Giustificare l’orrore la nuova moda dei social

giustificare l'orrore la nuova moda dei social

Giustificare l’orrore la nuova moda dei social

Di Mary Blindflowers©

 

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Acefalo, pastel on paper by Mary Blindflowers©

 

La contestualizzazione integrale è la nuova moda dei social, una sorta di giustificazione post-prandiale dell’orrore tramite la categoria aleatoria e per certi versi inesistente, del tempo. Siccome i greci e i latini erano, a detta di questi sapienti contestualizzatori della domenica, tutti pedofili, se un famoso poeta latino era pedofilo, inutile condannarlo, ai suoi tempi era normale e siccome la legge permetteva, era addirittura nel giusto. Siccome nel Cinquecento era di moda che gli artisti si trastullassero con gli allievi imberbi, non possiamo giudicarli con il metro della sensibilità contemporanea, dobbiamo per forza superare il tempo in cui viviamo e impedire a noi stessi di provare orrore.

Ma perché?

Un mostro è sempre un mostro, in qualunque tempo e che gli uomini siano creature mostruose non è affatto una novità e nemmeno che in ciascuno di noi possa convivere il buono e il cattivo contemporaneamente. La storia costruita a tavolino, quella dei benpensanti cattolici o della stessa propaganda fascista che ha decretato, per esempio, che Leonardo, sia l’intoccabile genio universale, la stessa che costruisce miti di facile consumo, ci presenta una verità parziale, fatta di omissioni, di lacune, di cose che non devono essere dette.

Si prende tutto il buono, esaltandolo all’ennesima potenza e si dimentica il cattivo. Se casualmente tra uno stipite e l’altro di porte sigillate e di segreti custoditi, il lato oscuro dovesse improvvisamente saltar fuori, a causa di qualche ricercatore imprudente e più libero, ecco la carta del tempo da giocare come un asso pigliatutto che convince le masse della bontà del male, che autosuggestiona, violando le verità storico-scientifiche reali, a favore di storielle confezionate per elevare il prestigio nazionale, per favorire una fazione politica, uno schieramento, un’associazione, un’idea preconcetta ormai cristallizzata nella coscienza collettiva grazie al bombardamento mediatico.

Una volta costruito il mito, questi è inviolabile, chi lo tocca è un folle, chi lo critica un superbo, un idiota che non capisce bene come si campa, uno sputasentenze. Il mito è un genio e al genio si perdona sempre tutto, qualunque cosa faccia.

C’è un motto misogino che dice: “alle donne belle si perdona tutto”. Le brutte possono dunque anche crepare, secondo questa logica distorta, perché se non sei favorito dalla sorte, nessuno ti giustifica, ti aiuta, ti comprende. Lo stesso accade per il genio costruito dai burocrati e dagli intellettuali di regime. Il genio, dopo opportuna propaganda che lo rende tale, non può e non deve essere contestato. Anatema a chi lo fa.

Nascono così delle immagini false di personaggi storici che la scuola e i giornali e i libri politicamente schierati, e la pubblicità che sforna magliette e gadget con immagini e sentenze studiate ad hoc per alienare, ci descrivono, lavandoci opportunamente i neuroni con l’idea che il mondo sia sempre stato bello e pieno di fiori colorati, che il genio è d’oro puro da non confondere con la pirite, e che il cielo è blu.

Guardando bene però nessun cielo è solo veramente blu e dimenticare che ci sono anche le nuvole non è dare un resoconto storico attendibile, è semplicemente manipolare la storia a proprio favore, esibendo immagini parziali del reale come ha fatto il fascismo con Leonardo. La data di inizio della sua fama imperitura è il 1939, il luogo Milano, Palazzo dell’Arte. Da lì parte tutto. Che poi nessuna delle sue invenzioni abbia di fatto funzionato realmente, o che molti suoi disegni siano incompleti, che usasse un tipo di pigmenti che nemmeno hanno resistito troppo nei suoi dipinti abbondantemente, forse anche troppo, restaurati, o che fosse un pedofilo, che importanza ha? Il genio è genio. Si ammira e basta.

E quanti geni dimenticati sussurrano tra gli stipiti delle porte chiuse aspettando all’inferno di essere riconosciuti?

Quanti? Voi lo sapete?

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