Purgatorio sarebbe un poeta?

Purgatorio sarebbe un poeta?

Purgatorio sarebbe un poeta?

Di Lucio Pistis & Sandro Asebès©

Purgatorio sarebbe un poeta?

Mirror Game, mixed media on canvas by Mary Blindflowers©

 

Amore e altri bagordi, Gianluca Purgatorio, “instanpoet”, (che forse avrebbe dovuto chiamarsi “Paradiso” o “Miracolato”), Garzanti Editore, addirittura.

Ecco il “poeta”:

E tu rendimi giovane,
prendimi dall’angolo
e portami al centro della scena
e rendi il mio sguardo
più chiaro come il tuo
e aggrappati ai miei capelli
che io mi aggrappo ai tuoi,
e ridisegnami il petto
mentre imparo a menadito
la strada che non finisce mai
delle tue gambe che non finiscono mai,
cosicché sulle tue curve
possa costruirmi un rifugio.

Questa secondo gli editor Garzanti sarebbe una poesia?
Innocua, prosaica, contenutisticamente vuota, stilisticamente elementare. Il poeta che si costruisce un rifugio sulle curve di una donna stilizzata e stereotipata, gambe, capelli, sguardo, forme e niente più. Sembra la donnina di tante riviste patinate, un’immagine puramente fisica, che serve come oggetto per portare l’uomo “al centro della scena”.
La poesia dov’è? Noi non la vediamo, notiamo soltanto pochi chiamiamoli così, versi arrabattati a formare un fiore senza profumo, una terra sterile che non produce frutto.

Vediamone un’altra:

Chissà se era amore,
o solo un po’ di confusione,
quando mi parlavi di cieli e di frontiere
con gli occhi dentro al bicchiere,
i capelli come copertura,
mi sembravi una bella fregatura,
ti giravi di tre quarti
e io ti chiedevo di rilassarti,
ché prima che finisse la sera,
ne avremmo avuto per una vita intera

Caspita! Qua ci troviamo di fronte a domande davvero universali, di una originalità che sconvolge le menti più raffinate, i lettori più incalliti, era amore o confusione? Tra cieli e frontiere, ecco la rima con un bel bicchiere, che un po’ di rimetta stile prima elementare non guasta mai; fregatura con copertura, sera con intera; riecco i capelli, riecco l’immagine soltanto fisica della donna superficie che viene invitata ovviamente a smettere di parlare, a rilassarsi come una bambola. Insomma zitta e non mi confondere se no ho come l’impressione che tu mi stia imbrogliando.
Ma quel che raccapriccia è la trasandatezza con cui il soggetto organizza, si fa per dire, le sue rimette ridicole accostando versi di quattordici sillabe (quando mi parlavi di cieli e di frontiere) con altri di dieci (con gli occhi dentro al bicchiere), linee decasillabiche (i capelli come copertura) e στίχοι a dodici sillabe (mi sembravi una bella fregatura), ottosillabi (ti giravi di tre quarti) a endecasillabi (e io ti chiedevo di rilassarti), decasillabi (ché prima che finisse la sera) a pentekaidecasillabi (ne avremmo avuto per una vita intera) in una macedonia disomogenea e sfatta che non cura nemmeno l’uniformità assonante del pezzo, visto il suo incipit distico (Chissà se era amore,/o solo un po’ di confusione), contrariamente al corpo e alla coda del presunto organismo lirico. A noi scappa da ridere a questa blasfemia che del rimato non si cura affatto. La zoppia delle coppie assonanti e l’eterogeneità dell’exordium bi-verso, calano una mannaia troncante su un aborto poetico a dir poco esilarante per le ragioni contenutistiche sovradelineate.

Suggeriremmo al Purgatorio di risparmiare l’Inferno a chi ha la disavventura di imbattervisi; ricerchi magari il Paradiso munendosi di un volgare doppio decimetro per misurare la simmetria dei suoi tentativi rimati o si faccia un giro anche sui più semplici autori di baciate. Basta un qualsiasi filastroccatore trovato su internet tipo:

L’amicizia, quella vera,
l’ho cercata ma non c’era,
poi un giorno all’improvviso,
l’ho trovata e le ho sorriso…

Insomma Purgatorio, la sua scrittura è perfino peggio delle banali filastrocchette per bimbi. Non componga più! Preferiremmo vivere! Pur nella nostra senescenza!

Ma veramente Garzanti si è ridotto a pubblicare questa roba?

Dove stiamo finendo?
Nella spazzatura.

 

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/

https://www.youtube.com/watch?v=Uz_ATwymyis

 

 

Comment (1)

  1. Claudio

    Ho letto anche altre frasi con a capo di questo autore… È davvero vergognoso che la grande editoria si abbassi a pubblicare simili scempiaggini. Preferisco non tentare neppure di immaginare le ragioni che li portano a fare simili operazioni. Ma di sicuro non fanno il bene né della letteratura né dell’editoria. Spero che nel farlo si tappino bene il naso.

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