E la colpa, cantisanti?

La terra si spacca, credit Mary Blindflowers©

Di Mary Blindflowers©

E la colpa, cantisanti?

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Ode ai vespasiani

Ode ai vespasiani costruttori

nell’epoca dei ponti, dei motori,

alle vertigini d’orrori per chi muore,

cantisanti,

a quel languore esausto che sussurra:

cuore, è stato solo un caso infausto,

inutile percorrere altre pistemiste.

Lode lode lode alla politica buzzurra,

ai cantitanti.

Ma di chi è la colpa?

Di nessuno, saranno state sviste.

I bucci del sicuro

percorrono i templi del futuro.

Ascolta, cantisanti,

ma di chi è la colpa?

Eh, i ponticasi sono tanti, sono santi, sono canti…

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Lo Sbrizzio

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Sgorbio di uno Sbrizzio sbiettato,

cavolo a merenda infracidato,

emerito alla storia che di moderna

ha la taverna delle trecche in gloria,

caro Sbrizzio, perderò, è scritto

che intronizzerai giudici e vizi di forma

del diritto a tua orma,

secondo le tue stesse corna,

mentre coi turrini imbaldracchiti osservi e spregi,

ma sorbonagro porco, mei sono i collegi

e tu rimarrai sempre un agro ladro

un orco a mezzadria,

servo di acquamanili e partiti,

a tua mania,

sia maledetta tutta la tua genia,

che siate entrambi abbrustoliti

assieme ai vostri padri gesuiti,

infami luridi, piriti.

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Il professore

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Il professore ch’attuppò la truppa,

fece una zuppa comicanimata

in cui bagolonare col potere,

messosi a sedere su un turrino,

e calcolando la larghezza di un tombino,

rubava scritti sapendosi impunito,

dentro il fortino avito dell’università.

Come finisce bella storia qua?

Ma lo sapete già,

l’agnello in brace

e il professore in pace!

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Rivista Destrutturalismo

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