Le donne del pop©

Le donne del pop©

Di Roby Guerra©

Strumenti musicali, credit Mary Blindflowers©

Con stile squisitamente giornalistico-culturale, il musicista (e scrittore) Carlo Zannetti, residente a Padova e originario di Ferrara,  distilla  una sorta di microstoria della musica rock pop:  in “Il Tormento del Talento. Racconti” capitoli su Chuck Berry, Elvis Presley, Ella Fitzgerald,,  i Beatles (John, Paul, George e Ringo), Johnny Cash, Jimi Hendrix, Janis Joplin,  Bob Marley, Ray Charles, Freddie Mercury, Brian May, Johnny Cash, Elton John, David Bowie, Sting, Peter Gabriel, Prince e George Michael, Giorgio Moroder, le italiane, le francesi. Racconti  saggistici e biografici, in una scansione intenzionalmente non cronologica storica, ma originalmente affettiva e pulsionale dell’autore.

Questa esplorazione testimonia da un lato la memoria della pop cultura come ultima rivoluzione culturale del nostro tempo di massa propulsiva. Dall’altro nello specifico nell’eBook, l’emersione delle donne come protagoniste artiste nella cultura moderna: Zannetti ha ulteriormente biografato, tra musica anche blues-jazzistica o “ricercata, electro disko, “leggera” e persino hot music contemporanea, molte Stelle Star rosa shock, tutte a modo loro perturbanti: Aretha Franklin, Edith Piaf, Whitney Houston, Sylvie Vartan, Dalida, Donna Summer, Carole King, Cher, Madonna, Annie Lennox, Kate Bush, Tracy Chapman, Sinéad O’ Connor, Adele, etc.

Dall’eBook il capitolo su Donna Summer:

CARLO ZANNETTI Donna Summer, la Regina della Disco Music

Nel magnifico film “La leggenda del pianista sull’Oceano”, il premio Oscar Giuseppe Tornatore racconta in modo singolare, in una scena memorabile, le perplessità e le domande che  suscitano in lui alcune delle più importanti quanto improvvise scelte di vita compiute dalle persone. 

Chi mi conosce sa che quella delle coincidenze fortuite é uno degli argomenti che  da sempre più mi affascina. 

Il trombettista Max, interpretato dall’attore Pruitt Taylor Vince, che nel girato é un grande amico del protagonista Danny Boodman T.D. Lemon  detto Novecento (Tim Roth), spiega o meglio cerca di spiegare il perché Novecento decide inaspettatamente di scendere per la prima volta dalla nave che é stata la sua casa da quando é nato fino all’età matura . Il monologo é meraviglioso : “ A Novecento, quella famosa notte, andò come va per i quadri! Stanno su per anni, e poi senza che accada nulla, ma dico nulla….Frannn! Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, però loro a un certo punto…… Frannn! Cadono lo stesso, nel più assoluto silenzio, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro…… Frannn! Non c’é una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Frannn! Cos’é che succede ad un chiodo per farlo decidere che….proprio….non ne può più? C’ha un’anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Il chiodo ne ha discusso a lungo col quadro? Erano incerti sul da farsi? Ne parlavano tutte le sere, da anni, e poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante preciso? O lo sapevano già dall’inizio , i due? Era già tutto combinato?!! “Guarda io mollo tutto fra 7 anni!-Per me va bene ! Allora intesi per il 13 maggio -Ok? A mezzogiorno! Facciamo mezzogiorno e tre quarti ! D’accordo! Allora Buonanotte”.  Così 7 anni dopo, il 13 maggio a mezzogiorno e tre quarti … Frannn!!! “ E’ impossibile da capire. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all’Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto, mi guardò negli occhi e mi disse: Domani a New York scendo da questa nave. Frannn! “

E’ proprio così !

Nei primi anni ’70 , una bellissima donna di nome LaDonna Adrian Gaines un bel giorno decise di lasciare gli U.S.A. per un ingaggio di lavoro in Europa. In fin dei conti lei sapeva fare spettacolo, era una brava ballerina, una fotomodella ed un’ ottima cantante. 

Anche un giovane altoatesino, proprio in quegli anni fece lo stesso. Egli lasciò la soave val Gardena  per aprire uno studio di registrazione in Germania.  Giorgio Moroder, un raffinato musicista, un favoloso compositore che poi nel tempo ricopri anche il ruolo di produttore. Un uomo che vinse anche tre Oscar per le colonne sonore dei film “Fuga di mezzanotte”,  “Flashdance”e ”Top  Gun”.

Entrambi si ritrovarono a Monaco di Baviera . Nella città tedesca La Donna Adrian Gaines incontrò il futuro marito Helmut Sommer dal cui cognome derivò in seguito il suo nome d’arte, Donna Summer . E poi….Frannn!!!  Un giorno conobbe proprio Giorgio Moroder e proprio con lui iniziò un percorso artistico eccezionale tempestato di indimenticabili successi . 

La vocalist statunitense nacque l’ultimo dell’anno del 1948 a Boston, fu  una grandissima cantautrice e quindi non solo una cantante. Una donna da 150 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, che anche lei vinse  un premio Oscar  con il singolo “Last Dance”del 1978.

Nella seconda metà degli anni ’70 i suoi brani “I Feel Love” e “Hot Stuff” impazzavano nelle discoteche di tutto il  mondo facendo ballare milioni di persone che inevitabilmente ancora oggi associano la sua splendida voce e quelle innovative sonorità  ai loro momenti di vita dell’epoca . 

E’ il mondo sfarzoso ed affascinante della Disco Music d’autore, un periodo nel quale andare ad assistere ad un suo concerto dal vivo era come vedere un film. Vestiti di brillanti, coriste impeccabili, pubblico che non cedeva alla tentazione di scatenarsi in un ballo infinito accompagnato dai ritmi assolutamente irresistibili. 

Ma la storia di Donna Summer fu molto più complicata dell’immagine che lei offrì  ai suoi numerosissimi fans. Fu una realtà completamente diversa, all’interno della quale lei non si ritrovò ad essere solo una felice cantante sexy dotata di un magnifico corpo ricoperto di “paillettes”.  Ad un certo punto si dovette rendere conto di non essere mai stata la ragazza  del suo primo successo mondiale “Love To Love You Baby” del1975, quel disco nel quale simulò più di 16 minuti di orgasmi. 

La sua vita era diventata una triste vicenda intrisa di sensi di colpa per la decisione di affidare sua figlia ai nonni a causa degli impegni lavorativi e  dei lunghi viaggi per le numerose tournée in giro per il mondo.  Fu  una quotidianità avvelenata dalle crisi esistenziali, dai problemi legati ad alcuni esaurimenti nervosi e da successivi declini artistici.

Il conto da pagare per non essere riusciti a rimanere  se stessi nella vita purtroppo é un conto molto salato che prima o poi si é costretti a saldare. La cantante statunitense non fu mai veramente felice.

Morì nel 2012 in Florida all’età di 63 anni per un cancro ai polmoni.

Per conoscere una diversa e sorprendente Donna Summer potete ascoltare due canzoni melodiche stupende: “My Life” e “Sometimes Like Butterflies”. 

Donna Summer o  LaDonna Adrian Gaines… forse fu proprio questo  il suo dilemma.

Info

https://www.bookrepublic.it/book/9788826095899-il-tormento-del-talento-racconti/

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