Bone Stanhope Pens, note

Bone Stanhope Pens, note

Bone Stanhope Pens, note

 

naufraghi della storia sono per tutti, brevi note sulle Bone Stanhope Pens

Antique Stanhope Bone Pen, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowes©

.

Da una semplice punta di pietra utilizzata per realizzare le incisioni rupestri, ai rametti di canna masticati dagli egizi per dar loro la forma di un pennino, allo stilo di metallo, osso e avorio per incidere tavolette ricoperte opportunamente di cera. Dal calamo, piccola canna di bambù con una estremità incisa che si intingeva in un inchiostro naturale, alla penna d’oca in uso dal secolo VIII, fino alla prima penna stilografica nel XIX secolo.

Nel ’900 apparve la penna a sfera, inventata dagli ungheresi László e György Biró. Infatti la penna a sfera si chiama biro dal nome dei due inventori che vendettero il brevetto ad un francese di nome Marcel Bich. Questi fece diventare la biro un prodotto industriale e a larga diffusione.

Le penne però sono diventate anche oggetti da collezione e strumenti da scrittura di lusso. Modelli in oro, diamanti, legno, acciaio, variamente incisi, leggeri o pesanti, zaffiri. Insomma penne come Montblanc, Tibaldi, Aurora, purtroppo ad esclusivo appannaggio di una classe elitaria che deve ostentare a tutti i costi il proprio stato sociale con una penna che in buona sostanza è un gioiello classista e snob che poco, anzi nulla, ha a che fare con la scrittura.

Tuttavia tra tanti modelli più o meno costosi, è possibile trovare ad un prezzo davvero contenuto dei deliziosi pennini vittoriani in osso o avorio inciso che sono molto gradevoli alla vista, con spesso un tagliacarte che fa parte del suo stesso corpo e due o più fori per una minuscola lente di ingrandimento oltre la quale ci sono delle piccole foto di paesaggi o ritratti che è possibile visionare puntando l’oggetto verso la luce e guardando nel foro con la lentina. Si tratta di antiche penne souvenir collezionabili: “Stanhope bone pens”. Il termine “Stanhope” deriva da Lord Charles Stanhope (1753-1816), statista e scienziato britannico, l’inventore della Stanhope Lens che veniva utilizzata in campo scientifico:

“Finalmente non vogliamo passare sotto silenzio come Giovanni Campani abbia proposto di giovarsi del Microscopio di Stanhope per l’analisi delle acque minerali, e principalmente per iscoprirvi la presenza della potassa e della soda anche quando queste basi sono in piccolissima quantità, nel qual caso, come abbiamo veduto, difficilmente si scoprono con gli ordinari reagenti… Osserva Campani che la forma cristallina delle combinazioni dei loro radicali con alcuni alcaloidi metalloidi, presentano distintissima differenza con quella propria dei sali che risultano dalle altre basi che comunemente l’accompagnano… Il Microscopio di Stanhope, ossia a lente continua, è lo strumento adattissimo, attesa la sua semplicità e il forte ingrandimento di cui è capace, per mettere in evidenza queste diverse forme”1.

Stanhope morì prima dell’invenzione della fotografia, quindi l’attribuzione del suo nome agli oggetti Stanhope, pennini compresi, deriva dal fatto che l’obiettivo utilizzato negli oggetti noti come “Stanhope” è un obiettivo Stanhope modificato. René Dagron (1819-1900), appose una micro-immagine ad una lente che modificò. Così nacquero gli oggetti Stanhope, realizzati da metà ottocento fino al 1972.

La minuscola lente, purtroppo, non sempre resiste al tempo, a volte si perde nelle vicissitudini della storia, così ci sono esemplari privi della lente e delle lillipuziane foto, esemplari che, nonostante siano mutili, tuttavia rimangono deliziosi e di varie forme, anche a forma di ombrellini, oppure variamente intagliate con motivi più o meno raffinati, come gioielli accessibili a chi sa vedere la bellezza oltre il denaro e lo sfavillio del collezionismo elitario, come naufraghi scampati alla tempesta, reduci di un tempo che non è più ma che riemerge nostalgicamente per chi non pensa che l’antiquariato sia solo uno sport per ricchi, perché è vero che la storia la scrivono i vincitori, ma la vivono tutti, nessuno escluso.

.

1AA.VV. Nuovo Dizionario Universale Tecnologico o di Arti e Mestieri o Della Economia Industriale Commerciante, Tomo XXXVIII, Venezia, presso Giuseppe Antonelli, Venezia, 1845, pp. 268, 269.

https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=-Y44YzIODw0

Post a comment