Ghostwriter e plagio autorizzato

Mosche serrature gabbia aperta

Ghostwriter e plagio autorizzato

Di Mary Blindflowers©

 

Mosche dal buco di serrature glabre

The ordinary time, by Mary Blindflowers©

 

Il ghostwriter o “scrittore ombra” o “fantasma”, è, in sintesi, se vogliamo evitare orpelli, eufemismi e abbellimenti di una realtà scadente e degradata, un individuo pagato per scrivere libri che poi verranno firmati da altri col suo consenso.

Lo “scrittore” ci mette il nome, il ghost scrive su compenso.

Un meraviglioso plagio a tutti gli effetti, ma autorizzato, perché c’è un legale accordo economico tra le due parti.

Nell’accordo spesso si prevede una clausola obbligatoria di non divulgazione del nome del vero autore del libro.

Inutile indorare la pillola con la giustificazione di una cultura putrefatta e falsa.

Il ghostwriter è una figura squallida che dà in pasto al mercato la propria capacità di scrittura venduta a un altrettanto squallido pseudo-autore che autore al fin della ripresa, non è.

Però bisogna distinguere tra una celebrità che, per esempio, vorrebbe scrivere la sua biografia ma non sa scrivere perché magari il suo campo non è quello della letteratura, e quindi si affida ad uno scrittore ombra per eseguire il compito, e lo dice a chiare lettere ai suoi lettori, con sincerità, e un autore che invece si spaccia per scrittore di successo con il libro scritto dal suo ghostwriter che ha firmato un contratto per non rivelare la sua identità e la sua esistenza.

Nel secondo caso si tratta di malafede e di politica messa al servizio del business. Plagio consenziente. Un inganno vero e proprio. Non si dice infatti al lettore che il libro non è stato scritto direttamente dal nome che compare in copertina, perché chi ha scritto veramente il libro non deve dirlo, ha firmato un contratto in tal senso. E non deve dirlo perché il presunto autore del libro perderebbe credibilità come scrittore professionista se sbandierasse al mondo intero che il libro non lo ha scritto lui.

Che specie di bestia-letterato è uno che non scrive nemmeno i libri che firma?

Che razza caprina di scrittore rappresenta?

Mediocre chi vende la propria penna per soldi, ancora più mediocre chi compra.

Un mercimonio scandaloso basato sull’inesausto mito del nome. Vendi se hai un nome, poco importa se dietro il tuo nome c’è qualcun altro che lavora per te sotto compenso.

Ma i lettori in tutto questo?

Direi che stanno in uno stato davvero comatoso, ipnotizzati da media e pubblicità-regresso che conducono direttamente alla prima porta del cesso.

Siamo di fronte ad un lettore medio terribilmente acquiescente, uno che non si domanda mai, per esempio, come sia possibile che personaggi che non riescono nemmeno a parlare correttamente nella loro lingua durante interventi televisivi o interviste, perché hanno qualche seria difficoltà con la grammatica, possano aver scritto libri di successo con editori medio-grossi.

Il ghostwriter che non può dichiarare pubblicamente il proprio lavoro, dovrebbe essere una figura illegale e illegali quei contratti che prevedono uno scrittore ombra che scrive su compenso, tacendo la propria identità.

Scrittori anche molto famosi ricorrono ad un ghostwriter.

Ma tutto questo è cultura o bluff mediatico?

La cultura, quella vera, non dovrebbe esigere un certo grado di onestà intellettuale al di là del business?

E come lettori non vi sentite truffati nel leggere il libro di qualcuno che non ha scritto quel libro? Non vi sentite presi per il naso, nel sentirlo presentare il suo libro che non è veramente suo? Non vi sentire derisi nel vedere l’autore distribuire autografi su un testo di cui non è l’autore? Nel vederlo, sorriso smagliante, darvi lezioni di letteratura e di successo editoriale? Nel vederlo presenziare premi, essere lisciato dai media come grande scrittore, nel dare ricettine della nonna buonista e consigli di papera su come si scrive un romanzo di sicuro successo?

No, certo, perché non sapete che l’autore non è l’autore e la legge permette che voi non sappiate nulla, che siate gabbati con l’oro finto, che siate ignoranti fino in fondo, che crediate al mito del nome, al suo fascino inestinguibile, alimentato dalla stampa, dalla politica e dalla credulità popolare. Una truffa legale ai danni del lettore inconsapevole, istupidito dalle frottole.

Quelli che parlano bene e altrettanto ben pensano, chiamano tutto questo movimento sotterraneo, operazione culturale e diffusione della letteratura.

Tutta quanta spazzatura.

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-punti-fermi/

Post a comment