Epistolario, Atlantide, Con l’ombra

Epistolario, Atlantide, Con l'ombra

Epistolario, Atlantide, Con l’ombra

Di Feffo Porru©

Passato, presente e futuro dentro il contemporaneo

Odisseica,  credit Mary Blindflowers©

 

EPISTOLARIO

Sapevi che i cari epistolari dell’odissea, li annaffio
nei mesi afflitti dalle doglie di una felicità pregna
di liturgie erranti fra sassi ?
Oh sorellina! Voglio un valzer per questa seminata
con un canto analgesico per passi struggenti !
E la mia corrispondenza attecchiva loquace
a un limbo salubre e premuroso
nonostante la stonatura di un Aprile
che intabarrato di un ammalato libeccio
latrava una lirica sporca di locuste.
Oh sorellina megera ! Piroettiamo in una mazurca
con una armonica alcolista per i filari grassi !
Tu conoscevi le mie lettere prive di mittente
contenenti le corse alate dei fanciulli
le campane variopinte dai gabbiani celesti
le ghirlande dei risi degli infermi.
Oh sorella mia ebbra di francobolli !
Ora le trombe ululano sullo zolfo di un caschè !
Oh sorellastra livrea ! il mio raccolto sarà un memoriale
che disperderò in un lapsus dissennato di sonetti !
Oh stolta! m’ accompagnasti in un balletto orbo
in una melodia vermicolare !

VERSO ATLANTIDE

E su Atlantide in un digiuno quaresimale
anche i sistemi d’allarme sono salpati
con i telecomandi consumati dalle nostre suole selvatiche
e le stufe non autosufficienti per gli inverni spogli
dal fogliame in occupazione delle grondaie
di tetti sovrani di un belvedere recluso.
E noi acquosi geofagici con gli ormeggi ionizzanti
abbiamo ancore solubili ma timoni nutrienti
per superare colonne d’Ercole distanti .
Oh fratelli metalliferi! Ossideremo senza guaine impermeabili ?
Arrugginiremo in battaglie idrologiche ?
Indubbiamente siamo miseri di zinco
di mute corazzate e di pinne penetranti
per atlantiche metropoli sommerse
dove i condizionatori spolmonati sono emigrati
con i termosifoni frigidi e le pantofole logorroiche
dei nostri piedi dislessici ,incalliti dai parenti troppo stretti
induriti nei viottoli asfaltati da vendette.
Oh fratelli suburbani ! Saremo pionieri idrorepellenti ?
O diventeremo liquidi metallurgici in una città palombara ?
Ma vi prometto che saremo ossidrici
per aprire il nostro cuore tra le alghe lubriche
ed estirpare l’idrofobia primordiale dei fangosi.
Orsù. fratelli zuppi di acquitrini! Voghiamo . . . voghiamo !

CON L’OMBRA

Per le mie festività diabetiche
mi cucio addosso un ombra petrolifera
perché la sua narcosi dia sopore ai mio piumaggio
che ha il sarto in letargo.
Con i gambali carboniferi, un cappello ostinato
equino tra i viali alberati
trovo la lavanderia dei miei sapori sgualciti
delle pieghe bovine dei miei camici.
Non ho più lenti taumaturgiche
per le passeggiate impertinenti tra le lucciole,
ma un batocchio che è un cane immacolato
il capitano della mia galea sulle siepi
sugli steccati, sui moti convulsivi
di una vecchiaia su un nastro trasportatore
in una fabbrica di protesi per solitudini.
Mai più mi sdrucirò dalla mia ombra di raso
mia sola amata compagnia tra la gente.

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-punti-fermi/

https://www.youtube.com/watch?v=9E6b3swbnWg

 

 

 

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