Pipe da collezione tra il grottesco e il faceto

Pipe da collezione tra il grottesco e il faceto

Pipe da collezione tra il grottesco e il faceto

Di Mary Blindflowers©

In cui si parla di pipe, credit Mary Blindflowers©

 

Edimburgo, la capitale della Scozia dal 1437, è una città gotica, affascinante e vivibile se si sopporta bene il freddo; è quasi sonnolenta durante il giorno, tranquilla, sembra destarsi la sera ai rumori tipici della città, con la gente assiepata dentro i locali e i ristoranti. I turisti si sparpagliano attorno al castello antico che troneggia e sembra guardarvi dall’alto, con la sua compostezza di pietra.

Curiosando e passeggiando per le strade di questa meravigliosa città, siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio di comprare libri, e nella fattispecie il lupo sarei io, mi imbatto in un bookshop di libri usati. Senza pensarci su due volte, entro. Camino vittoriano originale, libri su libri dai dorsi colorati, piacevolmente disposti per la gioia dei lettori ad ogni angolo, un tepore che invita a non uscire più. Il titolare o chi per lui, ha una faccia simpatica, accogliente. Mi piace l’odore della carta, curiosare tra gli scaffali, perché si scopre sempre qualcosa di interessante. Così sfoglio qualche libro. Nell’angolo dedicato alle lingue straniere trovo un curioso libretto autografato, in italiano, che attira subito la mia attenzione. Si tratta di una brossura firmata da Dino Tonon e Roberto Seno, edita da un editore veneziano nel 2008, Mazzanti. Il titolo è insolito: “In cui si parla di pipe, historia e croniche de l’Achademia della pipa in Vinegia”.

Bookshop, credit Mary Blindflowers©

 

Apro il libro, e leggo la citazione di un anonimo: “Il fumo nuoce gravemente alla salute e rinfranca lo spirito. Il che, secondo qualcuno, è ancora più pericoloso”.

Do uno sguardo alla Premessa dei Curatori: “Pubblichiamo queste stille di storia e di sapienza così come le abbiamo trovate, né ce ne voglia il Lettore ma piuttosto, proseguendo con maggior audacia e dottrina la nostra intrapresa, tenti l’agone e si cimenti nell’arduo obbiettivo di dare un senso compiuto agli scritti da noi con tanta dedizione discoverti. Perché, noi, lo confessiamo, non ne vediamo alcuno”.

Il testo non sembra mancare d’arguzia, così lo compro e non me ne sono affatto pentita.

Citazioni, versi, aneddoti tra il faceto e il grottesco, di una Venezia dei tempi che furono. Storie argute dalle sfumature solo apparentemente ingenue, per un percorso gradevole tra il sornione, il collezionistico e la leggenda piena di botte, di fantasmi, burle, trinciato e aroma di fumo.

Un testo, quello di Tonon e Seno, che si legge tutto d’un fiato e che ha come filo conduttore e protagonista indiscussa sua maestà la pipa, che non è solo uno strumento per fumare, come alcuni volgarmente possono essere indotti a pensare dalla cattiva informazione. Viene precisato molto chiaramente che la pipa oltre che una passione è indiscutibilmente un oggetto d’arte che può rimanere anche vergine, ossia non venire mai fumato, ma solo posseduto per il piacere di avere in mano un ottimo pezzo da collezione.

Si passa così “dall’incongrua pipuccia/ del tempo che fu”, alla burla delle pipe imitazione schiuma, fatte di gusci d’uova; dalle disquisizioni sulle pipali lunghezze ideali, alle pipe d’Ulm; dalla pipa del famigerato pirata Barbanera, che recava inciso un teschio e due ossicini incrociati, fino alla Chioggiotta, alla ricurva con vena ricurva e innesto a floc, alla diritta naturale in formato gigante, alla Canadese liscia chiara, a petrolio, ad acqua, in radica, con strani segni incisi, cinese, napoletana, di pannocchia, di schiuma di mare o sepiolite, silicato idrato di magensio, etc, etc.

Il testo è, come si recita in quarta di copertina “dichiaratamente ispirato all’indimenticabile “Libro delle pipe” di Dino Buzzati e Eppe Ramazzotti” di cui vuole rappresentare “la modesta continuazione”.

Leggendolo mi sono divertita. Se lo scopo di un libro è quello di suscitare curiosità intorno ad un argomento, credo che in questo caso sia stato pienamente raggiunto e con intelligenza.

Dopo averlo letto, infatti, credo che approfondirò l’argomento “pipe da collezione”, perché è assolutamente vero che non occorre fumare per apprezzare alcuni pezzi incisi finemente e con grande maestria.

Le pipe possono avere, ad esempio, se incise, grande valore e bellezza, oltre che diverse forme e misure.

Si possono ovviamente collezionare pur non essendo fumatori.

La splendida pipa che è stata incisa con scene del matrimonio della principessa Luisa, figlia della regina Vittoria, e attribuita a Joseph Krammer, Vienna, 1871 circa, è stata battuta all’asta da Christie’s a Londra il 23 maggio 2006, per ben 50.000 dollari.

Le pipe sono oggetti d’arte tutt’altro che trascurabili e i collezionisti, fumatori o no, lo sanno bene. Il fumo nuoce dunque alla salute ma in compenso ha portato le pipe che giovano alla bellezza. La morale è soltanto una e rimanda a certe filosofie ben note: in ogni male c’è un po’ di bene e viceversa.

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

Comment (1)

  1. Rita

    Entrare in questa libreria col camino originale e trovarci questi tesori sarà stata un’esperienza a dir poco magica

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