Odiare gratis, senza ragione

I correttori di bozze virtuali, odiare gratis e senza ragione

Odiare gratis, senza ragione

 

The Empty Room, oil on canvas by Mary Blindflowers©

The Empty Room, oil on canvas by Mary Blindflowers©

 

Mary Blindflowers©

Odiare gratis, senza ragione

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Pupattoli spuntati da sotto cavoli a merenda, improvvisatori della ludica ignoranza da protagonismo a tutti i costi, mattatori del nulla che tentano ironie, abortite sul nascere dalla mancanza di solidità neuronale. Sono i correttori di bozze dei social, gente biliosa che cova rancori mai sopiti per ragioni assolutamente misteriose e incomprensibili e che, non avendo argomenti solidi su cui basare un eventuale contraddittorio ad armi pari, si affidano malauguratamente alla sorte ingenua e fanno il processo alle pulci nella terra dei refusi, fb. Eccoli, i correttori di bozze virtuali, persone che passano agosto davanti allo schermo piatto e deprimente di un pc e decidono nell’ambito del tempo mediatico della web-macelleria, di fare le scarpette al povero malcapitato, cercano disperatamente di metterlo in difficoltà, correggendo e ostentando gaudente quanto inconcludente prosopopea. Così correggono. Itte missa est, tradotto dal sardo che messa è, diventa latino ai loro occhi che ignorano sa limba, e quindi intervengono, sicuri e con la lancia in resta: “itte in latino si scrive con una t, hai fatto un refuso, mi meraviglio che una persona colta faccia di questi refusi”. La persona colta sta al gioco e risponde che forse il correttore automatico parla e pensa in sardo e non in latino, ma il correttore non coglie, anzi risponde con una espressione genovese che ci azzecca quanto il formaggio sulle vongole e, nonostante l’interlocutore faccia notare che non è genovese ma sardo, insiste, imperterrito: “ma come non sai il genovese? Mi meraviglio di te…”. Il dibattito rasenta l’assurdo, il correttore, siccome non ha evidentemente avuto la dovuta soddisfazione, inizia ad insultare: “vorrei uscire con te solo per lasciarti sull’autostrada, è da un po’ che bazzichi le fogne”, etc. La cosa più divertente di tutto questo dialogo  è che il correttore non si è nemmeno accorto che il refuso non era un refuso, perché un imbecille non si accorge mica di essere imbecille.

Il livello è lo stesso di quanti sotto una foto del leader dei Nirvana Kurt Cobain, su cui qualcuno ha scritto ad hoc, “non vengo in Italia perché non mi piace il nuovo governo”, come se l’avesse detto ieri, una masnada di imbecilli ha commentato: “ma chi sei? Perché non muori? Come ti permetti di offendere la nostra terra? Ma chi ti vuole?”

Il desiderio di protagonismo mediatico è tanto e tale che per molti basta intervenire senza capire un tubo, per sentirsi bene, per sfogare socialmente un po’ di frustrazioni esistenziali mai risolte, di nodi ancora piuttosto aggrovigliati e di un’ignoranza che è come un pozzo senza fondo in un mondo superficiale che odia gratis e senza ragione.

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Comments (2)

  1. Mariano Grossi

    Drogosfogogiogoaffogo!
    al rogo! al rogo!

  2. Marco Fiori

    Grande Mary

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