Bradwell-on-sea, negatività

Bradwell-on-sea, negatività

Bradwell-on-sea, negatività

 

Bradwell-on-sea, credit Lucio Pistis©

 

Di Lucio Pistis©

Bradwell-on-sea, negatività

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Premetto che sono di natura scettica, che con la vecchiaia sono diventato ancora meno incline al credere senza vedere, tuttavia, ci sono sensazioni che non possono essere ignorate con faciloneria burlesca. Ci sono luoghi che ti comunicano immediatamente una forte energia positiva, un’energia destinata a ripercuotersi positivamente su umore e visione del mondo, altri che invece ti lasciano attonito, come stordito, perché ti trasmettono un’immediata e più o meno intensa negatività che riesci ad avvertire anche fisicamente con un senso di pesantezza, di oppressione, di stanchezza fisica che si traduce in immediata stanchezza morale e desiderio impellente e irrinunciabile di darsela a gambe. E questo desiderio di fuga non è condizionato dagli occhi, ma da ciò che non si vede. Per esempio nella cultura cattolicissima italiana un cimitero è un luogo quantomai lugubre, spaventoso, carico di negatività, invece al contrario non ho mai avvertito sensazioni negative in nessun cimitero nel quale sono stato, anzi il fruscio degli alberi mossi dal vento e il silenzio, mi hanno sempre dato una sensazione di pace. Pensavo di essere strano prima di fare un viaggio in U.K., approfittando della bella stagione. Lì costruiscono perfino le case di fronte ai cimiteri, che lungi dall’essere spaventosi, hanno perfino panchine su cui ti puoi sedere a leggere o consumare un panino o un pasto al volo, nella tranquillità della natura, in mezzo all’erba verde. Capita anche di vedere un gatto nero a volte aggirarsi tra le tombe, perlopiù tutte uguali, non come dai noi, dove i ricchi sono ricchi anche post mortem, con monumenti marmorei degni di imperatori romani e fatti solo per i vivi. Ebbene dicevo del gatto, l’inglese medio, a differenza dell’italiano medio, non trova affatto spaventoso un gatto nero che si aggira sulle tombe e cerca magari qualche topo. Ho visto case costruite a ridosso dei cimiteri e vicino al mare, niente di strano, luoghi suggestivi e bellissimi, specie d’estate. Nessuna sensazione negativa dunque, anzi al contrario, vibrazioni molto positive e rilassanti.

Poi un bel giorno capito insieme ad un mio amico per caso su una spiaggia di conchiglie morte che scricchiolano ad ogni tuo passo: Bradwell-on-sea. C’è vento, un vento che ti tira i capelli, ostinato. Si vede che la costa è esposta al mare aperto, non si tratta di una baia. C’è anche gente che si fa il bagno, visto che fa caldo. Ci sono immensi campi di grano poco più avanti e vicino al mare una chiesa antichissima, di pietra, con pochi banchi e una porta di legno con battenti in ferro battuto, pesante: The Chapel of St Peter-on- the-Wall. E il vento continua a soffiare, fastidioso. Vediamo un cartello, degli edifici. Sono di una comunità, Orthona. Il tipo che la gestisce ci vede e si presenta, sembra accogliente ma il tono della sua voce è monotono, strano, cantilenante, come se volesse ipnotizzarti. Non mi convince. A pelle non mi piace. Non è tanto quello che dice che mi urta ma come lo dice, con fare suadente, accattivante, come se volesse convincerti a far parte di qualcosa per cui sento da subito estraneità profonda. Parla di completa dedizione a dio, del sacrificio, del lavoro, della sua comunità. Già questo termine “comunità” mi ha sempre fatto venire l’orticaria. Provo reale fastidio nell’ascoltarlo e il tono mellifluo mi ricorda quello dell’Omino di Burro della favola di Pinocchio. Dico che dobbiamo andare, che abbiamo delle cose da fare, che non vogliamo partecipare in alcun modo alla vita di nessuna comunità, né cucinando, né facendo altro, che siamo anziani e vogliamo solo goderci il paesaggio e nulla più. Non siamo affatto interessati. Ringraziamo e ce ne andiamo.

Sulla spiaggia dove ripassiamo prima di andar via per fare alcune foto, ho sentito ad un certo punto come qualcuno che mi afferrava il cappuccio, mi sono girato e nulla, solo vento. È stato il vento, forse la suggestione. Non saprei.

Ho buttato tutte le conchiglie che ho raccolto sulla spiaggia per i miei nipotini e ho pensato al Feng Shui, vento e acqua, l’arte cinese di valutare il potere dei luoghi prima di costruirvi un edificio sopra.

In quel luogo non costruirei mai la mia casa, né tantomeno abiterei perché le vibrazioni che ho sentito sono molto negative.

Questione di sensazioni e le sensazioni non mentono mai, nemmeno al cuore disincantato degli atei.

Poi leggo che la chiesa è stata fondata da St. Cedd. La festa di questo santo cade il 7 gennaio, una ricorrenza importante nel calendario satanico, infatti è il St. Winebald Day, giorno in cui si facevano sacrifici umani e animali, una festa del sangue.

Curiosa combinazione?

Non saprei, resta il dubbio e anche il fatto che quel luogo non mi piace.

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