Le Ferrovie, unione globale e esperanto

Le Ferrovie, unione globale

Le Ferrovie, unione globale e esperanto

Di Anna Maria Dall’Olio©

 

Le Ferrovie, unione globale

Le Ferrovie, unione globale, credit Mary Blindflowers©

 

Le rotaie uniscono i Paesi, l’esperanto i popoli

Il sistema ferroviario rappresenta certamente uno dei mezzi più idonei a diffondere la cultura in ogni continente.

In Italia si hanno notizie certe di ferrovieri esperantisti fin dal 1906. 3 anni più tardi, nel 1909, fu fondata a Barcellona l’Internacia Fervojsta Esperanto-Federacio (= Federazione Esperantista Ferroviaria Internazionale), seguita nel settembre 1922 a Torino dall’IFEA (= Associazione Italiana Ferrovieri Esperantisti). Per associarsi non era necessario essere ferrovieri, bastava essere appassionati di ferrovia. Sia l’IFEF che l’IFEA intendevano diffondere l’esperanto, coordinare i dipendenti esperantisti, organizzare corsi di lingua e incontri per favorire la corrispondenza e l’amicizia, insieme con la cultura ferroviaria e l’ideale di una possibile convivenza internazionale pacifica.

Periodi favorevoli e molto sfavorevoli all’associazionismo condussero al dopoguerra e alla pronta ricostituzione delle realtà associative. Nel 1950 venne rifondata l’attività in Italia e nel 1952 quella internazionale, che al momento comprende ben 24 Paesi, fra cui Cina e Giappone.

Attualmente, ovunque le Ferrovie sono assediate da recessioni, trasformazioni, privatizzazioni, mancate assunzioni, ecc.: tutte situazioni difficili che interessano anche i dipendenti esperantisti, che stentano a conservare i livelli raggiunti in passato. I rapporti tra amministrazioni e ferrovieri esperantisti non sono mai stati diversi dai rapporti vigenti in altre strutture e organizzazioni; tuttavia il settore, per natura aperto ai contatti, ha sempre accolto le istanze degli esperantisti con particolare favore.

Riconoscimenti sono anzitutto espressi dalle Ferrovie dei singoli Paesi, che provvedono a stampare opuscoli pubblicitari o tecnici relativi ai servizi viaggiatori o merci e/o includere negli orari internazionali le pagine delle abbreviazioni e dei chiarimenti in esperanto (le Ferrovie dello Stato l’hanno fatto per 23 anni, dal 1968 dal 1990; attualmente lo fanno solo in italiano). Del resto, l’organizzazione mondiale FISAIC (Unione delle Associazioni Culturali e Artistiche dei Ferrovieri: in Italia il DLF) ha come terza lingua di lavoro l’esperanto, dopo il francese e il tedesco. Altri contributi si manifestano tramite i Servizi Sociali (in Italia i DLF) che concedono spazi e strutture per varie attività. Inoltre, l’UIC (Unione Mondiale delle Ferrovie), che comprende le reti di tutto il mondo per fini di coordinamento e di sviluppo, con scambio di informazioni e di sforzi per uniformare le terminologie, ha fondato un ufficio speciale per realizzare il progetto RailLex (Lessico Ferroviario), redatto finora in 20 lingue, fra cui l’esperanto. Per contratto, l’IFEF è membro di tale progetto e ha gli stessi diritti / doveri di una rete ferroviaria nazionale di proporre l’aggiornamento dei termini.

Come tutte le principali associazioni esperantiste di categoria, ogni anno l’IFEF organizza il Congresso Internazionale dei Ferrovieri Esperantisti. In seno a tale manifestazione operano speciali commissioni, che si occupano, fra l’altro, di traduzione univoca di termini e convenzioni ferroviarie, conferenze di tematica ferroviaria e storia. Tutto ciò al fine di conoscere e divulgare tecniche e innovazioni ferroviarie, scambi di visite guidate agli impianti più interessanti presso le varie reti, ecc.. Nel 2019 il 71o Congresso si è svolto a Malaga dal 3 al 10 maggio. Da parte sua, l’Italia ha già organizzato Congressi e Settimane sciistiche internazionali.

L’IFEF pubblica il bollettino bimensile Internacia Fervojisto (= Ferroviere Internazionale), curato da Jean Ripoche (email: jeanripoche@wanadoo.fr), che divulga le attività dell’IFEF, le attualità d’interesse ferroviario, le cronache di manifestazioni, ecc.. Varie Associazioni Ferroviarie nazionali diffondono bollettini d’interesse locale (per esempio, il Dana Fervojisto, l’Hungara Fervojista Mondo, il Rumana Fervojsto, ecc.); anche l’Italia pubblica un proprio Itala Fervojisto, consultabile alla pagina web http://ifef.free.fr/ifefbultenif.htm. Tra il 1995 e il 2019 la Commissione di categoria ha inoltre pubblicato 27 numeri dell’opuscolo Fervojfakaj Kajeroj (= Quaderni Ferroviari) e i Terminara Kuriero (= Corriere di Vocabolario specialistico).
Esiste anche il servizio di corrispondenza Koresponda Servo (email: (laurent.vignaud@free.fr) oppure ifefesperanto@gmail.com.
Per saperne di più rivolgersi a:
IFEA = c/o Vito Tornillo
www.dlfbo.it/esperanto
e-mail: vitorni@virgilio.it; co16919@iperbole.bologna.it
IFEF = c/o Romano Bolognesi (Segretario Nazionale e Presidente IFEF)
www.ifef.net
e-mail: bolognesiromano@iperbole.bologna.it ; marica.brletic@hznet.hr

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/

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