Il Sutra del Diamante

Il Sutra del Diamante

Il Sutra del Diamante

Di Mary Blindflowers©

L'invenzione cinese della carta

Dalla Dinastia Han a Marco Polo, Cina a Venezia, Electa, 1986m, credit Antiche Curiosità©

 

L’invenzione della carta e Il Sutra del Diamante.

La carta, (come scrive il Museo della storia cinese di Pechino in Dalla Dinastia Han a Marco Polo, Cina a Venezia, Electa, 1986) “è una delle quattro invenzioni tecnico-scientifiche della Cina antica”. Prima della sua invenzione si scriveva su strisce di legno o bambù, ossa, carapaci di tartaruga o sulla seta. Ma si trattava di materiali costosi e poco pratici al trasporto. A Lop Nor, nello Xinjiang, nel 1933, è stato rinvenuto un frammento di carta ottenuto dalla lavorazione delle fibre di canapa e risalente al 49 d.C. Successivamente sono state fatte altre scoperte che il libro succitato ricorda:

“A partire dagli anni ’50, vari altri frammenti di carta di canapa sono stati ritrovati a Xi’an e a Fufeng, nello Shaanxi, a Dunhuang e a Juyan, nel Gansu. L’analisi dei materiali ha confermato che al più tardi al periodo degli Han Occidentali, era già conosciuta la tecnica di fabbricazione della carta con fibre di canapa” (p. 14).

Si trattava di una carta “ruvida” e “poco compatta”, “inadatta alla scrittura”. Soltanto successivamente la tecnica venne migliorata e la carta ricavata da reti da pesca, stracci e corteccia degli alberi, divenne funzionale alla parola scritta. Fu Cai Lun a migliorare l’invenzione della carta. Non è stato Cai Lun a inventare la carta, come alcune fonti ancora erroneamente continuano a sostenere. L’invenzione esisteva già. Egli l’aveva soltanto perfezionata. Cai Lun era l’eunuco sovrintendente ai lavori pubblici per le fabbriche imperiali e presentò nel 105 all’imperatore, sua maestà la carta adatta per la scrittura.
I cinesi conservarono per lungo tempo e gelosamente il segreto della fabbricazione della carta fino a che alcuni produttori di carta cinesi vennero catturati dagli arabi e costretti ad avviare una produzione di carta a Samarcanda. Furono gli arabi a introdurre l’uso della carta in Europa rivelandone il segreto della fabbricazione appreso dai cinesi.
Furono sempre i cinesi a inventare la stampa. Il più antico testo a stampa non è infatti né un messale né una Bibbia.
Il testo-catalogo Dalla Dinastia Hang a Marco Polo, contiene una serie di interventi introduttivi in cui si parla, tra le altre cose, dell’invenzione della carta per la scrittura e della stampa a caratteri mobili. Gli interventi sono compilati da soggetti diversi.
Mentre il Museo della storia cinese di Pechino a pagina 27 dice che il “più antico testo a stampa datato con certezza è Il Sutra del Diamante”, un testo buddhista risalente all’868, nello stesso libro Antonino Forte, in un intervento intitolato Scienza e Tecnica, scrive a pagina 38: “il più antico libro completo su carta è probabilmente l’opera buddhista intitolata Piyu jing (Libro di Apologhi), copiato nel 256 d.C. che si trova adesso nel Museo di Calligrafia di Tokyo”. Sempre nello stesso libro a pagina 39, a commento dell’articolo di Forte, c’è un’immagine che mostra il “particolare della dharani del monastero Pulguk-sa in Corea dell’inizio dell’VIII secolo, il più antico esemplare esistente di testo stampato”.
Antonino Forte poi, quando il lettore è già abbondantemente confuso, cambia idea. Prima dice che “il più antico testo completo su carta” è il Libro degli Apologhi, poi sostiene, nello stesso articolo, svelando l’arcano: “Il primo testo completo a stampa, della misura che di solito avevano i testi destinati alla lettura (i testi delle dharani erano in formato molto ridotto e avevano carattere apotropaico), è Il Sutra del Diamante, tradotto da Kumarajiva all’inizio del V secolo e stampato nell’868. Venne ritrovato a Dunhuang ed è esposto al British Museum di Londra”. Quindi conferma quanto già scritto precedentemente nell’articolo a cura del Museo della storia cinese di Pechino.
Comunque possiamo stare tranquilli, con buona pace dei cattolici, non è la Bibbia il libro più antico al mondo ma un libro sapienziale buddhista, uno dei testi più amati del Prajnaparamita.

Se, nel porvi domande, qualcuno vi interroga sull’essere, rispondetegli con il non essere. Se vi interroga sul non-essere, parlategli dell’essere. Se vi fa domande sull’uomo comune rispondetegli parlandogli del saggio…

Il Sutra del Diamante è l’elusione della via fallace di ogni asserzione e di ogni negazione contemporaneamente, mettendo in scacco le basi stesse della limitatezza strutturale del pensiero fisso. Certi parmenidei incalliti e ingabbiati nelle definizioni strutturali dell’è e non può non essere dato che è per forza, dovrebbero leggerselo, magari avrebbero una visione più elastica e meno dottrinale di quella che l’occidente chiama ontologia.

 

https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

 

https://www.youtube.com/watch?v=Bipq6TjnASs

 

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