La simulazione, una selezione invertita

La simulazione una selezione invertita

La simulazione, una selezione invertita

Di Mary Blindflowers©

I pesci morti, credit Mary Blindflowers©

 

La simulazione in natura è uno degli aspetti della lotta per la vita. Pungiglioni finti, colori vivaci per simulare velenosità in piante e animali. Alcune specie vegetali simulano il colore di altre specie nocive per allontanare gli insetti, altre si mimetizzano. Scrive Giuseppe Ingegneros nel suo libro, La simulazione della pazzia, Torino, Fratelli Bocca editore, 1904: “Nei fenomeni del mondo inorganico le simulazioni sono casuali, mancano di vero significato selettivo; lì la lotta per la vita solo esiste in grazia dell’analogia, nel senso metaforico, con quella degli esseri organizzati, e il suo scopo, non può essere, in nessun ruolo, il servire come mezzo di lotta, come arma di selezione. Qui la simulazione è e non può essere che incosciente e involontaria… Incosciente e involontaria è pure la simulazione tra gli esseri organizzati meno evoluti… però deve constatarsi il fatto che già la simulazione acquisisce un’importanza selettiva innegabile. Qui dobbiamo dichiarare che se non ammettiamo che la simulazione sia un fatto volontario e cosciente nel regno vegetale, è perché non si è finora osservato nessun fenomeno speciale che meriti di essere classificato in tal modo… E poi se le funzioni superiori si trovano già in stato larvatissimo nel più infimo organismo vivente…, non si vede per qual ragione il vegetale, che è esso pure un complesso di cellule, non debba avere una vita psichica elementare. Nel regno animale la simulazione è causa di importantissime selezioni, che si operano a mezzo del mimetismo: omocromia ed omotipia. Nella maggior parte dei casi i fenomeni di simulazione sono coscienti ma rimangono quasi sempre involontari. Solo in un piccolo numero di casi possono veramente dirsi coscienti e volontari. Essi rappresentano il mezzo di lotta per la vita scelto dall’animale che lo trova il più vantaggioso tra quanti sono alla sua portata. Tra gli uomini la simulazione è un fatto cosciente e volontario che produce risultati selettivi inferiori, permettendo, assieme ad altre forme di frode, che sopravvivano i meno forti, deboli e degenerati di ogni genere, producendo quello che in sociologia chiamansi, selezione invertita”.

In poche parole l’uomo è l’unica creatura vivente che mente, simula e froda volontariamente ma non per pura necessità vitale, come fanno gli animali e le piante che usano la simulazione per sopravvivere, bensì per creare una sorta di dominanza dei mediocri, i quali frodando e mentendo, raggiungono posizioni di potere. La storia dell’umanità è l’unica che afferma la supremazia del debole, dello scarsamente talentuoso, dell’ingannatore, in barba a Darwin e alla sua teoria della selezione naturale che privilegerebbe “i migliori”.

La società umana attuale è un mondo alla rovescia, ossia un universo nel quale chi mente di più vince. I politici mentono per ottenere voti e tutti sanno che mentono, ma continuano ad ascoltarli lo stesso e a votarli; i nobili dicono di avere il sangue blu e sulla base di questa bugia, pensano di essere migliori degli altri, e di avere diritto alla ricchezza, anche se il loro sangue è rosso come quello di tutti i plebei poveri; gli scrittori che tuonano contro il sistema, ingannano il mondo, facendosi da soli false recensioni che poi vengono firmate dagli amici giornalisti su giornali corrotti e dall’informazione eternamente filtrata; gente senza talento apre bocca in tv, spandendo la sua saggezza mitica da oca che ciarla; parla chi non ha nulla da dire e chi ha qualcosa da dire viene isolato e messo a tacere; l’innocuità depensante è considerata un pregio anziché un difetto; se c’è qualcosa che non va tutti zitti per paura di compromissioni che magari un giorno potrebbero precludere la brillante, auspicata carriera; se un amico sbaglia tutti a dire bravo, continua così. Siccome è un amico, si deve dire che tutto va bene. Gli amici non si criticano.

Movimenti di superficie, scarsa capacità d’indagine, occhi chiusi, bocche cucite, omertà, finzioni, capelli e denti posticci su sorrisi stereotipati.

L’uomo si considera un animale superiore, un essere che produce arte e bellezza, poesia e letteratura, musica e possibilità.

Possibilità certo, ma per chi?

Per chi mente, per chi simula, per chi inganna, e non come fanno piante e animali che hanno conservato l’innocenza e assumono un colore diverso per non essere mangiati dai predatori.

L’uomo simula per predare, per consentire a chi non ha talento di diventare forte. Un processo invertito dunque, dove la debolezza è forza, dove la scarsità di idee, è ricchezza.

Un mondo depauperato, destinato al tracollo, all’implosione su se stesso.

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