Un commento da un’esibizione d’arte

Un commento da un'esibizione d'arte

Un commento da un’esibizione d’arte

Postato da Mary Blindflowers©

(Traduzione dall’inglese di Mariano Grossi)

Un commento da un'esibizione d'arte

Un commento da un'esibizione d'arte

Un commento da un’esibizione d’arte, credit Mary Blindflowers©

 

 

In U.K. durante le esibizioni d’arte si usa mettere su un tavolo a vista un libretto, un’agenda o un quaderno di pagine bianche dove eventuali visitatori possono liberamente scrivere i propri appunti, le impressioni, le considerazioni che vengono loro in mente visionando ciò che vedono.

Tra i vari commenti lasciati durante la mia esibizione d’arte a Gosfield Gallery ne ho trovato uno che mi ha colpito particolarmente non tanto per la lunghezza quanto per i non casuali, ma meditati riferimenti che riporta, segno che l’arte oggi, superando il concetto limitato di bellezza, può ancora trasmettere significati a chi sa apprezzarli e vedere. Lo scopo di una esibizione d’arte infatti credo che sia non tanto la vendita, quanto la comunicazione a chi non si conosce di concetti che abbiano un valore metapersonale.

Riporto il commento con la traduzione, ringraziando chi l’ha scritto:

Questi dipinti straordinariamente personali sono come antidoti alla orrenda realtà. Mi richiama Becket i cui libri ed opere teatrali descrivono un mondo di inimmaginabile tedio ed inutilità in uno stile di linguaggio che era brillante arte. Come può questa esplosione di creatività emanare da una base così triste? Si tratta di un mistero, ma succede al momento.

Pertanto penso a questi quadri come ad un antidoto al dolore d’esser vivi giorno dopo giorno. L’atto di dipingere questi quadri è un esame completamente onesto. In qualche modo quella risposta doma i cavalli selvaggi, trasforma l’intensa emozione in un quadro brillante, in narrazione. Calma le acque, le acquieta? Certo! Perché sono intensi e bellissimi.

Questi quadri meritano rispetto ed accurato esame.”

 

 

 

In U.K. during art exhibitions it is customary putting on a table on sight a booklet, docket or notebook with white pages where possible callers can write their own notes loosely, their vibes, the considerations coming in their minds while viewing what they see.

Among the various comments left during my art exhibition at Gosfield Gallery I found one that impressed me particularly not as much because of its length, but rather for its not casual, but pondered references it reports, which means art today, overcoming beauty’s limited concept, can still transmit some meanings to the ones able to cherish and see them. The goal of an art exhibition, indeed, do I believe, is not as much selling, but rather communicating, to the ones you have never met, concepts holding a meta-personal value.

I report as it follows the comment and its translation, thanking who wrote it.

These extraordinarily personal paintings are like antidotes to the horrendous reality. I am reminded of Becket whose books and plays describe a world of unimaginable tedium and pointlessness in a style of language that was brilliant art. How can that burst of creativity emanate from such a dismal base? It is a mystery, but it happens at the time.

So I think of these paintings as being an antidote to the pain of being alive from day to day. The act of painting these pictures is a completely honest examination. Somehow that response tames the wild horses, turns the intense emotion into a brilliant picture, narrative. Does it calm the waters, does it sooth? It does because they are intense and beautiful.

These pictures deserve respect and careful examination.”

 

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

 

 

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