Amikumu, esperanto, tecnologia, lingue

Amikumu, esperanto, tecnologia, lingue

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Amikumu, esperanto, tecnologia, lingue

Connessioni, credit Mary Blindflowers©

 

Anna Maria Dall’Olio©

Prima di Immuni, l’app delle lingue

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Chi impara una lingua straniera sa che servono motivazione, energie, tempo e denaro.
La tecnologia offre validi supporti gratuiti e tra tante applicazioni nate specificamente per migliorare lo studio di una lingua, è da segnalare Amikumu. Applicazione multipiattaforma (Android e iOS) per iPhone, iPad e iPod touch, serve a trovare persone vicine disposte a parlare o imparare la stessa lingua dell’utente. L’app per Android è scritta in Java e Kotlin, l’app in IOS in Swift, e il server in Ruby on Rails.
Pensata per l’esperanto, Amikumu (lett. “Fa’ la cosa amichevole”) è stata lanciata il 22 aprile 2017 e proposta per tutte le altre lingue durante il LangFest a Montreal il 25 agosto dello stesso anno. Il 9 agosto 2018 l’applicazione era stata scaricata in più di 130 Paesi da utenti che parlavano 588 lingue diverse. Attualmente sono supportate più di 7.000 lingue (persino in Barngarla, parlata dagli Aborigeni) e più di 100 lingue dei segni (come l’ASLe l’Auslan). Inoltre, risultano registrate più di 11.000 persone, di cui più di 4.500 utenti attivi al mese.
Amikumu è stata finanziata usando in parte la piattaforma Kickstarter. Organizzata dai poliglotti esperantisti Chuck Smith, Richard “Evildea” Delamore e da altri studiosi, la campagna di crowdfunding fu lanciata il 18 ottobre 2016: in sole 10 ore i promotori raccolsero più di 3.000 euro e in 27 ore ben 8.500, quota che all’inizio si erano prefissi di raggiungere. Finanziata da 429 sostenitori, la campagna continuò fino al 16 novembre 2016, ricavando ben 26.671 euro.
Avere Amikumu sul dispositivo prescelto è molto semplice. Scaricata l’applicazione, è chiesto in quale lingua farlo. Trattandosi della lingua in cui si userà l’applicazione, sarebbe ottimale farlo in quella che si vuole imparare: un modo veloce per un’immersione totale con la L2 anche a casa propria. Successivamente, si crea l’account per registrarsi o usarlo. Al momento della registrazione, sullo schermo, in automatico, appare un pop up, che ricorda che qualsiasi informazione condivisa sul profilo è pubblica e visibile da tutta la comunità Amikumu. Per questo motivo, considerando anche che gli utenti appartengono a diverse culture, bisogna stare attenti a selezionare i contenuti da pubblicare. Vale la pena notare che l’applicazione non custodisce né tanto meno mostra la geolocalizzazione dell’utente. Quindi si crea l’account (inserendo nome, email, data di nascita e password); i dati personali non saranno visibili, a meno che l’utente non lo specifichi. Si accettano i termini e le condizioni d’uso e si clicca “sign up”. Si inseriscono la foto del profilo, una breve biografia (in qualsiasi lingua), le lingue parlate e il livello. Completato l’account, l’applicazione è pronta per essere usata: compare un elenco o una mappa degli utenti più vicini, si scorrono i profili e si invia un messaggio per iniziare a parlare. È anche possibile scorrere il flusso dei messaggi e inserirsi con commenti.
Rispetto agli altri social, Amikumu si distingue perché, opportunamente configurata dall’utente, garantisce l’invisibilità, come pure la visibilità persino quando è inattiva.
Tutto rose e fiori? Purtroppo no. Nella pratica quotidiana sono state riscontrate criticità, per cui gli sviluppatori hanno deciso di riprogrammare l’applicazione, in modo che la comunità possa maggiormente interagire. Si è tenuto, altresì, conto dei problemi riscontrati nella messaggistica, che sarà riconfigurata da zero.
Sfruttata solo per il 10%, Amikumu ha un potenziale illimitato, ma il futuro dipenderà dall’impegno della comunità e dall’adesione di nuovi utenti. Si calcola che, se si iscrivessero 500 membri al mese, Amikumu potrebbe funzionare per molto tempo.

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Video – The Black Star of Mu

Rivista Il Destrutturalismo

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