Aletheia si definisce editore

Aletheia si definisce editore

Aletheia si definisce editore

 

Vintage Print, grapes varieties, 1886

Vintage Print, grapes varieties, 1886, credit Antiche Curiosità©

Di Lucio Pistis & Sandro Asebès©

Aletheia si definisce editore.

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Per ogni selva, per ogni bosco che si rispetti, esiste una sotto-selva brada, un sottobosco che nasce, cresce e prospera all’ombra muffosa dei grandi alberi. Ebbene, l’editoria è come un enorme bosco. In alto svettano gli alberi più forti, circondati da quelli medi ai cui piedi nascono forme di vita più o meno mostruose, anche funghi e licheni. Alla categoria dei licheni appartengono quegli editori che si pubblicizzano nei social dicendo che non sono a pagamento, come se fosse una cosa straordinaria ed eccezionale, da segnare nel libro del tempo e delle ore della Terra: “Udite! Udite! Noi, nuovi editori rampanti, non chiediamo soldi né per controllare né per impaginare, né per pubblicare il vostro libro, siamo no profit, editori no EAP!”

Tutto molto bello, davvero. Ci stavamo quasi quasi commuovendo e convincendo. Solo che alla nostra età, prima di commuoversi col rischio di un attacco di angina pectoris o di cuore, bisogna meditare. La formula del non chiedere denaro per la pubblicazione, certo, è carina, allettante, ma suona un poco falsa in un mondo editoriale dove di solito i tavoli da lavoro degli editor sono pieni di manoscritti da valutare, visto che in molti vogliono diventare scrittori. Alcune case editrici ogni tanto comunicano ai gentili e pazienti utenti del loro sito che non accettano più altri manoscritti, avendone in esubero.

Come mai allora una casa editrice non EAP che si affanna tanto sui social a dire che non chiede soldi per pubblicare, cerca continuamente scrittori?

Non è strano. È molto strano.

Ciascuno cerca di sbarcare il lunario come può, certo, esiste però una bella differenza tra un editore e uno stampatore.

Che cosa dovrebbe fare un editore serio?

Innanzitutto leggere e valutare il manoscritto, in caso di accettazione formulare un contratto in cui è scritto che si pagano le royalties fin dalla prima copia venduta, che si fanno rendicontazioni periodiche. Nel contratto ci sarà anche durata, che non deve essere mai troppo lunga, numero di copie e tante altre belle informazioni sul formato, il titolo del libro, etc. Una volta firmato il contratto, l’editore impaginerà il libro, correggerà i refusi, assegnerà un codice di valore internazionale chiamato ISBN, procederà con la stampa, e distribuirà il libro sperando di venderne più copie possibile. Volendo potrà organizzare qualche presentazione per far conoscere l’autore.

Cosa fa uno stampatore?

Valuta il manoscritto, ti dice che non ti chiede soldi per pubblicare e lo scrive a caratteri cubitali in modo che sia chiaro, ma poi chiede all’autore, specie se esordiente, di vendere prima della stampa almeno 100 copie, altrimenti il libro non potrà essere stampato; se si raggiungeranno le 100 copie prenotate, l’editore stamperà, ma che cosa stampa al fin della ripresa? Giusto 100 copie, in pratica le copie che l’autore ha venduto per lui. Addirittura alcuni “editori” come Aletheia, che si autodefinisce “la casa editrice più votata dell’anno sui social network”, non mettono nemmeno l’isbn, tanto non distribuiscono nulla. Il libro in libreria non arriverà mai perché non ci troviamo in presenza di un vero editore, ma di uno stampatore dilettante che stampa solo i libri che pre-vendono i suoi autori esordienti. Ci domandiamo nella nostra ingenuità se a questo punto non sia meglio l’auto-pubblicazione. Che senso ha affidarsi ad uno stampatore che si definisce editore ma non distribuisce alcunché e stampa soltanto le copie che vendiamo noi?

Nella sezione domande frequenti Aletheia chiede:

“Come possiamo portarti in libreria, se neppure i tuoi supporter ti hanno sostenuto comprandoti qualche copia? Io ti sosterrò acquistando la copia n°1 a mie spese!”

Emozionante davvero! La nostra domanda invece è: “Come fai, Aletheia, a portare un libro in libreria senza ISBN?”

Infatti il pregevole editore scrive, testuale: “Per gli autori che si sono contraddistinti è possibile ordinare il libro da qualsiasi libreria nazionale”.

E noi di rimando: Quale libreria nazionale prenderebbe mai un libro privo di codice?

L’editore infatti si fa domanda e risposta: “L’uso Del Codice ISBN È Obbligatorio? Prevedete L’uso Del Codice ISBN?

No, il codice ISBN non è obbligatorio per legge e ha il solo scopo di identificare l’editore e la pubblicazione sulla quale viene apposto. Diversamente da ciò che si crede, inoltre, non tutela il diritto d’autore. No, non prevediamo l’uso del codice ISBN almeno fino al raggiungimento delle 250 copie vendute, quando il libro comincia ad essere immesso nelle librerie. In ogni caso, se sei interessato ad averlo, puoi parlarne con lo staff! Ricordati che noi non vogliamo rimetterci e vogliamo farti guadagnare ed essere in gran vista. Eliminiamo, per tanto, almeno per la prima fase alcune spese meno utili. I primi fan che comprano il libro sono al 90% amici nostri o tuoi…”

Ah, ecco, l’autore deve vendere in pratica da solo 250 copie per meritarsi un codice ISBN perché Aletheia elimina le “spese inutili”. Questa sarebbe la nuova editoria rampante!

Se tutto va bene, siamo rovinati.

A prescindere dalla contraddizione in termini di una casa editrice che si chiama come si chiama e poi confonde editore con stampatore, sarebbe bene che il proprietario di questa spettabile intrapresa pubblicistica vada a rivedere i concetti di ἔκδοσις ed editio nell’antichità e che lavorio di adesione filologica ci deve essere alla base della valutazione, revisione e pubblicazione di un testo di un autore prima di sancirne la divulgabilità e l’opportunità di farlo.

Se “mandare fuori” un autore (questo significa ἐκδιδόναι) è solo fare incetta dei quattrini che lo scrittore ovvero presunto tale deve impegnare per far stampare la sua opera, vuol dire che l’editoria in Italia è morta e che persino un “pidocchioso” come Starita, definito tale da Leopardi, dovrebbe essere considerato un Mecenate redivivo!

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Rivista Il Destrutturalismo

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Comments (11)

  1. Matteo Veronesi

    I libri di poesia, e la saggistica di argomento letterario e filosofico (e così pure i saggi scientifici non banalmente divulgativi), vengono respinti a priori dalle librerie. Sarebbe perfettamente inutile proporli. Nessun editore può promettere di portare l’autore in libreria. A volte anche i libri dei grandi editori restano in libreria pochi giorni, se non vendono.
    Su Amazon si verificano dinamiche simili. Anche Amazon ha una vetrina in cui di norma compaiono gli stessi libri impilati all’ingresso della libreria del centro commerciale. Non so quanto le librerie online abbiano davvero aperto nuovi spazi per l’editoria indipendente.
    Realisticamente è possibile sperare di vendere narrativa di genere, letteratura per l’infanzia, libri devozionali, guide turistiche, libri scolastici. Portare in libreria poesia, filosofia o narrativa di ricerca sarebbe inutile. Le piccole librerie indipendenti stanno scomparendo una ad una.
    Che l’ISBN non sia di per sé garanzia di ufficialità o di serietà è vero. Ma potrebbero anche darlo: a un editore regolarmente iscritto mille codici ISBN costano in tutto cinquecento euro (e alcuni li fanno pagare all’autore 150 euro l’uno!).

    1. Destrutturalismo

      La garanzia di serietà credo che oggi non esista nemmeno nei giardini del re, figuriamoci in editoria. L’aspetto che trovo veramente inquietante, da autore, non è soltanto la mancanza di un codice sopra il libro, ma il fatto che lo scrittore debba vendersi da solo 250 copie prima di avere un ISBN. Cos’è un premio per i bambini buoni? Mary Blindflowers

  2. Stella

    Aletheia editore serve solo come ritorno d’ immagine al fondatore e alle sue mille attivita’. Affermano di ricevere 300 proposte al giorno( neanche fossero l’ Einaudi) e poi ti rispondono in neanche 3 ore invitandoti a mettere 5 stelle su fb perche’ sono professionisti veri sempre secondo la loro piu’ sincera autovalutazione. Recensioni che poi ovviamente non puoi cambiare. Vivono col preorder e ti consigliano caldamente di fare un primo acquisto sostanzioso altrimenti bisognera’ aspettare 6 mesi per la seconda ristampa mentre la prima guarda il caso e’ dopo un mese. Poi suggeriscono di organizzare reading e presentazioni in cui potrai vendere direttamente il libro senza affrontare le spese di spedizione. Quindi stanno suggerendo di nuovo indirettamente all’ autore di comprare piu’ copie del libro. Non dico che il preorder non vada bene ma e’ addatto solo a quelle persone che lavorano con i social e non hanno problemi ad insistere tanto e forse troppo con amici e conoscenti affinche’ comprino il libro. Per gli altri meno portati per queste tecniche di vendita selvaggia non li contattate perche’ anche se conoscete 100 persone questi non compreranno il romanzo perche’ e’ un loro diritto leggere cio’ che vogliono o di non leggere proprio. Gli amici ti sostengono nel momento del bisogno ma perche’ obbligarli a comprare una cosa che magari non vogliono?L’ arte non va imposta

  3. Destrutturalismo

    Da quando è stato pubblicato questo articolo Aletheia mi manda continue mail minacciando querele, fuoco e fiamme. Due giorni fa è passato al ricatto, in chat messaggi che se non levo l’articolo avrò ritorsioni negative e tredici di loro si impegneranno a mettermi recensioni negative. Che paura! Asilo nido.

    1. Laura

      Ciao sono Laura di Aletheia. L’articolo è stato fatto appena aperta la start up no profit. Ovvio che ci hai preso come degli inesperti. Poi abbiamo arruolato collaboratori laureati in editoria e su facebook abbiamo le recensioni più alte in Italia. Il preorder è stato abolito. Se vuoi ti mandiamo il contratto editoriale 2022, e gli estremi della nostra aletheia depositati in reg. imprese e cam. commercio. Ma devi darci, per favore, la possibilità di replica.

      1. Destrutturalismo

        Gentile Laura, ho sempre dato a tutti la possibilità di replica. Il problema unico siete voi che continuate a bombardarmi di mail per questo articolo, continuate a minacciare querele a destra e a manca, minacciate anche me e poi, non contenti, venite nei miei profili fb e google a mettere recensioni negative, così, tanto per dispetto. Un atteggiamento davvero molto infantile. Vi avverto che non tollererò altri simili comportamenti e se proseguirete, partirà una denuncia nei vostri confronti perché la mia pazienza ha un limite. Buona giornata.

        1. aletheia

          Lei ci ha attaccato per primi, quando non eravamo esperti ma pieni di passione. Ora i nostri autori e lettori sono contentissimi. Voto
          4,9 su 5
          In base alle opinioni di 476 persone
          Dacci la possibilità di replicare.

          1. Destrutturalismo

            E non sta replicando? Certo non avete dimostrato di essere migliorati mandando minacce alla sottoscritta, vi esorto a finirla, per l’ennesima volta. Se avete corretto il tiro, buon per voi. L’articolo non è recente, ma mi sembra veramente sintomo di scarsa intelligenza, tediar la gente, ossia me, dato che non conoscete gli articolisti e non sapete come andare a rompergli le tasche, con continue mail di insulti e minacce tese all’unico scopo di levare questo articolo. Non è mia abitudine censurare i miei collaboratori. Con questo spero che la finiate.

          2. Destrutturalismo

            Questo messaggio che mi avete mandato con relativo link diffamatorio, immagino faccia parte del diritto di replica: “lei sa quale articolo eliminare. lo elimini entro 24 ore o procederemo alla cancellazione del suo sito in todos.
            1 articolo o tutto il sito. scelga lei.” Sto inoltrando le vostre chicche all’avvocato man mano che ricevo. Tanta roba, grazie! Comunque, per informazione, visto che dite di fare gli editori, dopo il punto ci vuole la maiuscola. Non avvertite il senso del ridicolo? (Mary Blindflowers).

      2. fabio napoletano

        al 18/10/2022 mi state ancora chiedendo il “pre-order”… ed io abito in India, dove le cose si fanno “domani”, pur sapendo che domani non esiste visto che, quando arriva, si chiama di nuovo :oggi”… FATE MORIR DAL RIDERE!!!
        fabio napoletano

  4. Roberto

    Grazie di avere pubblicato questo articolo, mi è servito a confermare i dubbi che erano sorti in me solamente guardando la pubblicità aggressiva che compie questa casa editrice (più rivolta ad attrarre scrittori che lettori, il che è già agghiacciante). Ne approfitto per condividere la mia mail di risposta alle loro domande che pongono in un brutto PDF a forma di pergamena, allegato alla email in cui accettano senza riserve qualsiasi manoscritto gli venga mandato.

    “Gentile Editore,
    rispondo qui alle vostre domande, premettendo il mio disappunto a proposito che la prima domanda che riserviate ad uno scrittore esordiente, dopo aver letto la sua opera, sia il numero di follower su Facebook.

    1 ) Conosco, ma non uso, social network per scelta etica
    2 ) Non reputo di avere le competenze pubblicitarie da voi descritte. Proprio per questo mi sono rivolto ad una casa editrice.
    3 ) Non ho pubblicato altri libri nel senso editoriale del termine
    4 ) Conosco l’editoria abbastanza da riuscire a comprendere le dinamiche editoriali e riconoscere la validità di una casa editrice dal modo in cui opera.
    5 ) Zero. Non ho intenzione di fare carico a parenti e amici l’onore di comprare una copia, specie prima ancora che questa venga pubblicata.
    6 ) Certo. Nonostante io l’abbia corretta varie volte, ci saranno sicuramente dei refusi e delle parti da rendere più commerciali o accattivanti.
    7 ) Mi aspetto che una casa editrice valuti se e come la mia opera possa trovare spazio nel mercato odierno, così da assumersi il rischio di impresa della sua pubblicazione. In fondo di questo si tratta in editoria: fare imprenditoria. Non mi aspetto certo che una casa editrice si immoli per me in nome della bellezza della letteratura

    Ora che ho risposto alle vostre domande, vorrei porvene una io
    – Dal momento che avete ritenuto valido il mio manoscritto, vorrei sapere nel dettaglio quali sono i punti forti e deboli del mio romanzo, e in che modo potrebbe trovare spazio nel mercato di oggi

    Cordialmente,
    Roberto M. “

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