Ode alla Grazia del catto-misogino©

Ode alla Grazia del catto-misogino©

Di Mary Blindflowers©

La pianta verde, credit Mary Blindflowers©

Il fanatismo è una malattia dell’anima, un principio bacato di esclusivista intolleranza, un modo che hanno i servi per servire poteri più grandi, più forti, che li usano come burattini.

Scriveva il filosofo Bertrand Russell nel suo saggio Perché non sono cristiano: « […] non sono cristiano: in primo luogo, perché non credo in Dio e nell’immortalità; e in secondo luogo, perché Cristo, per me, non è stato altro che un uomo eccezionale».

Simili posizioni suscitarono ostracismi ed ire violentissime da parte degli ambienti clericali.

Ancora oggi i cattolici faticano a concepire che ci possa essere nel mondo qualcuno che non crede nelle loro madonne e nell’apparato business dei santi, nonché nello sfruttamento della figura di quell’uomo che fu Gesù, a fini che spesso di spirituale hanno ben poco. Cristo, assieme a sua madre, la donna non donna, dalla sessualità inesistente, rappresentano la pietra miliare, il sostegno più grande e l’affare più lucroso del cattolicesimo. Nel loro nome si è ucciso, torturato, inquisito, guadagnato, sfruttato, imposto il proprio punto di vista agli altri, manipolato coscienze e vita privata dei singoli.

Mentre predica amore universale, il fanatico si accanisce con inusitato livore contro tutti coloro che non credono nei principi a cui egli si vota. Nell’era dei social e della comunicazione di massa, i cattolici postano madonne e santini nei loro profili, riservando parole forti a chiunque non li adori. Nell’era di facebook essi vivono nella convinzione di far bene ad insultare chiunque non creda nel loro dio. Così accade che un fervente catto-misogino che porta il nome di chi ha rinnegato Cristo tre volte, non accetti una poesia che esprima libertà religiosa e, ferrato con l’armatura del suo “amore universale”, senza argomentare, perché il dogma non si discute, arrivi impettito e fiero come un pollo già spennato, ad insultare l’autore di quella poesia, a segnalarlo inutilmente perfino, perché il pluralismo d’opinioni non è consentito. Questo si chiama fanatismo. Chi insulta non ha argomenti, non ha capacità di discutere civilmente con l’altro, ha soltanto la volontà di annullare il pensiero degli altri con l’acredine del dogma e un monopensiero che va contromano sulla strada dell’intelligenza: “Ho ragione io perché ho ragione io e chiunque non accetti la mia ragione, unica e sola, è un essere che va eliminato e io lo insulto”.

Questo modo di pensare che contraddice i principi di Cristo e l’amatevi l’un l’altro come lui avrebbe amato noi, oltre ad essere simbolo di pochezza mentale, tradisce anche il fatto che il fanatismo, purtroppo, è una pillola evergreen, un gemito di mediocre contraddizione interiore e un principio assoluto di non pensiero, ben lontano dall’estinguersi.

Io rispondo solo ode alla grazia ragionata, a quella grazia che tu, catto-fanatico, non vedi perché hai gli occhi pieni di sabbia, a quella grazia che dice pensa, ragiona, elabora e non seguire la corrente del super-ego. Ode alla grazia ricevuta e non, al rispetto per la bellezza che forse non ti bacia, per la libertà che non sfiora nemmeno l’anticamera del tuo piccolo cranio tenuto dai fili del potere. Contro-ode invece al tuo cuore di esaltato depensante che non ode il dissenso, non ode la grazia, quella che non impone, che non grida amore universale per poi coltivare l’insulto nel piccolo contraddittorio orinale del proprio micro-cervello. Pensa e lascia pensare, vivi e consenti di vivere anche chi non riesce e non vuole pensarla come te e apri la bocca per argomentare, non per infiocchettare un inutile e controproducente turpiloquio che lascia veramente il tempo che trova e dimostra la tua inutilità di piccolo insetto non senziente.

Si chiama libertà e rispetto, concetti semplici che tutti dovrebbero aver chiari e che, invece, sono ben lontani dall’essere messi in pratica, perché gli uomini sono ancora creature molto primitive con pigne vive nel pensiero e poteri manipolatori che dirigono il gioco. E chi vuole intendere intenda.

Anarchia e libertà sempre.

Post a comment