Di Anna Maria Dall’Olio©
Nato a Bologna nel 1925, laureato in ingegneria meccanica, Giorgio Rosa ideò, progettò e costruì l’Isola delle Rose, piattaforma artificiale di 400 mq di fronte a Torre Pedrera, a 6 miglia da Rimini, in acque internazionali. Il 1° maggio 1968 Rosa la proclamò Stato indipendente, con il nome esperantista di “Libera Teritorio Insulo de la Rozoj” (“Libero Territorio Isola delle Rose”).
Pur dandosi una lingua ufficiale (l’esperanto, appunto), un governo, una moneta e un’emissione postale, l’Isola delle Rose non fu formalmente riconosciuta da alcun Paese e divenne una sensazionale attrazione turistica.
55 giorni dopo la proclamazione, a seguito di due interrogazioni parlamentari, il 28 giugno 1968 le forze militari italiane occuparono la piattaforma dichiarando lo status di embargo. Nel febbraio 1969 fu affondata con 2 tonnellate di esplosivo.
L’esperimento è stato liquidato come tentativo di colonizzare il mare per scopi commerciali. Da alcuni anni, tuttavia, un certo interesse è “riemerso”.
In ordine di tempo, l’Isola delle Rose è comparsa per la prima volta nell’albo 193 (“L’isola delle Rose”) di Martin Mystère (aprile 1998). In seguito, fu girato il documentario “Isola delle Rose, Insulo de la Rozoj – La libertà fa paura”(2009), diretto da Stefano Bisulli e Roberto Naccari e scritto con Giuseppe Musilli e Vulmaro Doronzo (con 2 ore di interviste extra ed edito con un libro di 80 pagine con foto inedite). Recensito in Italia da numerosi giornali, il cortometraggio ha partecipato a vari festival internazionali di cinema.
Nel 2012 Walter Veltroni ha pubblicato il romanzo “L’isola e le rose”. Successivamente, si è stampato il catalogo “L’isola che non c’è” (a cura di Giuseppe Bigliardi e traduzioni in esperanto di Luisa e Vittorio Madella) della mostra rievocativa del 2014 al Museo Piermaria Rossi di Berceto (PR). Nel dicembre 2016 si è formata a Pian di Macina (Bologna) l’associazione culturale “Isola delle Rose – Insulo de la Rozoj”, mossa dalla stessa utopia che animò il Rosa nel 1968. L’ultimo testo narrativo è “La libertà del mare” di Salvatore Primiceri (2017), avventura per ragazzi (8-10 anni). Illustrata da Ivan Zoni e dal riminese Luca Giorgi, la storia è interamente ambientata a Rimini, tra il lungomare e il centro storico.
La notizia è che la vicenda dell’Isola delle Rose diventerà un film prodotto da Rai Cinema, avallato da Rosa poco prima della morte (2 marzo 2017). L’annuncio ufficiale è arrivato il 5 maggio 2019, in occasione del festival “La Settima Arte”, da Paolo Del Brocco, amministratore delegato della società del gruppo Rai. Del Brocco ha precisato che il film si baserà su una sceneggiatura originale. Il regista sarà Sidney Sibilia, noto per “Smetto quando voglio” (2017). Il budget sarà “elevato” e si ricostruiranno le scenografie dell’isola in mezzo al mare, forse utilizzando una piattaforma estrattiva presente in Adriatico.
https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/
https://www.youtube.com/watch?v=QYfUmogCjrQ