Amicizia vera, utile futile

Amicizia vera, utile futile

Amicizia vera, utile futile

Di Mary Blindflowers©

 

L'amicizia vera, utile e futile

Il riccio, credit Mary Blindflowers©

 

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io

fossimo presi per incantamento

e messi in un vasel, ch’ad ogni vento

per mare andasse al voler vostro e mio;

sì che fortuna od altro tempo rio

non ci potesse dare impedimento,

anzi, vivendo sempre in un talento,

di stare insieme crescesse ’l disio.

E monna Vanna e monna Lagia poi

con quella ch’è sul numer de le trenta

con noi ponesse il buono incantatore:

e quivi ragionar sempre d’amore,

e ciascuna di lor fosse contenta,

sì come i’ credo che saremmo noi.

 

Poesia LII delle Rime di Dante.

L’incantamento d’amicizia, la sintonia spirituale, evasione sognante di cui parla Dante Alighieri nel suindicato sonetto, fa parte di una dimensione onirico-poetica, ma nella realtà? L’incantamento, la fascinazione d’amicizia e il viaggio verso un mondo oltre di sublimità, nella realtà esistono?

Nei vent’anni dell’uomo in genere si ha un concetto sublime dell’amico e dell’amicizia in generale, come affinità elettiva di anime disinteressate e si ha anche il coraggio di pretendere lealtà dall’amico o dall’amica, una lealtà priva di secondi fini. L’amicizia è un dono degli dei, e si pretende la sublimità senza se e senza ma. A trenta già ti rendi conto che questo concetto di incantevole purezza amicale, forse è esistito solo nei tuoi sogni, tant’è che lo stesso Dante, di una dimensione sognante e simbolica cantava, non certo in termini di crudo realismo. Per meno di un piatto di lenticchie l’amico è pronto a tradire la tua incondizionata fiducia, ti accorgi che i tre moschettieri esistono solo nel paese di Dumas, dove uno è per tutti e tutti son per uno, che l’abate Faria è una pura invenzione letteraria:

“Ho mantenuto cosí a lungo il segreto con voi – continuó Faria, – innanzitutto per conoscervi bene, e poi per farvi una sorpresa: se fossimo riusciti a evadere prima del mio attacco di catalessi, vi avrei condotto a Montecristo; ora – aggiunse con un sospiro, – sarete voi a portare me. Ebbene, Dantés, non mi ringraziate?’

‘Quel tesoro é vostro, amico mio – disse Dantés, – appartiene a voi soltanto, e io non ho alcun diritto: non sono neppure vostro parente’.

‘Ma voi siete mio figlio, Dantés! – gridó il vecchio, – voi siete il figlio della mia prigionia! […]”

Iniziate così a pensare che forse se ancora siete ancorati al concetto di pura amicizia, è meglio iniziare a svegliarvi dal coma, è meglio avere dell’amicizia una concezione più utilitaristica, alla Sherlock Holmes: “Un compagno fidato è sempre utile; e ancor di più un cronista”.

Ricordate così Cicerone che nel De Amicitia mostra bene il concetto di utilitas profondamente radicato nella mentalità romana e la necessità di rapporti più sinceri che Cicero poté provare solo con Attico. Per il resto si trattava di rapporti interessati e di mera politica.

Nella società liquida l’utilitas ha preso il sopravvento, tanto che l’aspirazione alla sublimità nell’amicizia viene considerata dai più anacronistica, un atteggiamento proprio dell’età infantile o adolescenziale che però, a conti fatti, non funziona nel mondo degli adulti. Si deteriora la base letterario-poetica del concetto di amicizia, fino alla sua dissolvenza, si prende il buono che c’è, quando c’è, ci si accontenta di rapporti fittizi, basati su una stucchevole cortesia, si ci fa due inchini reciproci, tanto per gradire, si sorride con la plastica nel cuore, e ci ci chiama amici a denti più o meno stretti strettini. A quarant’anni l’amicizia è questa, rapporti di pura convenienza che talvolta sfociano nel clientelismo, nel favore “siccome sei mio amico, parlo bene del tuo libro, per forza, così poi tu parlerai bene del mio, una mano lava l’altra e ci si tiene puliti, poi se per caso pesti o tu, amico mio, i piedi a qualcuno che conta, io se dopo averti difeso scioccamente ab initio, vengo intimidito dal potere, mi defilo immediatamente, mi riposo sotto le Palmas di qualche bella spiaggia di altri amici, faccio un social-falò e brucio la tua amicizia che non mi serve più, arrivo perfino a parlare male di te, a scrivere sproloquietti isterici sul tuo modo di criticarmi, poi mi muovo e  cancello il tuo nome dagli articoli che avevi scritto per me, facendoli sembrare anonimi e buttandoli orfani in rete, fingendo poi, nel caso dovessi accorgerti della mala azione, che è stato un errore tecnico a cancellare il tuo nome, un terribile qui pro quo. Intanto istruisco gli ingenui su come scrivere un romanzo in un tot numero di giorni, cosa che neppure io saprei fare nemmeno in un secolo e un millennio di applicazione, dato che non so scrivere alcunché e non ho alcun talento, ma fingo di sapere tante cose, mi improvviso agente letterario ed entro nel vorticoso giro della borghesia che conta, poi ti rimbrotterò, caro ormai ex amico, se usi questo termine, perché oramai siamo tutti borghesi, e qualcuno potrebbe pure offendersi e non dirò a nessuno che te ne sei andato con il dito alzato e un bel vaffa schioccante, dirò che sono stato io a metterti alla porta perché così sembrerò più chic ai quei quattro gatti disperati di fb che mi seguono nella speranza che sistemi un loro romanzo presso un editor che conta e a cui lisciano le penne da secoli”.

Se arrivi a cinquanta anni o quasi con l’idea che l’amicizia sia probabilmente altro rispetto al ragionamento di questi imbecilli, forse hai qualcosa che non va, perché le prospettive sono in questa bella società tutte rovesciate, ciò che è male diventa bene, ciò che è bene diventa male in barba a qualsiasi etica, a qualsiasi lealtà, a qualsiasi lotta giusta e sacrosanta contro il potere.

Perciò arrivi a due sole conclusioni possibili, o che vivi da sola nel mondo dei sogni, sopra quel vasello snelletto e leggero di cui parlava il poeta e che non ti sei ancora svegliata, oppure semplicemente che l’amicizia vera non esiste, è solo una pia illusione di chi ancora scrive e sogna e crede alla bellezza.

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-punti-fermi/

https://www.youtube.com/watch?v=EUexhyUiXBk

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