Il giudizio di Dio nella Bibbia

Il giudizio di Dio nella Bibbia

Il giudizio di Dio nella Bibbia

Di Mary Blindflowers©

La magia dell’acqua, credit Mary Blindflowers©

L’acqua dà la vita, elemento materno e primigenio, liquidità sostanziale. La negazione dell’acqua nella tradizionale letteratura inquisitoriale provocava inaridimento, sterilità e senso di privazione diabolica. Usata da tempi immemorabili nelle operazioni magico-rituali, essa può essere benedetta, come nel rituale cattolico, può ospitare spiriti notturni secondo le tradizioni magiche di vari Paesi. Sempre l’acqua veniva utilizzata nelle “ordalie” o “giudizi di Dio”, prove più o meno assurde durante le quali si provava l’innocenza o la colpevolezza di un accusato. L’idea di molti è che le ordalie siano di ascendenza pagana e che nulla abbiano a che fare con la Bibbia. Non è esattamente così. Infatti presso gli antichi Ebrei le ordalie non erano affatto sconosciute, come attestano il libro di Giosué (VII, 14, 23), il Libro dei Re (XIV, 41-43).

Nota alla legge mosaica era la prova dell’acqua amara, riportata anche da C. De Vesme nei suoi scritti e presente nel libro dei Numeri, (V, 12-31):

12 Parla agli Israeliti e riferisci loro: Se una donna si sarà traviata e avrà commesso una infedeltà verso il marito 13 e un uomo avrà avuto rapporti con lei, ma la cosa è rimasta nascosta agli occhi del marito; se essa si è contaminata in segreto e non vi siano testimoni contro di lei perché non è stata colta sul fatto, 14 qualora lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie che si è contaminata oppure lo spirito di gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è contaminata, 15 quell’uomo condurrà la moglie al sacerdote e porterà una offerta per lei: un decimo di efa di farina d’orzo; non vi spanderà sopra olio, né vi metterà sopra incenso, perché è un’oblazione di gelosia, un’offerta commemorativa per ricordare una iniquità. 16 Il sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare davanti al Signore. 17 Poi il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche polvere che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell’acqua. 18 Il sacerdote farà quindi stare la donna davanti al Signore, le scoprirà il capo e porrà nelle mani di lei l’oblazione commemorativa, che è l’oblazione di gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l’acqua amara che porta maledizione. 19 Il sacerdote farà giurare quella donna e le dirà: Se nessun uomo ha avuto rapporti disonesti con te e se non ti sei traviata per contaminarti ricevendo un altro invece di tuo marito, quest’acqua amara, che porta maledizione, non ti faccia danno! 20 Ma se ti sei traviata ricevendo un altro invece di tuo marito e ti sei contaminata e un uomo che non è tuo marito ha avuto rapporti disonesti con te… 21 Allora il sacerdote farà giurare alla donna con un’imprecazione; poi dirà alla donna: Il Signore faccia di te un oggetto di maledizione e di imprecazione in mezzo al tuo popolo, facendoti avvizzire i fianchi e gonfiare il ventre; 22 quest’acqua che porta maledizione ti entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e avvizzire i fianchi! E la donna dirà: Amen, Amen! 23 Poi il sacerdote scriverà queste imprecazioni su un rotolo e le cancellerà con l’acqua amara. 24 Farà bere alla donna quell’acqua amara che porta maledizione e l’acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrle amarezza; 25 il sacerdote prenderà dalle mani della donna l’oblazione di gelosia, agiterà l’oblazione davanti al Signore e l’offrirà sull’altare; 26 il sacerdote prenderà una manciata di quell’oblazione come memoriale di lei e la brucerà sull’altare; poi farà bere l’acqua alla donna. 27 Quando le avrà fatto bere l’acqua, se essa si è contaminata e ha commesso un’infedeltà contro il marito, l’acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre le si gonfierà e i suoi fianchi avvizziranno e quella donna diventerà un oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo. 28 Ma se la donna non si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente e avrà figli.
29 Questa è la legge della gelosia, nel caso in cui la moglie di uno si sia traviata ricevendo un altro invece del marito e si contamini 30 e per il caso in cui lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti al Signore e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente. 31 Il marito sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità.

De Vesme in Nombres, sostiene che l’acqua venisse fatta addirittura ingerire alla donna:

Se un uomo estraneo non si è avvicinato a te, queste acwua amarissime non ti nuoceranno, ma se ti sei contaminata avvicinandoti ad un altro uomo, queste maledizioni cadranno su di te. Che il Signore ti renda un oggetto di maledizione e un esempio per tutto il suo popolo, che faccia marcire la tua coscia, che il tuo ventre si gonfi e scoppi… E la donna risponderà Amen, Amen. Allora il prete scriverà queste maledizioni su un libro e le cancellerà dopo con queste acque amarissime, cariche di maledizioni, e gliele darà a bere. Quando le avrà bevute se si è macchiata e ha disprezzato suo marito sentendosi colpevole di adulterio, il suo ventre si gonfierà e la sua coscia marcirà, se invece è innocente non risarcirà alcun male e resterà feconda1.

In pratica il premio per l’innocenza era la fecondità, dato che in una società fortemente patriarcale che aveva ormai scalzato il potere della Grande Madre, il valore della donna era dato dalla sua capacità di procreare, la punizione terribile, dio doveva far marcire la sua coscia, gonfiare il suo ventre.

Alcuni studiosi hanno anche discusso sul significato di “acque amare”, che non è escluso sottintendessero acque avvelenate. Infatti non è detto che non venissero addizionate secondo la facoltà e la decisione del sacerdote, di qualche sostanza velenosa, come dire, per aiutare il giudizio di dio.

1 C. De Vesme, Ordalie, roghi e torture, Fratelli Melita Editori, Roma, 1987, p. 30.

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

 

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