Anoressia-obesità, cosa non si farebbe per vendere una mutanda©

Anoressia-obesità, cosa non si farebbe per vendere una mutanda©

Di Mary Blindflowers©

Modelli statici, credit Mary Blndflowers©

 

Spettri che sfilano in passerella, sognando tramezzini megagalattici e ben farciti, donne grissino, diafane, con le costole ben in evidenza, senza forme, oppure scheletri in silicone di cui l’unica parte originale è il mignolo. Di anoressia si muore, l’anoressia è una malattia.

Ma ecco che ora, contro la cultura dominante dell’ingoiate un verme solitario per essere secche e felici, arriva il rotolo rampante, la ciccia esuberante, la coppa straripante delle modelle in carne, proposte alle masse dai furbi come preziosa risorsa “controculturale”.
Si vedono sempre più spesso modelle chiaramente sovrappeso, che avranno fatto più di una seduta spiritica dentro i Mc Donald’s, sbandierare come modelli di bellezza senza tempo, esempio di libertà e di un rapporto “più sano e genuino col corpo”, le loro cicce al vento. Poi i commentatori della domenica su fb dire: “queste donne sicuramente hanno un ottimo rapporto con il loro corpo, migliore di quelle magre e sono belle”. Però la bellezza è soggettiva e non si può né si deve dedurre da una foto statica perché ogni persona è un universo di significati che possono piacere o no. Lo stesso dicasi del rapporto con il corpo che non dipende affatto dalla bellezza, infatti ci sono donne bellissime che hanno un pessimo rapporto con la propria dimensione materiale e altre, meno attraenti che invece si piacciono. Mi chiedo come si faccia a dedurre il rapporto che un essere umano ha con il proprio corpo da una semplice foto, scattata oltretutto da chi vuole solo fare business, sfruttando le capacità di identificazione della donna media tracagnotta abituata a pensare poco e a sorbirsi passivamente tutto ciò che il sistema spacciato in questo caso, per alternativo e controsistemico, propone. Il sovrappeso pare oltretutto che non faccia tanto bene al cuore, dunque proporre come contromodello anti-anoressia un altro modello altrettanto sbagliato, forse non è tanto intelligente.
Non sarà tutta una scusa questa storia del contro-modello, un metodo rapido per fare soldi, sì, perché, siccome moltissime donne comuni mortali sono in sovrappeso, sarebbero felici di comprarsi un paio di mutande di pizzo pubblicizzate da una modella rotolosa anziché da un insetto stecco di ultima generazione robotica e massificante. Così, quella stessa signora che ha acquistato le mutande di pizzo, può mostrare alle amiche la modella che le assomiglia e poi invitarle per un bella abbuffata generale al fast-food, tanto grasso è bello, lo dice pure la pubblicità, ormai va di moda. Del resto le dame del cinquecento non erano obese? E non erano belle? Le nostre nonne non dicevano forse grassezza fa bellezza? E poi un po’ di ciccia ci vuole… Le persone grasse sono più simpatiche…
Luoghi comuni, nonne che hanno prodotto generazioni di infelici cardiopatici.
Ma veramente non ci rendiamo conto che siamo solo marionette? Che la moda sfrutta le nostre debolezze imponendoci dall’alto uno stereotipo di bellezza che, in realtà, non esiste? Che per fare soldi ci fanno perfino credere di essere contro il sistema, mentre forse, vogliono venderci solo un paio di stramaledette mutande?
La vera rivoluzione sarebbe non avere modelli, né grassi, né magri, né di silicone, né di plastica, né di ossa, né di grasso, essere semplicemente esseri pensanti, poco importa se belli o brutti. Ma spiegare questo a talune alternative  pseudo-intellettualette frequentatrici dei Social, che non vedono al di là del loro corpo identificato in assurdi modelli imposti, forse sarebbe troppo complicato, richiederebbe uno sforzo di intelligenza che non sono disposte assolutamente ad affrontare, meglio abboccare a tutti gli ami…
Gli esseri pensanti sono, a quanto pare, in estinzione.

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