Radio, esperanto, intrattenimento, propaganda

Radio, esperanto, intrattenimento, propaganda

Radio, esperanto, intrattenimento, propaganda

Radio, esperanto, intrattenimento, propaganda

Radio Vintage, credit Antiche Curiosità©

 

Anna Maria Dall’Olio©

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Tra istruzione e intrattenimento, tra informazione e propaganda: le trasmissioni radio in esperanto

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La radio è un mezzo di comunicazione di elevata presenza, considerando che le sue onde possono raggiungere luoghi anche remoti. Essa gode di un’ampia accettazione presso il pubblico, con un alto numero di ascoltatori che seguono le trasmissioni, pur se in luoghi e momenti diversi. Le prime esperienze di radio educativa furono principalmente animate dall’intenzione di alfabetizzare coloro che si trovavano lontani dai luoghi in cui venivano offerti servizi d’istruzione: così si presentavano molteplici possibilità didattiche dentro e fuori delle aule, poiché la radio costituisce uno strumento complementare e di rinforzo all’insegnamento e all’apprendimento tradizionali.
Il sogno di una radio con finalità (anche o solo) didattiche, che portasse le lettere e i numeri alla gente, che facilitasse l’alfabetizzazione e fugasse le tenebre dell’ignoranza, ha percorso il pensiero di alcuni personaggi impegnati nell’educazione popolare. Già da qualche tempo esistono in alcuni Paesi dei riferimenti a queste attività: fin dagli Anni Venti del secolo scorso alcuni centri educativi, specialmente nell’ambito dell’istruzione superiore, cominciarono ad impiegare il mezzo radiofonico: quindi la storia della vera e propria emittenza d’istruzione inizia prima della Seconda Guerra Mondiale, con iniziative sperimentali sviluppate sia in Europa che negli Stati Uniti, poi il concetto di radio didattica si andò evolvendosi col passare del tempo. A partire dalla seconda metà del XX secolo si considerò la radio educativa come un mezzo complementare all’istruzione tradizionale impartita nei centri accademici, ma anche come soluzione sostitutiva delle classi regolamentari. In definiva, si trattava di “scuole radiofoniche”, che avvicinavano all’istruzione formale i settori popolari che si trovavano emarginati dalla scuola. Il successo generato da questi nuovi mezzi educativi e gli eccellenti risultati raggiunti ben presto richiamarono prepotentemente l’attenzione di diversi organismi internazionali, fra cui l’UNESCO, così come delle istituzioni nazionali, che promossero programmi per i Paesi in via di sviluppo. Dopo alcuni decenni la funzione della radio educativa cominciò a rappresentare uno spazio di emancipazione delle fasce più popolari.
Secondo la mia preparazione e la mia esperienza pluridecennale come docente di inglese nelle scuole superiori, la radio (tradizionale o web) offre un ambiente favorevole all’apprendimento di una lingua, perché crea una bolla di suoni, parole e espressioni solo nella lingua di interesse. Avvolti dalle parole straniere, non si può non assimilarle. Meglio ancora, col tempo e l’applicazione si assorbe il ritmo della lingua, la pronuncia e l’intonazione. Questo mezzo permette di fare grandi progressi verso la padronanza, a livello di comprensione e produzione orale, in qualsiasi lingua e a maggior ragione per un idioma artificiale come l’esperanto, poco parlato a livello locale ma comunque diffuso. Anzi, la radio rappresenta una sorta di faro che irradia la lingua alla ricerca di esperantofoni in ascolto.

Se – con questo o altro mezzo – l’informazione è veicolata nella lingua internazionale, è come se fosse espressa in L1, perché l’emittente sceglie di esprimersi in un idioma che comunica direttamente col mondo, evitando forme intermediarie estranee e fuorvianti. Accedere infatti alla fonte di una notizia tramite l’esperanto risolve un problema – altrimenti insormontabile: la mancata conoscenza della L1, la lingua originaria dell’emittente. Ciò contribuisce alla distorsione dei fatti, come è accaduto nel 2011 in occasione della catastrofe di Fukushima, quando esperantisti locali hanno fornito una versione un po’ diversa, e più tragica, dell’accaduto rispetto ai media mainstream.

Nella radiofonia l’esperanto ha una storia che risale al 1922, con numerosi – e talora imprevedibili – cambiamenti legati non solo all’evoluzione tecnologica ma anche alle scelte politiche dei singoli Stati. Per esempio, con l’abolizione per decreto delle onde corte (31 dicembre 2011), l’Italia ha soppresso Rai International, che trasmetteva in varie lingue, e anche in esperanto. In tal modo, ex lege si è interrotta improvvisamente una proficua tradizione.

Oggigiorno stazioni radio di varie nazioni programmano trasmissioni radio in esperanto, di cui esiste un vasto archivio. Sul sito www.radioarkivo.org si può, infatti, ascoltare non solo le trasmissioni programmate quel dato giorno, ma anche quelle meno recenti, nonché conoscere i dati delle varie stazioni (giorni, ore, frequenze, indirizzi, ecc.).

Per quanto riguarda le stazioni radio che trasmettono in internet per iPod, la più importante è Ĉina Radio Internacia (ĈRI), ex Radio Pechino. Indispensabile presa diretta col mondo cinese, ogni giorno da Pechino trasmette al seguente indirizzo:
http://esperanto.cri.cn/

Supportata fin dall’inizio dal governo cinese, che intese Radio Pechino utile mezzo di propaganda all’estero e l’esperanto in evidente prospettiva antiamericana, la redazione esperantista della stazione cominciò a trasmettere il 19 dicembre 1964. Nei primi mesi la trasmissione – mezz’ora 2 volte alla settimana – fu rivolta all’Europa, poi al Giappone, alla Corea e all’Asia Sudorientale. Grazie al successo nell’ottobre 1979 Radio Pechino iniziò a trasmettere in esperanto ogni giorno.
Il primo maggio 2002 un’ulteriore svolta: apparve in rete la versione in esperanto con filmati, notizie d’agenzia, articoli e rubriche.

Fin dall’inizio il programma si è articolato in varie rubriche: “Leterkesto” (Cassetta postale), “Vojaĝo en Ĉinio” (Viaggio in Cina), “Ĉina kulturo” (Cultura cinese), “Ekonomia panoramo” (Panorama economico), “Socia vivo” (Vita sociale), “Esperanto en marŝo” (Esperanto in marcia), “Dimanĉo” (Domenica), “Muzika programero” (Rubriche musicali), “Ĉiutaga ĉinlingvo” (Il cinese quotidiano), “Fokusoj de la semajno” (Argomenti della settimana), “Ĉina ceramiko”,(Ceramica cinese) “Ĉina stilo” (Stile cinese), “Mia entreprena rakonto” (Il mio racconto aziendale”), “Legado en plezuro” (Leggere per diletto), “Sugesto pri ĉina kulturo” (Suggerimenti di cultura cinese), ecc.. Spesso si sono organizzati concorsi.

Per chi non possiede il computer, è possibile ascoltare Radio Ĉina Internacia anche alla radio. Nel periodo invernale (ora solare Europa Centrale) le trasmissioni in esperanto sono reperibili su varie frequenze tutti i giorni dalle ore 18,00 alle ore 19,00, 20.30-21.30; nel periodo estivo con orari 06.00-7.00, 17.00 1800 3 19.30-20.30.
A richiesta, Ĉina Radio Internacia invia la rivista Mikrofone, che in 16 pagine riassume le principali notizie trasmesse. Alcuni numeri sono disponibili sul sito in PDF.

Tutte le altre stazioni radio trasmettono uno più volte alla settimana.

La più interessante è Radio Habana Cuba
http://www.radiohc.cu/eo

Trasmette notizie (nazionali e internazionali) e reportage di vari settori con vari approfondimenti: dalla medicina alla cultura, dallo sport alla scienza, dall’economia al turismo.
L’homepage è strutturata come un quotidiano in rete. Ultimamente assumono rilievo gli approfondimenti sul Covid 19, di cui Cuba – con la Cina – vanta di aver trovato una valida cura.

Molto ascoltata per iPod, è infine Radio Polonia (POL), che ogni martedì e venerdì da Varsavia trasmette all’indirizzo
http://pola-retradio.org
Oltre a notizie e interviste, sono disponibili anche rubriche culturali centrate sulla Polonia e informazioni scientifiche.

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https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=azdwsXLmrHE

 

Comment (1)

  1. andrea1964

    IN ITALIA è VIETATO USARE L”ESPERANTO COME LINGUA INTERNAZIONALE !
    Il feroce regime dittatoriale Filo-USA fascista-mafioso Italiano VIETA ai cittadini italiani perfino di usare la lingua italiana come lingua obbligatoria !
    Molte parole in lingua italiana sia orali che scritte dal 1970 sono state vietate dal”essere usate in Italia e sono state sostituite per legge con parole inglesi !
    Essendo l” Italia governata da un regime fantoccio Filo-USA che esegue tutti gli ordini che riceve dal dittatore temporaneo “democratico” e criminale di guerra ,terrorista e assassino USA l” Italia vieta ai cittadini italiani di usare termini in lingua italiana .
    Gli italiani dal 1970 un pò alla volta sono obbligati per legge dal dittatoriale regime Filo-USA italiano a non esprimersi più con parole in italiano bensì in lingua inglese .
    Più gli italiani si americanizzano come lingua è società e più parlano in inglese più è facile convincerli a partecipare a qualche guerra di invasione USA in giro per il mondo !
    Sono ormai 40 anni che la schifosa ITALIA da sempre in bancarotta con 18 milioni di italiani disoccupati e altri 12 milioni di italiani schiavizzati sottopagati e TARTASSATI DI TASSE brucia miliardi di dollari in spese militari per partecipare alle svariate guerre di invasione militare e occupazione USA fatte in giro per il mondo !
    Gli USA hanno provocato guerre anche civili e invaso-bombardato vicino al” Italia la Yugoslavia -Libano-Somalia -Iraq -Libia- Serbia-Afghanistan !
    Gli USA oggi nel 2022 vogliono fare una vera guerra di invasione alla Russia (seconda operazione barbarossa Nazista di USA & UE ) invadendo la Russia su tre direttive 1) dai paesi Baltici e Scandinavi !
    2) Dalla Polonia 3 dalla Ucraina .
    Purtroppo i Russi hanno mangiato la foglia perciò hanno attaccato l” Ucraina per far capire agli USA che sono pronti anche loro a fare una guerra di invasione al contrario !
    Perciò è impossibile che nei paesi con dittature fasciste Filo-USA (PAESI NATO ) si possa usare l” esperanto come lingua internazionale !

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