Le favolose inchieste della signora Milena Gabanelli

Le favolose inchieste della signora Milena Gabanelli

Le favolose inchieste della signora Milena Gabanelli

Di Mary Blindflowers©

Le ricette della nonna, credit Mary Blindflowers©

 

La mattina mi alzo di buon’ora, un the alla verbena, uno sbadiglio, due click su internet e scopro, tramite le favolose inchieste della signora Milena Gabanelli che l’e-commerce inquina il nostro povero pianeta: 

http://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/commerce-contributo-inquinamento-globale/7fcff954-3426-11e8-a1e2-51062e133ddb-va.shtml

In parole semplici l’imballaggio prevalentemente di cartone che i venditori on-line userebbero per vendere i loro prodotti, aumenterebbe la quantità di rifiuti da smaltire e poi tutti i camioncini che vanno su e giù, in alto e in basso a destra e a sinistra e fanno ping pong e pong ping per recapitare la merce richiesta, un vero e proprio scandalo, un consumo esagerato di carburante che, ovviamente, che fa? Ma inquina!

Eh sì, davvero, deve avere ragione la Gabanelli, del resto se sta dove sta, ci sarà un motivo preciso. Se dice quel che dice, ci sarà una causa o una concausa più o meno politicamente corretta, bene, bene.

Riflettiamo allora.

Oggi devo andare in libreria e poi al supermercato.

In libreria in vetrina c’è sempre il solito pattume commerciale, Dan Brown, Moccia, Volo, e giù di lì. Cerco un libro che non c’è né in vetrina né negli scaffali, lo devo ordinare, chiedo alla commessa e ordino. Anticipo, arriva tra una settimana circa. E penso: ma chi manda il libro alla libreria per farmelo avere, non lo spedisce e non lo imballa? Non lo trasporteranno con spreco di carburante? Caspita io sto inquinando il mio pianeta, e sto inquinando il pianeta perché mi rifiuto di acquistare le proposte commerciali serie inutilità pronte per la mondezza, che la libreria propone, i libri che il sistema vuole che io compri, che quelli come la Gabanelli vogliono che io compri, perché per non inquinare io non dovrei avere personalità. Poi mi chiedo, ma tutti quei libri che stanno già in libreria, ci sono arrivati da soli, volando? Non sono stati a loro volta imballati e spediti e trasportati dentro un camion? E quindi anche i libri che la libreria propone sono frutto di una spedizione, a meno che non si siano magicamente materializzati sul posto per intercessione della Vergine Maria e di tutti i santi in paradiso di cui la libreria stessa propone l’acquisto, quindi io leggendo inquino! Da qualunque prospettiva si valuti la faccenda è così. Poi i libri sono fatti più o meno di carta, e allora inquino due volte perché abbattono gli alberi per farli. Vabbé, non leggo, salvo il mondo oggi.

Meglio mangiare, così vado al supermercato.

Ma quanta bella frutta tropicale che c’è nelle cassette, vorrei chiedere alla Gabanelli che sa tutto sugli acquisti on-line e no, come c’è arrivata quella frutta al supermercato, volando? Non è stata imballata e trasportata? Se la acquistassi on line non farebbero lo stesso? Imballaggio e trasporto, magari però on line riesco a trovarla bio a prezzi più convenienti del negozio sotto casa di prodotti biologici che ti rompe le tasche ogni volta che ci entri e non ti dà un imballaggio di cartone, ma di plastica. Oltretutto non è che ho tutti i negozi del mondo sotto casa, quindi se devo andare in libreria o al centro commerciale dove c’è il supermercato, che devo fare? Salgo in macchina, mi infilo nel traffico e guido fino a là. Caspita ma sto consumando carburante! Oltretutto in fila per ore davanti ad altre macchine, e tutto per prendere della frutta o un pacco di the che è stato prodotto in Cina e che è volato rigorosamente senza inquinare, foglia a foglia, dalla Cina al centro commerciale europeo, come per magia, oplà!

Non è stato raccolto, immagazzinato, imballato dentro una fabbrica con consumo di elettricità e trasportato dalla Cina fino all’Europa per farmelo avere su un maledettissimo scaffale, dentro una piccola scatola, no, secondo la Gabanelli è volato! Se lo ordinassi direttamente dal posto di produzione on-line e direttamente in foglie senza bustine, invece non volerebbe, inquinerebbe! Misteri dell’e-commerce.

A questo punto mi chiedo, non è che queste inchieste che hanno un valore di credibilità pari a zero, abbiano l’unico scopo di farci comprare ciò che il sistema vuole? Quello che troviamo nei centri commerciali, nelle librerie monopolizzate dal sistema?

Perché on-line si trovano un sacco di libri e prodotti interessanti spesso a minor prezzo. Per esempio i libri di autori poco conosciuti non sempre riescono ad arrivare in libreria, ma si acquistano tramite e-commerce, perché le librerie, se si eccettuano quelle alternative e libere che sono ben poche, ordinano solo i libri dei grossi editori e di autori raccomandati che costantemente con il loro nulla fritto, intasano con prepotenza ogni scaffale.

Credete veramente che queste inchieste vengano fatte in buona fede? Che non abbiano uno scopo preciso? E pensate davvero di non contribuire all’inquinamento del pianeta andando a comprare il libro dell’ultimo scrittore di partito pubblicato da Mondadori & Company, in una libreria perfettamente allineata al potere dominante?

E Il Corriere della sera come arriva in edicola, volando? Non viene trasportato, e per trasportarlo in tutta Italia e oltre confine, non ci vuole il carburante? Oppure si materializza nelle mani di chi vuole leggerlo come per magia?

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

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