I brizzifrizzi levano l’arma dai turrini

I brizzifrizzi levano l'arma dai turrini

I brizzifrizzi levano l’arma dai turrini

 

The barons, mixed media on canvas by Mary Blindflowers©

 

Di Mary Blindflowers©

I brizzifrizzi sono l’emblema di tutti i prevaricatori, i prepotenti, i professoroni che vincono le cause per dei cavilli legali, ben sapendo di avere le spalle coperte da un sistema che li ha sistemati dove stanno perché hanno seminato e mietuto nel campo di un signore che ha poi provveduto a far loro assaggiare dosi abbondanti di raccolto. Questi signori così sazi e dai ventri ben pasciuti, sono l’emblema di una casta che si riproduce di continuo, autogenerando dal suo seno altra casta in un discorso di aberrante nepotismo in cui va avanti il figlio del professore, il nipote del professore, il parente del professore, il leccapiedi del professore. Poco conta cosa sappia fare e cosa scriva, l’importante è che sappia e voglia aderire ad un sistema di potere estremamente gerarchico e politicizzato in cui un educatore che si definisce di sinistra, altra parola ormai violentata dal radical chicchismo, dice ad una studentessa: “Chi non ha soldi all’università non ci deve venire, fa altre cose”. Già questa frase basterebbe a mettere in dubbio la purezza elementare di un concetto che invece molti pensano sia scontato, ossia l’istruzione per tutti, anche per chi non ha beni al sole. Ma questa è una meravigliosa utopia irrealizzabile e irrealizzata, perché sanno tutti benissimo, anche se lo negano decisamente, che la cultura è in mano ai ricchi, a quell’alta borghesia che ha di fatto, monopolizzato tutto, editoria compresa e che fa andare avanti i suoi rampolli sulla strada del successo e del partito. La cosa divertente è che le ideologie, oggi che comandano le società finanziarie, sono tutte crollate e dunque i partiti di qualunque schieramento, adottano la stessa logica, raccomandare in posti chiave gli esponenti del proprio partito che poi potranno fare gli arroganti e scaldarsi al sole del potere.

 

I brizzifrizzi suonatori in piazza,

trovano la ragione nella stazza,

metro, giudizio, preludio, pranzo e scazza,

crepano i sorbonagri le strutture,

nelle tesi rallegrano giunture,

forza, plagio, mimesi e pesi.

I brizzifrizzi tramutano l’oro in coro,

dei collegi lesi formano cappelli

con cui ornare il culo ai pipistrelli,

i brizzifrizzi suonatori in piazza

levano l’arma dai turrini,

si infilano nei pertugi dei camini.

E noi?

Noi siamo sempre e solo contadini.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Orgia di neologismi bilama in un cocktail di rime ed assonanze che rivelano una poetessa in costante divenire e strutturale ( dalle alternate asimmetriche alle baciate levigate) e sostanzial, pur nel mantenimento del suo incessante hint al topos della ribellione verso l’omologazione interessata ed asservita!

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