Di Marco Fiori©
Lorenzo Viani, xilografie
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Lorenzo Viani (1882-1936) realizzò nell’arco della sua vita 240 matrici xilografiche, catalogate dopo un lungo lavoro di ricerca da Rodolfo Fini e pubblicate nel 1975 nel volume “Lorenzo Viani xilografo”, edito dal “Monte dei Paschi di Siena”.
Nel 1967, quindi otto anni prima dell’edizione del catalogo generale, la Galleria Falsetti di Prato si fece promotrice dell’edizione di una cartella di xilografie, stampate in 120 esemplari da sette legni originali incisi dall’artista fra il 1910 e il 1920, dal titolo “7 xilografie di Lorenzo Viani”. Le incisioni, impresse su carta Magnani 51 x 35 e contenute in un frontespizio ricavato da un foglio piegato di cm 51 x 70, erano alloggiate nel risquadro di un grande contenitore rigido, rivestito in pelle, all’interno del quale era “incastonato” il catalogo di dipinti “Cento opere di Lorenzo Viani” con scritti di Mario Luzi e Michelangelo Masciotta. Questa edizione, agli occhi di oggi di forma un po’ eccessiva, è diventata piuttosto rara nella sua completezza editoriale, compresa di fregi e impressioni personalizzate al numero indicato a matita su ogni cartella.
Sul retro di ogni foglio è riportato un timbro con indicato il titolo dell’opera, le dimensioni dell’incisione e la firma a penna dell’editore ma, naturalmente, non avendo avuto come confronto il catalogo generale i titoli appaiono diversi da quelli ai quali si fa oggi riferimento. La scelta delle matrici appare azzeccata in quanto, contrariamente ad altre che nel catalogo di Fini verranno dichiarate “con molte ristampe”, queste sette opere sono indicate dal Fini con la nota “poche ristampe”.
Curioso notare come un catalogo generale, anche se non “ragionato” come in questo caso, possa servire a mettere ordine nelle date, nei titoli e nelle dimensioni come dimostra il confronto delle sette xilografie di questa edizione. Sul catalogo curato da Fini sono riprodotte stampe delle prove coeve e, come si può notare, in quasi tutte la firma VIANI incisa sui legni era mancante perché evidentemente aggiunta successivamente.
Xilografia n°1 (impressa sul frontespizio)
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“Studio per monumento” cm. 13 x 16,5
catalogo Fini al n° 41:
“Viani” (1910 – 15) 125 x 163 mm.
La tavola reca inciso il nome “VIANI” a grandi caratteri e con “N” a rovescio.
Tiratura originale 50 copie.
Poche ristampe
Xilografia n°2
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“La popolana” cm. 11 x 37,5
catalogo Fini al n° 36:
“Donna del popolo” (1910 – 15) 130 x 380 mm.
Tiratura originale 20 – 25 esemplari non numerati né firmati
Poche ristampe
Xilografia n°3
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“Le vedove” cm. 19 x 31,5
catalogo Fini al n° 53:
“Due popolane” (1910 – 15) 187 x 320 mm.
Tiratura originale 20 – 25 esemplari non numerati né firmati.
Pubblicata sulla rivista “Mal’Aria”, 1952
Poche ristampe
Xilografia n°4
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“Il filosofo” cm. 15,5 x 34
catalogo Fini al n° 64:
“Giorgio Brissimizakis” (1910 – 15) 155 x 340 mm.
Tiratura originale 20 – 25 esemplari non numerati né firmati.
Poche ristampe
Xilografia n°5
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“Il nano Andrea” cm. 11 x 21,5
catalogo Fini al n° 99:
“Il nano” (1910 – 15) 105 x 98* mm. * evidente refuso (la misura corretta è 215 mm.)
Tiratura originale 20 – 25 esemplari non numerati né firmati.
Esposta mostra Viani, Milano 1915. Cat 572
Poche ristampe
Xilografia n°6
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“L’attesa” cm. 16,5 x 13
catalogo Fini al n° 169:
“Disperazione” (1916 – 21) 164 x 128 mm.
Tavola firmata “VIANI” in basso a sinistra
Tiratura originale 20 – 25 esemplari non numerati né firmati.
Poche ristampe
Xilografia n°7
iscrizione manuale sul retro del foglio:
“La moglie del marinaio” cm. 12 x 19
catalogo Fini al n° 180:
“Attesa triste” (1916 – 21) 120 x 195 mm.
Tiratura originale 20 – 25 esemplari non numerati né firmati.
Poche ristampe
Riportiamo il testo di Lorenzo Fini tratto dall’introduzione al catalogo “Lorenzo Viani xilografo”
Questa monografia, che comprende tutte le xilografie reperibili di Lorenzo Viani, vede la luce a circa quarant’anni dalla morte dell’Artista. Il materiale raccolto ha in media più di mezzo secolo. L’opera arriva perciò con un grosso ritardo che non è da attribuire ad una minore stima dell’ attività incisoria del Viani, ma ad un banale errore di calcolo. Si era infatti ritenuto da sempre che la produzione xilografica di questo Artista fosse rimasta circoscritta alle consuete venti o trenta stampe circolanti sul mercato; ma il continuo riaffiorare – durante le mie ricerche – di sempre nuove e sconosciute incisioni, mi ha indotto qualche anno fa a pensare che le cose non stessero proprio così, e che il caso meritasse un più approfondito esame. Fino dalle prime battute mi sono accorto che valeva la pena di tentare l’impresa. È venuto lentamente alla luce un vero tesoro ignorato, che ha assunto strada facendo il significato ed il valore di una rivelazione autentica. Viani era, in questo campo, un artista ancora da scoprire. In luogo del suddetto gruppo di incisioni che gli venivano generalmente attribuite, ho potuto accertare che egli ha scolpito circa duecentocinquanta legni. Una produzione da autentico caposcuola, impensata e prima di ora impensabile. Il presente lavoro non ha altra pretesa che quella di documentare il fatto, con la pubblicazione di tutte quelle incisioni che ho potuto finora rintracciare.
Non è stato facile metterle insieme. Ci sono voluti tanti anni e tanta tenacia, anche per superare difficoltà di ogni genere. Tanto più che il grosso di quelle stampe era, ormai da tempo, scomparso dalla circolazione. E non minore impegno è occorso per ordinare questo copioso e confuso materiale secondo un criterio cronologico. Basti pensare che in tanto grande massa, ho reperito solo quattro incisioni datate. Allo scopo di pervenire al loro inquadramento in ordine di tempo, non ho trovato mezzo migliore che ripartire queste opere in tre gruppi, sulla guida delle loro affinità stilistiche e tematiche, nonché dei riferimenti biografici, bibliografici e testimoniali a loro connessi.
Poiché l’attività incisoria del Viani va dal 1910 al 1928, ritengo di poterne proporre la seguente suddivisione cronologica che, salvo errori, non dovrebbe discostarsi molto dal vero.
Primo periodo: 1910 – 1915
Secondo periodo: 1916 – 1921
Terzo periodo: 1922 – 1928
Nelle xilografie del primo periodo, specie in quelle dell’esordio, l’intaglio appare ancora un po’ incerto, con colpi di sgorbia assai marcati e con impostazioni descrittive non sempre molto eleganti. La « N » delle rare firme sul legno è tracciata spesso a rovescio, per evidente inesperienza grafica dell’ Artista.
La straordinaria valentia dell’incisore Viani si rivela in pieno negli anni 1912 – 1915, di gran lunga i più fecondi e completi in ogni senso. Si palesano anche qui, come nella pittura, la sua personalità impetuosa
e il suo stile anarcoide, con la spregiudicata descrizione di tutto un mondo povero che vive nel dolore. È di questo periodo – che comprende anche la grande Mostra milanese del 1915 – il fascicolo « Il Martirio», prima ed unica raccolta xilografica del Viani a carattere editoriale.
Nel secondo periodo l’attività incisoria dell’ Artista risente della guerra e delle sue tragedie. Non è questa una fase di produzione copiosa, soprattutto perché le convulse atmosfere bellica e post-bellica non concedono troppo agio alla pratica dell’incisione. Sulla scotta degli appunti di guerra Viani illustra fra l’altro il diario di prigionia di M. Ferretti « Dall’Ermada a Mauthausen ».
E’ nel terzo periodo che Viani, pur riducendo la sua produzione xilografica anche per ragioni di salute (l’intolleranza bronchiale alla polvere del legno ), dà vita in questo settore alle opere più egregie e di maggior impegno artistico, storico e umano. Illustra anche il messaggio “Vogliamo vivere” di Gabriele D’Annunzio, e il proprio libro “Gli ubriachi”.
Nel presente volume le stampe vengono datate accanto al titolo a seconda del periodo al quale sono state attribuite, mentre alle singole schede viene precisato, ove possibile, anche l’anno di effettiva esecuzione. Per la loro catalogazione nei rispettivi gruppi l’indicazione più opportuna si è dimostrata quella delle loro caratteristiche essenziali. Poiché nulla può esservi di perfetto a questo mondo, specie in un campo tanto complesso e lontano nel tempo, domando scusa fino da ora di eventuali imprecisioni.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti