Di Mary Blindflowers©
Neve a marzo, credit Mary Blindflowers©
Sviene, immoto tempo consacrato al peggio, luce e dileggio di possibilità, il robot avanza nella psicosi collettiva, il robot si fa specie e diva a consacrata mente, saliamo su patiboli scaldati con l’osteggio, coi velluti incisi chirurgicamente, arabeschi primitivi, oche sigizie, gelo rosso di sangue rappreso dentro gli uffici stinti delle rappresentazioni sfarzo di girini vivi-sezionati.
Robot calibrati in cappotto scuro scaldano minestre prepagate, preparate dentro fucine grigie. Il mostro muove la coda, il Leviatano riscalda col dito a muro la sua broda senza sale, solo il miraggio è il viraggio ardito a sognoviaggio. Solo questo rimane nell’incostanza di una neve a marzo. L’orologio ha l’impuro quarzo rotto. Tutto il tempo è come defluito.
(2018)
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