La funzione degli intellettuali?

Vintage Rare Print, Mr. Mosquito, by Hawley Morgan, 1908

La funzione degli intellettuali?

Di Angelo Giubileo©

La funzione degli intellettuali?

Vintage Rare Print, Mr. Mosquito, by Hawley Morgan, 1908, credit Antiche Curiosità©

 

Nell’attualità, spunta sempre qualcuno, uno dei soliti noti, che ci fa la morale sul ruolo e la funzione degli intellettuali.
Ma, chi sarebbero questi intellettuali; e soprattutto, chi sarebbero gli intellettuali in genere? Di certo, gli appartenenti a una categoria, ammesso che esista. E quindi, l’intellettuale non potrebbe non avere a che fare che con il sistema della divisione del lavoro e, in epoche più recenti, con la pratica delle tante e diverse specializzazioni.
Nel nostro sistema economico, la figura dell’intellettuale è contemplata sia da Platone, nell’antichità, che da Adam Smith, nella modernità. Per il primo, la diversità è originaria ed è pertanto essa stessa causa della divisione del lavoro; per il secondo, la questione è più complessa, tanto che all’interno di una qualsiasi società moderna ciascun lavoro è in parte causa e in parte effetto dell’intero sistema di produzione e di consumo. Così che, l’esercizio di ogni ruolo e funzione dipenda per così dire non tanto dal talento naturale di ciascun lavoratore quanto piuttosto dal sistema economico di appartenenza.
Pertanto, l’intellettuale platonico è quello stesso filosofo e sapiente che, secondo il più antico modello, per sua propria natura era destinato al governo (questo è il termine usato da Platone!) della nazione. In tempi moderni, diremmo meglio: colui che è destinato al ruolo di consigliere del re o del principe o in senso lato dello Stato. E quindi, mediante l’esercizio di un ruolo e di una funzione rimasti alterati nel tempo, colui che anche oggi esercita il ruolo di “sacerdote” o comunque dignitario del potere costituito, di “cortigiano” o, come si sarebbe detto qui da noi in Italia appena un paio circa di decenni addietro, un intellettuale “organico”. In ogni caso e per certi versi: un “predestinato”. Ma, è evidente: organico a cosa? Se non appunto a un partito, a una corte, a una massoneria, a una chiesa, ovvero a una comunità “chiusa” di appartenenza che, in ogni caso, assolva e assolve al ruolo e alla funzione di gestire e garantire il potere così come costituito!
E quindi, secondo quello che giudicano i “molti”, intellettuale sarebbe colui che si fa portavoce e manifesta un pensiero che sia quello stesso e non un altro.
Il modello dell’intellettuale che prevale ancora oggi è dunque quello dell’intellettuale “di parte”, quasi sempre al servizio delle idee e dei discorsi di chi detiene il potere. Siffatto intellettuale è l’autore, ma soprattutto l’editore, e in genere il funzionario, ovvero il media che diffonde alla massa il messaggio dell’élite di potere.
E tuttavia, un modello alternativo esiste?

 

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/

https://www.youtube.com/watch?v=IijhKwisNQU

 

 

 

Post a comment