Mary Blindflowers©
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Limite, crocchio paventa ginocchio
Limite, crocchio paventa ginocchio,
piegature di corte, miraggioscorte,
certa serena la luna piena condensa
una melensa cerata pro minuetto,
servi, ti serve un ovetto di cera piegata,
la catechesi,
il successo presupposto al paggetto supino
sui nervi ipertesi,
un piccolo inchino, un passetto divino,
e il sogno si avvera,
un due tre, editor-raglio,
decidi chi c’era e perché e se e come mai,
un due tre passetto nell’angolo cuccia, asinai,
un po’ di finto agliapretto, banchetto, partitobiglietto,
bianchetto di piatto nel maglio imbandito all’inane fischietto,
per il negozietto si gira all’ombretto pro palazzetto,
vedi l’aspretto di figure malate, le prostitute impegnate?
E il cane produce collane copiate,
confina il genio nel ghetto.
Tutto davvero piuccheperfetto.
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Finita la poesia
Il baciapile,
la dittatura in Cile,
l’annona che suona ad ore due,
l’ape morta senza scorta,
illividite di massocrazia da bue,
colano sul giornale a portar via.
Finta la poesia, non m’esce.
Per favore, incartateci il pesce,
eventuali e probabili vesce.
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Il poeta
Vedo che cresce strampaluta e irresoluta l’orda del torpedo,
corda al monotono silenzio di meccanica,
aganica t’abbaglia ti sbirballa, ti schioppa in fronte,
stop la fonte,
se l’acqua non si mesce,
se lo spartito è pien di vesce,
lascia stare,
se non sai nemmeno recitar lo scredo
puoi sempre dire di essere poeta,
fai l’incedo, lo schioppetto della tosse,
parla di guerre, d’amore, occhiali e fosse,
batti un dito sull’arredo, comprati le ali
e fingi,
poi paga,
caga e mingi.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti