Pechino, Congresso universale esperantista

Pechino, Congresso universale esperantista

Pechino, Congresso universale esperantista

Di Anna Maria Dall’Olio©

Pechino, Congresso universale esperantista

Antique Chinese Jewellery Box, 1850-70, credit Antiche Curiosità©

 

L’89Congresso universale esperantista a Pechino (24-31 luglio 2004)

I Congressi Universali d’esperanto vantano la più lunga tradizione tra i convegni internazionali, con una continuità quasi secolare (Boulogne-Sur-Mer 1905 – Pechino 2004) interrotta soltanto dalle due Guerre Mondiali.
Il comitato organizzatore, l’UEA, fondato nel 1908 e membro consultivo dell’UNESCO dal 1954, conta sull’appoggio dei governi e delle più alte cariche dei Paesi ospitanti. Per esempio, il patrono del Congresso è il Presidente o il Vicepresidente dello Stato; il Comitato d’Onore comprende personalità favorevoli ad una lingua internazionale. Il Ministero degli Interni e degli Affari Esteri devono garantire a tutti i partecipanti l’ingresso e il soggiorno nel Paese in tutta sicurezza; inoltre, s’impegna a rispettare la neutralità ideologica e politica del Congresso.
L’UEA organizza l’evento in un Paese extraeuropeo ogni 3 – 4 anni al fine di sostenere il movimento esperantista in tutto il mondo. Tuttavia, talora la scelta della sede congressuale è giustificata dai sussidi di enti turistici e culturali locali, necessari a un’organizzazione non governativa onlus qual è appunto l’UEA.
Il Congresso Universale comprende mediamente 2.000 partecipanti provenienti da circa 60 Paesi. Di solito si svolge l’ultima settimana di luglio o la prima d’agosto; inizia e termina il sabato (8 giorni in totale). In tale periodo si concentra un fitto calendario di convegni tematici, conferenze e aggiornamenti sui progressi della cultura esperantista (specialmente nel campo letterario). Il turismo e il divertimento non sono trascurati: prima e dopo il Congresso i partecipanti possono viaggiare a prezzi stracciati (anche in aereo) per il Paese ospitante; una giornata intera è dedicata alla tuttaga ekskurso (con varie opzioni); sono molto richieste anche le duontagaj ekskursoj, ossia di mezza giornata; tutte le sere, infine, la sede del Congresso offre spettacoli di qualità (concerti, rappresentazioni teatrali, ecc.).
Prima e dopo il Congresso Universale si riuniscono anche le organizzazioni esperantiste di categoria, come l’ILEI (200 – 400 membri), l’EBU (100 – 300), l’EEU (300 – 500), l’IFEF (200 – 300), ecc., le cui strutture organizzative sono indipendenti dall’UEA. Infine, parallelamente al Congresso Universale, si tengono annualmente i Congressi dei Paesi asiatici, dei Paesi europei, dei Paesi arabi, dei Paesi del Pacifico e dei Paesi panamericani.

Da anni, per evidenti ragioni politiche ed economiche, il governo cinese appoggia apertamente l’esperanto e il movimento esperantista locale (fondato nel 1951); per gli stessi motivi, dal 3 settembre 1996 non è più prevista la presenza dell’interprete che traduceva in inglese i discorsi del portavoce del Ministro degli Affari Esteri. Wo Bangguo, Presidente del Comitato Costante del 10° Congresso Nazionale Popolare (CNP), era patrono del Congresso; Xu Hialu, Vicepresidente del CNP, era presidente onorario del comitato organizzatore locale, di cui era direttore Zhao Qizheng, Ministro dell’Informazione.
Ad ulteriore conferma dell’importanza attribuita all’evento, il Congresso è stato promosso per mesi in tutta la Cina dalla stampa, dalla televisione e, soprattutto, da Radio Cina Internacia, che ha curato la produzione di 2 cofanetti di CD in esperanto, uno sulla Cina l’altro su 40 racconti popolari cinesi; il 5 agosto, data della mia partenza, le tangenziali interne della città erano ancora tappezzate dagli enormi striscioni rossi, che pubblicizzavano il Congresso.

L’89° Congresso Universale si è tenuto dal 24 al 31 luglio 2004 a Pechino presso il Beijing Convention Centre, situato nel quartiere destinato ad ospitare i Giochi Olimpici nel 2008.
Hanno partecipato ai lavori 2.031 congressisti provenienti da 51 Paesi. Più della metà degli iscritti (1.168) provenivano dalla Cina. Altri Stati con una discreta rappresentanza erano il Giappone (177), la Francia (81), la Germania (71), la Corea del Sud (51), l’Italia (46), la Lituania (36), la Russia (37), l’Olanda (30), gli Stati Uniti (27), la Croazia (24), la Svezia (23), il Vietnam (22), il Brasile (21) e il Regno Unito (21). Significativa anche la rappresentanza di Australia (15), Svizzera (15) ed Iran (13).

 

https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://en.wikipedia.org/wiki/Esperanto_movement

 

Post a comment