L’acchiappapolli, poeti, concorsi truffa

L'acchiappapolli, poeti, concorsi truffa

L’acchiappapolli, poeti, concorsi truffa

Di Mary Blindflowers©

L'acchiappapolli, poeti e truffa

La fabbricazione di una bugia, credit Mary Blindflowers©

 

L’acchiappapolli, poeti e truffa

In Italia e anche altrove fioriscono concorsi letterari a pagamento, pubblicazioni EAP travestite da editori gratuiti che pretendono l’acquisto di un certo numero di copie dall’autore. Gli acchiappapolli promettono l’inserimento delle poesie del malcapitato in fantastiche antologie che raccolgono le speranze di quanti pensano di poter iniziare un serio percorso letterario slacciando i cordoni della borsa per comparire con uno o due componimenti dentro testi che hanno una distribuzione assolutamente pari a zero. Un grande business che continua ad alimentare illusioni e vanità.

Questa è la trascrizione di una telefonata del 20-04-2013 ore 9:30 del mattino.

“Pronto? Cerco la signora X”.
“Sono io”.
“Mi scusi se la disturbo a quest’ora, le ruberò poco tempo. Vorrei parlare di poesia ”.
“Mi dica”.
“Mi presento. Parlo per conto di “Poeti e poesia”. Ricorda che durante l’estate scorsa ha mandato due poesie per un concorso gratuito?”.
“Sì, mi ricordo, purtroppo”.
“Perché purtroppo. Dovrebbe dire per fortuna. Le sue poesie hanno superato la nostra selezione e potrebbero far parte di un’opera di più ampio respiro”.
“Davvero?”.
“Certamente, per noi questi concorsi sono una miniera d’oro di testi poetici validi da poter inserire nella nostra antologia. Non le piacerebbe entrare a far parte della rosa dei poeti che pubblicano con noi?”.
“Dipende”.
“Il nostro portavoce, Elio Pecora…”.
“Ah, ho capito, già mi avevate telefonato ad agosto. Grazie, non mi interessa”.
“Ma come mai! Tutti i poeti vogliono pubblicare le loro poesie, anche per ricordo”.
“Non voglio pubblicare con voi perché non siete free, in poche parole chiedete i soldi per pubblicare e io non sgancio, tanto per essere chiari, poi non distribuite, un’operazione senza senso”.
“La sua ingenuità mi fa ridere”.
“Davvero? E perché?”.
“Lei forse non ha mai pubblicato”.
“Ho pubblicato da poco un libro di poesie, invece, tra le altre cose…”.
“Ecco, allora non sia ingenua. Elio Pecora, qualche giorno fa, diceva che anche i grandi poeti hanno pagato per pubblicare”.

“Io non sono una grande poetessa, infatti non ho pagato niente”.
“Lei si illude, mia cara, ma sa meglio di me che poi l’editore, anche se non l’ha fatta pagare per stampare, le chiede l’acquisto di un certo numero di copie”.
“Assolutamente no. Non ho acquistato neppure una copia, anzi, per cronaca, l’editore mi ha mandato copie omaggio”.
“Elio Pecora dice…”
“Scusi, ma chi cacchio è Elio Pecora?”.
“Certamente non la Signora X!”.
“Vero, io non presto il mio nome per delle truffe acchiappapolli”.
Riattacca….
Ai lettori l’ardua sentenza.
Siamo nel 2017 e ancora “Poeti e poesia” va avanti pubblicando a pagamento poesie in antologie che nessuno leggerà e ogni tanto manda alla Signora X che poi sarei io, richieste di partecipazione per mail e su fb. La vanità dei poeti non ha limiti, l’insistenza di chi specula, neppure.

https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

Libri Mary Blindflowers

 

 

 

 

Comments (3)

  1. Vitaliano

    Esauriente! Molto istruttivo. Mi sono sempre chiesto cosa si nascondesse dietro questi “Concorsi di Poesia” che propagandano come “Gratis”.
    Eccellente cacciatore di Bufale.
    Grazie Buffalo Bill,

  2. Barbara

    Ciao, posso confermare al 100% quanto da te narrato. Ho partecipato ben due volte al concorso “Poeti e Poesia”, la prima volta a marzo dell’anno scorso e la seconda a dicembre. Il primo tentativo mi ha pubblicata in un’antologia della Casa Editrice Pagine, tuttavia ha comportato l’acquisto di un numero di copie (nel mio caso 7, poiché le mie poesie inserite erano 7) e, dunque, una spesa non inferiore ai 170€. Era la mia primissima esperienza con i concorsi letterari e perciò ho deciso di fare un piccolo investimento. Il primo campanello d’allarme però non ha tardato ad arrivare: dopo essere stata contattata dalla redazione di Pagine, ho preso un paio di giorni di tempo per riflettere riguardo alla proposta (soprattutto dovevo tenere conto dell’opinione dei miei genitori, essendo all’epoca al terzo anno di università e non indipendente). Quando ho avuto l’ok dalla mia famiglia e ho deciso di ricontattare Pagine, nessuno mi ha risposto per una giornata intera, perciò ho subito scritto una mail a Poeti e Poesie, la cui risposta mi ha quasi provocato un infarto: ho ricevuto letteralmente una minaccia di denuncia poiché loro stessi mi avevano chiesto dei soldi e, domandando informazioni a riguardo, avevo “diffamato loro e il loro lavoro”, dunque se non volevo “avere problemi con la legge” e non “avevo voglia di scherzare” (parole scritte da loro), dovevo immediatamente scusarmi e cancellare la mail.
    Ad ogni modo, l’editore di Pagine mi ha poi risposto e inviato l’IBAN a cui destinare il versamento.
    Sempre gli stessi paladini della giustizia e della valorizzazione dei poeti e delle loro opere (ma quando mai?), si sono ripresentati a dicembre per propinarmi la solita storiella dell’antologia famosa in tutta Italia, della video poesia su YouTube, sul sito dedicato a me ecc., ma quella volta ho rifiutato, considerato anche il compenso richiesto, pari a 300€.
    Di nuovo, la settimana scorsa hanno ripetuto a pappagallo lo stesso discorso sui loro progetti obbligandomi, in caso di partecipazione, all’acquisto di 10 copie, dal prezzo pari a 290€. Al mio “non posso permettermelo” (in casa mia siamo in 3 a campare con lo stipendio di 1), non contenti mi hanno fatto un “piccolo sconto solo per me”, proponendomi l’acquisto di “sole 6 copie” al prezzo di 183€.
    È davvero così che lavora un editore degno di questo nome, che ha a cuore il successo dei suoi scrittori? Io non credo.

    1. Destrutturalismo

      No, non si lavora così, assolutamente, un editore primo non chiede nemmeno un soldo se crede in un autore, secondo fa eventuale revisione e controllo del testo, impaginazione, pubblicazione, rendicontazione sulle vendite e paga i diritti.

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