Poste, comunicazioni, uccelli in volo

Poste, comunicazioni, uccelli in volo

Poste, comunicazioni, uccelli in volo

Poste e comunicazioni: uccelli in volo

Anna Maria Dall’Olio©

Poste, comunicazioni, uccelli in volo

Vintage post card, credit Antiche Curiosità©

 

Le Amministrazioni Postali sono state tra le prime a riconoscere il valore dell’esperanto fin dai suoi primi anni. Già tra la fine del 1800 e i primi del 1900 importanti riviste filateliche, come Revue Philatélique Française, Les Archives des Collectioneurs, L’Echo de la Timbrologie, si occupano di questa lingua, pubblicando articoli e corsi, evidenziandone l’importanza per gli scambi tra filatelici. Nel 1892 in Russia si spediscono senza difficoltà burocratiche telegrammi in esperanto, il cui uso viene ufficializzato nel 1904 dall’Amministrazione Postale.
Anche se i rapporti tra Poste e lingua internazionale sono sempre stati molto vivaci, il periodo più fecondo è stato senz’altro quello compreso tra il 1903 e il 1928.
1903 Rene Lemaire redige il primo dizionario esperanto-francese di terminologia filatelica.
1906 Il Boletim Telegràfico delle Poste brasiliane riporta il decreto con cui la lingua internazionale è accettata come lingua chiara per i telegrammi.
1911 La SENF di Leipzig, importante ditta filatelica tedesca, realizza un altro piccolo dizionario, contenente una tabella, redatta in 3 lingue, tra cui l’esperanto, con i termini e le definizioni più comuni in filatelia.
1912 In occasione del Congresso universale di Cracovia, a cui partecipano circa 1.800 persone, le Poste austriache, intesa l’importanza dell’evento, emettono un annullo speciale, il primo in assoluto di una lunga serie.
1913 Le Poste olandesi permettono agli impiegati esperantisti di portare un distintivo per segnalare la capacità di parlare la lingua internazionale.
Nell’ufficio postale di Charleroi (Belgio) appare la prima targa “Oni parolas Esperanton” (= Si parla esperanto”).
1924 Iniziano trasmissioni radio in esperanto in Canada, Stati Uniti, Cecoslovacchia, Russia, Messico e Germania; a Locarno un servizio radio internazionale trasmette un notiziario in questa lingua.
Il 22 aprile a Ginevra inizia la 3a Conferenza per l’accordo internazionale sul servizio radiotelefonico, a cui prendono parte 40 Amministrazioni Postali. Il colonnello Hilfiker, ingegnere capo delle radiocomunicazioni dell’esercito svizzero, esprime la sua ammirazione per la scioltezza con cui i delegati di Paesi diversi discutono in esperanto di temi tecnici. Constatato che la radiofonia diffonde ovunque la parola umana incontrando l’ostacolo della diversità linguistica, si dichiara urgentemente necessario l’uso di una seconda lingua ausiliare e ci si congratula con le stazioni radio che hanno cominciato a trasmettere in esperanto, dimostratosi facile, chiaramente udibile, nonché molto diffuso tra gli ascoltatori di tutto il mondo. Nel 4o Consiglio si decide di chiedere all’Associazione Radio Internazionale, fondata dal dott. Corret, noto radioamatore esperantista, di preparare la terminologia della telegrafia e telefonia senza fili con la collaborazione della competente Accademia di esperanto.
Appare il vocabolario provvisorio in 6 lingue, compresa la lingua internazionale.
Il 23 aprile, ultimo giorno della conferenza, la radio britannica trasmette il discorso di Giorgio V, immediatamente seguito dalla traduzione in esperanto.
Nello stesso periodo si effettua la prima trasmissione dall’America a Tokio con un saluto in esperanto.
Riunita in congresso, l’Associazione radio americana adotta l’esperanto nelle relazioni internazionali e al primo convegno dei Radio club partecipano 300 delegati di 20 Paesi.
Il 20 settembre il Convegno generale della Lega delle Nazioni adotta all’unanimità la seguente risoluzione: “Si raccomanda che gli Stati membri della Lega acconsentano all’esperanto il trattamento e la tariffa di lingua chiara nelle comunicazioni telegrafiche e radiofoniche, come pratica lingua ausiliare nelle comunicazioni internazionali, di fianco alle lingue nazionali e si richiama l’attenzione all’organizzazione della comunicazione e del transito.” A tutti gli effetti, tale raccomandazione è il primo riconoscimento internazionale ufficiale dell’esperanto.
Nelle istruzioni per il servizio telegrafico delle Poste italiane l’esperanto è espressamente citato come lingua ammessa.
1925 Nella conferenza mondiale di Parigi L’Unione Telegrafica Internazionale è il secondo organismo internazionale a riconoscere ufficialmente la lingua internazionale.
Le Poste sovietiche emettono il primo francobollo in esperanto per commemorare il 20o anniversario della morte di A. S. Popov, ritenuto in Unione Sovietica l’inventore della radio. Sul francobollo il ritratto di Popov è infatti accompagnato dalla scritta “inventisto de radio” (= inventore della radio”). In seguito, il Paese dedicherà alla lingua internazionale ben 19 emissioni.
1926 Le Poste sovietiche emettono altri 2 francobolli, con valore di 7 e 14 copechi, in occasione del 6o Internacia Proletaria Esperanto-Kongreso (= Congresso internazionale esperantista del proletariato). Su questi francobolli, nell’ovale posto al centro, compare il seguente testo scritto in alfabeto Morse: “Proletari di tutto il mondo, unitevi!”
Da allora una quindicina di Paesi diversi usano la lingua internazionale pe emissioni in occasione di manifestazioni o ricorrenze, con un totale di quasi 1.000 emissioni tra francobolli e interi postali. Di solito il testo è in lingua locale e internazionale. In questi ultimi anni le emissioni filateliche con tematica “esperanto” sono apparse nelle esposizioni regionali, nazionali e internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti.
Per esempio, nel 1987, anno in cui ricorre il centenario dell’esperanto (1887-1987), ben 10 Stati, tra cui Cina e Corea del Sud, ricordano l’evento sia con francobolli che interi postali.
Verso gli anni ’90, l’Associazione Esperantista Postelegrafonici Abruzzesi, aderente all’IPTEA (Associazione internazionale postelegrafonici esperantisti), con sede a Sofia, elabora un progetto, che non è condotto a termine per difficoltà al momento insormontabili. Si tratta di organizzare un corso d’esperanto destinato ai postelegrafonici (in particolare ai postini) della durata massima di un mese, contemporaneamente nel maggior numero possibile di nazioni a fine corso un grande raduno internazionale sancirebbe l’amicizia con una lingua comune alla portata di tutti. Il progetto Flugantaj Birdoj (= Uccelli in volo – come sono chiamati in Cina i portalettere) è subito accolto con particolare favore dagli ambienti postali dell’Alpe Adria, nei quali si sperimentano corsi celeri per i postini.
Nel 2004, in occasione del Congresso universale di Pechino, la China National Philatelic Corporation, in collaborazione con la Ĉina Esperanto-Ligo (= Lega esperantista cinese), emette 800 copie di un foglietto, composto da 16 francobolli con valore nominale di 80 fen (valido per l’affrancatura all’interno della Cina), ciascuno di quali con appendice pubblicitaria per l’esperanto.
Nel 2006, in occasione del Congresso universale di Firenze, una mostra illustra la storia dell’esperanto con francobolli, interi postali, annulli e corrispondenza.
I filatelici esperantisti sono associati all’Esperanto-Ligo Filatelista (= Lega esperantista filatelica), che informa sulle ultime novità filateliche, fa da tramite per lo scambio di materiale e, non ultimo, cerca di diffondere l’esperanto tra i soci. Un catalogo, in costante aggiornamento, raccoglie la storia della filatelia esperantista. Indispensabile strumento d’informazione è il bollettino trimestrale di 16 pagine La Verda Lupeo (= La lente verde).
Per informazioni: xxxrobo.espero@t-online.de

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https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=ZJWVOkdWQAs

 

 

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