Labirinto, spora, madri, ali

Labirinto, spora, madri, ali

Labirinto, spora, madri, ali

La pianta sola, credit Mary Blindflowers©

 

Di Feffo Porru©

Labirinto, spora, madri, ali

.

Labirinto

.
L’ emofobico cuore era un venditore di varecchina
sulla strada di un Teseo sprovveduto
che non fece ali col filo d’Arianna.
Oh Minotauro disceso da passioni inconsce
abbattuto da un isolamento
che come fioretto t’infilzò la vita
che come nutrice t’imboccò di morte ,
tua è la voce che gronda su queste mura
che respiran come polmoni caprini .
Tua è la voce del cuore di Minosse
che vende labirinti tra le mie costole ovine !

.

Spora IX

.

Riaccasava un vecchio fardello
sulla brama segata dalla penombra di un giglio
e felice rimane un chiodo trafitto
che la ruggine è accetta se sei piantato in un buco .
Ma l’assillo è incolore sulla strada di casa
ha il passo ferito ma una fronte alata
dimentica il viaggio in un volo mai scritto.
Tutt’intorno le folti chimere
come boschi rapaci di nubi
di sere tangibili sedute su i tralicci
a guardarmi passare
mentre corro sui petali oziosi
di una staticità in biologico stacco.
Ora il giglio sospira e il chiodo riposa
nei drappeggi raglianti su un velo da sposa.

.

A te che

 

A te che veneri megafoni impostori
con i pianoforti dai tasti catarifrangenti
per suonare nelle notti dove la luna
è andata a richiamare gli elettricisti
per le sue luci di natale
regalo i miei autoparlanti balbuzienti
la mia coda tra le gambe
e potrai sembrare timido e indifeso.
Ah se almeno potessi darti
anche la mia mantella di tenebre tremule
parrai misterioso !
A te che celebri gli argonauti artificiali
darei il mutacismo delle mie meningi pigiate
per sembrare distratto.
Ah se almeno potessi gettarmi in una mola
ti darei il mio sinistro estratto
per avvelenare la noia nutrice
quando vestito di me sembrerai ingenuo!
Ah te che adori i faretti balistici
per le giornate ignote . . .

.

Ali di Madre

.

Oh ali di madre invasate in un isola recessa
per le vostre nausee ricorrenti
dove siete dischiuse?
Siete forse nell’ammanco della povertà
della mia vermiglia coperta scialba
che infervora le squame di dannazione ?
O siete nel trascinarsi del vostro passo prestabilito
sbieco sulle miserie dei miei urti arroccati
sulle debilitazioni del mio vuoto trasfondere impiallacciato ?
Oh ali di madre cadute nel nubilo ripudio
dalla vostra incalcata amarezza
per il mio gretto farnetico vivere ,
lasciatevi disincagliare dal mio pianto
per schiudervi tra le braccia ciondolanti
di un cuore ancora invenduto !

.

Che son rami bruciati

.

Il momento invertebrato brucava su una tosatura di pane
quando un monco sorriso squarciò un volto mercifico.
La sostanza candidamente s’annidava nei rifugi dolosi
e rimanevo senza materia in una volumetria d ‘inezia
nel nonsenso comune di sparire alle proprie reclusioni
e ai vassoi di teste famelici .
Giammai ritrovai comunque lo smarrimento fanciullesco
che evoluiva nella tua pelle deiscente di genesi deifica,
oh sposa che accoglievi la mia prole d’astinenze
in un naspo per filar bestemmie !
Ora non son più presente nella tua filanda
sulla tua pelle di seta , nell’ieratico tuo pettine
ma nell’assenteismo del pravo mio corpo m’incammino
in un addio che porta una croce
nelle mie vene che son rami bruciati.

.

Video – The Black Star of Mu

Christ was a female

Rivista Il Destrutturalismo

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Post a comment