Di Mary Blindflowers©
L’Italia è un paese socialmente immobile, da sempre. I figli dei banchieri saranno banchieri; i figli dei notai, notai; i figli degli attori, saranno attori o scrittori o giornalisti, etc. La classe sociale è il nodo e lo snodo di una società morta, opacizzata in un circolo chiuso, depauperata della forza vitale di quello che un tempo si chiamava talento. L’upper class domina ed impera in ogni ambito e non è affatto disposta a rinunciare ai suoi privilegi secolari. Nessun campo è escluso da questo sfacelo, da questa discriminazione inammissibile in una società repubblicana che si definisce “democratica e fondata sul lavoro”. Gli articoli della costituzione vengono prontamente smentiti dalla realtà dei fatti. Il solito discorso nazional-consolatorio di chi dice, cullandosi nel nulla che “chi è bravo prima o poi emerge e se non emerge significa solamente che non è poi così bravo”, va bene nelle favolette o in qualche film televisivo di quinta categoria, trasmesso dalla televisione di Stato, nelle interviste degli scrittori televisivi, ma non nella vita reale dove le cose sono abbastanza chiare e precise, dove tutti sanno esattamente come funziona il sistema della repubblichetta delle banane. Il mondo editoriale e accademico non sfuggono alla regola del potere, anzi si può dire che sono un’appendice del potere ed eseguono i suoi comandamenti. Quindi il figlio di un regista o di un prof. non farà alcuna gavetta, pubblicherà direttamente con la grossa editoria, se poi non sa scrivere, che importa? Sono particolari di scarsa importanza…
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Eravate tutti upper class
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Eravate tutti upper class,
mute comparse della borghesia,
scia sbavata, abasia da ciuccofuturo,
profeti dell’aerofagia, poesia dismessa,
vista già, strass,
upper class, eravate e siete primi
nell’acrilia dei microclimi dipinti,
dentro il canvas fatto a stucco,
e nessuno che si chieda mai
dove diavolo sia il trucco.
(2019)
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https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/
https://www.youtube.com/watch?v=8bdeizHM9OU
https://www.ilcucchiaionellorecchio.it/2019/12/eravate-tutti-upper-class/