scoppiettano sirene dentro griglie congestizie
al paradosso,
c’è un fuggi fuggi appena mosso,
un mare oceanico di schiene,
bocche, nari santi e mani nella disinfezione,
chi vince chi perde nelle masserizie,
la gabbia è chiusa
sempre vivo il tricoglosso.
.
L’internato, le bomboniere e l’io
Nell’incisione a stucco della sera
vivi il paradosso a cera e non c’è più,
su che sia
ripetitivo,
monotono,
giù,
fabbriciere
tintinna silenzi mai approvati,
il cicalante ciarlettìo diventa norma,
la tromba stomba nella bomba aereata del potere,
di sopra, di sotto,
c’è sempre un capofosso,
una filotea col testo in mano,
l’arcano disvelato al semidio,
il resto, pestomesto,
la guerra epidemica, la casta accademica,
il castelliere, l’internato, il petodio,
le bomboniere bombi bambi,
i finti ricambi,
il posto fasciato alle petoniere,
le pere, le ere, le sfere misure,
la crio,
le banche mai stanche su lucide panche,
e poi l’io.
.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti